14. L’incontro con Dio attraverso i sacramenti e l’Eucarestia
14
L’incontro
con Dio
attraverso
i sacramenti e l’Eucarestia.
[14/1] 6
aprile 1968 - ore 8
Dillo ai sacerdoti
che non credono ancora bene a questo, non è un gesto la Comunione, ma la parte
essenziale della Messa, dopo la consacrazione.
Devono capire e
far capire di più ai fedeli il valore della Comunione. E’ l’Eucarestia che
porta la vita fra voi e in voi. «Senza di Me non potete far nulla» (Gv
15,5).
(Lo so Signore, ma
come faccio a farlo capire ai sacerdoti che dicono che questo lo sanno già? Ma
se lo sapessero fino in fondo l’avrebbero valorizzata di più l’Eucarestia).
Tu lo devi
ribattere, questo chiedo. E’ entrato solo in superficie, deve andar giù fino in
fondo e poi essere ribattuto, allora non uscirà più. Altrimenti c’è pericolo
entrino poi delle eresie. Le forze del male vogliono toglierMi o allontanarMi
da voi e questo è il mezzo più efficace.
Senza di Me, Pane
per voi, non potete fare nulla.
(Grazie
Gesù, sono felice ma Tu aiutami perché sono tanto piccola e mi sento tremare al
pensiero di muovermi, da dove comincio?).
Ti insegnerò Io la
strada, non aver paura. Prima parla con Don Olgiati, poi aspetta. Ti indicherò
Io la strada.
(Grazie Gesù, con
Te sono forte e sicura).
[14/2] 11
aprile 1968
Ti devo parlare
dell’Eucarestia.
(Dimmi, Signore
Gesù).
Il Mio Corpo e il
Mio Sangue sono veramente cibo e nutrimento delle vostre anime, non potete
arrivare al Padre se non mangiate la Mia Carne, cibo per voi (cfr. Gv 6,53).
Non cammina chi non mangia e presto muore.
(E chi non Ti
conosce? I non cristiani?).
Per quelli c’è un
altro cibo, quello della loro coscienza che è forte e sicura, ma alla fine
tutti arriveranno a conoscerMi e si ciberanno di Me.
(Quando?).
Dipende da voi,
dal come Mi amerete e Mi farete conoscere agli altri. Se siete lenti e pigri
sarà più lungo il tempo, se vi muoverete e diffonderete il Mio Amore,
accelererò i tempi. Dipende anche da voi.
Voi siete i responsabili
del tempo. Ora va.
(Grazie Mio Gesù e
Mio Dio).
[14/3] 13
giugno 1968 - ore 1,15
- Corpus Domini.
Il Mio Corpo è
cibo, il Mio Sangue bevanda per voi, «fate questo in memoria di me» (Lc 22,19).
Credete e sarete
salvi.
La sostanza del
Mio Corpo si mescola con la sostanza del vostro corpo e vi dà forza divina per
la vita eterna. Questo è necessario a voi che siete sulla terra perché possiate
sollevarvi verso il cielo, così il vostro corpo sarà più lieve, meno pesante la
natura umana mescolata con la natura divina. Così voi potrete fare opere per la
vita eterna, altrimenti sarete tanti schiavi del demonio che vi attornia e
cerca di tentarvi.
Ma se Io sono
dentro di voi, mescolato nel vostro sangue per opera della transustanziazione,
voi sarete più forti e saprete vincere il demonio, che sempre meno avrà forza
su di voi tanto più voi vi comunicherete con Me.
Questo è
soprattutto l’effetto dell’Eucarestia.
(Ti adoro mio Dio,
Gesù Figlio di Dio che entri in me con la Tua natura umana e divina, vero Dio e
vero Uomo).
[14/4] 26
settembre 1968 - mezzanotte.
Dubiti ancora?
(No Signore, ma
talvolta sono titubante, ho paura forse degli uomini, forse di me, soprattutto
di me perché so che sono debole).
Ma ci sono Io che
sono forte e la Mia forza la dono a chi Mi riceve, a chi si unisce a Me.
Questo è un
effetto dell’Eucarestia.
[14/5] 28
settembre 1968 - mezzanotte.
Sono Io che ti
parlo dell’Eucarestia (dimmi Signore).
Non è giusto
relegare le Specie Eucaristiche in una cappella fuori della chiesa, ma devono
rimanere sull’altare principale, questo è il Mio posto. Un unico Dio, un unico
altare.
La Comunione deve
essere distribuita ai fedeli durante la Messa perché è lì che si sacrifica la
vittima, lì si consuma, non si deve andare a prenderla ad un altro altare. Il
resto della Vittima si conserva nello stesso luogo del sacrificio. Così si deve
fare, così erano fatti i primi sacrifici.
Non vogliate ora
fare innovazioni storpiando il senso del Sacrificio.
Io, Vittima, Mi
sono immolato per voi, il Padre ha accettato questo sacrificio per la vostra
salvezza. Anche se non lo meritate, ma il Padre ed Io vi amiamo troppo per
lasciarvi soli in balìa del maligno. Il Mio sacrificio e l’assunzione da parte
vostra della Vittima vi procura la forza per vincere il maligno, basta che voi
lo facciate con fede.
AmateMi e amatevi,
questo è il Mio comandamento. Questo è l’anticipo del Paradiso.
Amen.
[14/6] 30
settembre 1968 - ore 5,20
L’Eucarestia è il
cibo dell’anima, se uno non ne mangia l’anima si anemizza e muore.
(Ma Tu sei nell’anima
da quando uno è concepito. E allora?).
Io sono nell’anima
dell’uomo sempre, ma se uno si ciba di Me Mi sente, sente la Mia forza, la Mia
grazia, ma se uno non si ciba la forza diminuisce sempre più finché la Mia voce
resta sopita dagli interessi umani e peccati, e Io non comunico più con quell’uomo.
(E quelli che non
Ti conoscono?).
Per quelli la Mia
voce è diversa e più forte la loro coscienza.
Tanti modi ho Io
di comunicare con gli uomini. Questo della Comunione è il più efficace e
diretto.
Usatelo voi che
avete la fortuna di conoscerlo e di averlo a portata di mano. E’ come un uomo
che ha un tesoro vicino e non ne usa. Peggio per voi se lo trascurate. Io
sono a vostra disposizione perché vi amo e desidero con ogni mezzo attirarvi a
Me perché Io vi porto al Padre. AscoltateMi.
[14/7] 2
ottobre 1968 - ore 23,30
(Signore Tu sei
stato infinitamente buono, mi hai dato segni, fatto sentire i Tuoi messaggi, la
Tua Parola ispirata agli altri e che riflettono il mio caso. Eppure stento
ancora a credere. Come posso fare mio Dio? Vuoi Tu abbandonarmi per tanta
distrazione, dubbio, incredulità?).
No, non ti
abbandonerò mai se tu Mi chiami, se tu invochi il Mio aiuto. Così per tutti gli
uomini se capiranno quanta forza viene da Me, sempre più spesso si accosteranno
alla Santa Comunione. Lì c’è la vera forza, la vera vita. AscoltateMi.
[14/8] 10
dicembre 1968
La Messa è azione
eminentemente sacra e non può mai essere sacrilegio, anche se è celebrata dal
solo sacerdote davanti ad un’assemblea, sia pure, per ipotesi, contraria alla
persona del sacrificante.
Il Sacrificio è
atto comunitario perché si unisce a tutti i Sacrifici celebrati in tutto il
mondo.
[14/9] 26
dicembre 1968
Lo Spirito Santo è
nel mondo. Lo permea, lo muove, suscita anime ferventi, amanti, innocenti,
sante.
Queste sostengono
il mondo che altrimenti andrebbe presto in rovina per la cattiveria di molti
che non vogliono riconoscere l’opera dello Spirito. E’ venuto l’Emmanuele per
essere visibile, tangibile, per opera dello Spirito, così in ciascuno di voi si
incarna lo Spirito ogni qualvolta ricevete l’Eucarestia.
Non è un’incarnazione
in senso naturale come quella della Vergine, ma una incarnazione in senso
spirituale, mistico. L’effetto è uguale: Dio con voi con la Sua Parola, la Sua
grazia, il Suo Amore. Si unisce a voi sostanzialmente e spiritualmente.
Sostanzialmente finché siete sulla terra, perché lì avete bisogno di sostanza,
spiritualmente come è e come sarà per l’eternità.
(Dio mio sei in me
presente, Ti adoro e Ti ringrazio, vorrei annientarmi perché Tu fossi tutto in
me).
Chi più Mi riceve
più Mi sente e Io abito in lui con maggior pienezza.
[14/10] 31 marzo
1969 -
ore 5
... Prega di più e
con più attenzione a Me, allora Mi sentirai. La tua presenza nel mondo deve
essere chiara, luminosa. Non si può mettere la lampada sotto il moggio (cfr.
Mc 4,21).
La Legge, i
Comandamenti e i Precetti della Chiesa non devono essere seguiti senza amore.
La Messa è valida
quando è ascoltata, partecipata con amore non come obbligo esterno.
Dio è in ogni
luogo, lo puoi sentire anche sulle alte vette, la natura parla di Me.
[14/11] 20
aprile 1969 - ore 6
L’Eucarestia è il
Mio dono più grande per voi uomini fatti a Mia immagine.
La vostra anima ha
bisogno di nutrimento. Ecco il cibo pensato e preparato per voi: rinforza,
rinvigorisce, illumina le menti, riscalda il cuore, aumenta l’amore e dà
grazia. E’ forza per continuare a camminare, è luce per vedere il cammino
giusto, per non deviare, è sponda contro gli assalti del maligno.
Con Me non potete
temere nulla. Io sono roccia ferma, stabile, contro di Me si infrangono le onde
della superbia, dell’ipocrisia, della lussuria, di qualsiasi malizia inventata
dal maligno.
Chi mangia Me non
morrà e contro di lui il maligno nulla potrà. Credete, per questo sono venuto.
Vi ho così dato il segno della salvezza. Adoperate questo dono, non
dimenticatelo, sfruttatelo e sarete eternamente felici.
Io Mi do a voi, Mi
volete? Io vi amo e voi? Io vi chiamo, perché non venite? Io vi aspetto, perché
mancate all’appuntamento? Che cosa aspettate per essere felici?
Niente qui vi farà
felici. Solo Io con il Mio Corpo dato per nutrimento delle vostre anime.
Così
sia.
[14/12] 8
dicembre 1969
E’ lo Spirito
Santo che ti detta dentro. Ascolta.
L’Eucarestia è
segno reale della presenza di Cristo in mezzo al suo popolo. Non togliete le
Specie Eucaristiche dal centro dell’altare maggiore. Nella casa di Dio questo è
il fulcro attorno al quale si svolge la vita della Chiesa.
Non spostate i
piani. Non il sacerdote e l’assemblea prima, ma Cristo Eucarestia prima.
Il sacerdote
continua e perpetua la presenza di Cristo sostanza in mezzo agli uomini
mediante l’atto della consacrazione durante il Sacrificio. Questo è il momento
culminante della Messa. La comunione dei fedeli è partecipazione piena a questo
sacrificio. Senza questa partecipazione sostanziale la Messa non ha senso
perché manca l’effetto, nel partecipante, del frutto del Sacrificio. Così la
Messa è valida e piena, ma per chi non potrà, per ragioni valide, partecipare
alla celebrazione eucaristica, ci sarà sempre la presenza sostanziale del
Cristo che dovrà rimanere conservata nel tabernacolo centrale.
Non si fa venire
chi già è presente, ma si rinnoverà questa presenza per la continuità
eucaristica. Ecco il valore della presenza del Sacerdote, strumento necessario
per garantire questa presenza. Dio si serve degli uomini per rimanere sempre
visibilmente presente in mezzo a loro. Non limitate tale presenza al solo
momento del sacrificio.
[14/13] 9
dicembre 1969
Il Padre si è
fatto Figlio ed ha suscitato lo Spirito Santo per abitare fra voi, uomini di
poca fede.
Perché non Mi credete?
Perché non volete aderire a questo mirabile mistero dell’Incarnazione perenne
del Figlio nel mondo? Per salvarvi è venuto sulla terra.
Voi avete bisogno
di vedere, di sentire, di percepire con i vostri sensi, oltre che con la vostra
mente e con il vostro cuore, la divinità, perciò il Padre si è fatto Figlio è
venuto in mezzo a voi come uno di voi.
Vi ha insegnato a
vivere da cristiani, cioè figli di Lui, del Dio vivente, con la Parola vi ha
ammaestrato, con l’esempio della Sua vita vissuta in semplicità, purezza,
umiltà, carità vi ha insegnato la strada, infine è morto sulla croce per
portarvi al Padre.
E’ rimasto con voi
nell’Eucarestia perché voi assumendolo inseriste in voi questo insegnamento, lo
incarnaste, lo poteste meglio seguire. Perché ora lo volete limitare nel
tempio, come presenza?
Sempre è presente.
C’è bisogno di questa presenza continua...
Al centro
dell’altare deve rimanere continuamente prima e dopo la Messa.
Così
sia.
[14/14] 13
dicembre 1969
Transustanziazione
vuol dire cambiamento della sostanza.
Il pane e il vino,
al momento della consacrazione, per la forza che viene dalle parole pronunciate
dal Sacerdote, ministro di Dio, diventa veramente il corpo e il sangue del
Verbo incarnato.
Cambiamento di
sostanza che rende presente realmente sull’altare Cristo Uomo-Dio. Così allo
stesso modo, ma senza la partecipazione del Sacerdote, ma per forza
soprannaturale, avviene una seconda transustanziazione del Corpo e del Sangue
di Cristo nel corpo e nel sangue dell’uomo che Lo assume sotto le Specie Eucaristiche.
Questo cambiamento
di sostanza, che avviene nel giro di poche ore, serve a mantenere sempre
presente e operante Dio nella Sua creatura che volutamente e coscientemente lo
riceve e crede in questa Essenza realmente presente in sé e operante con lei,
per raggiungere la vita eterna beata.
Nella prima
transustanziazione è Dio Padre umanizzato e concretizzato nel Figlio, che si
rende presente, nella seconda, il Figlio col Padre continuano la loro presenza
operante attraverso lo Spirito Santo che fa sentire continuamente tale presenza
di amore che guida e salva.
[14/15] 16
dicembre 1969 - ore 2
Continuità di
presenza reale e sostanziale, questa è l’essenziale. La presenza reale di Dio
nel mondo è, è sempre stata e sempre sarà fino alla fine dei tempi.
(Ma prima della
venuta di Gesù Cristo come era tale presenza?).
Nei cuori degli
uomini, nelle coscienze Io ero presente realmente. Io, la vita, entrata nel
seme appena concepito nel grembo materno. Io, la luce degli uomini, realmente
presente in ogni creatura.
(Dio mio è troppo
difficile per me questo discorso).
Non vuoi sentirlo?
(Sono stanca
Signore forse credo ancora troppo poco, dammi più fede, aiutami Madonnina).
Satana te lo
impedisce, prega per non lasciarti tentare.
(Dio mio ho paura
di me).
Perché non hai
fede in Me?
(Domani mi
riparlerai Signore perdonami, aiutami, soccorrimi).
La presenza reale
di Dio continua nei secoli. I tempi sono maturi per una presa di coscienza più
esatta e profonda di questa verità.
Cristo pane, cibo
per l’uomo, trasformato in corpo e sangue, nell’uomo trasformato in vita fisica
e spirituale per camminare nella luce. Questa è la luce che illumina il mondo,
non spegnetela negandola.
Non si può mettere
la lampada sotto il moggio, ma sul candeliere (cfr. Mc 4,21).
Questa è la
presenza reale di Cristo, non toglietela dal centro dell’altare, non spegnetela
nei vostri cuori dove deve occupare il centro della vostra vita... Vita, luce,
perno di tutto ciò che esiste e esisterà nei secoli.
Amen.
[14/16] 9 marzo 1970
Io sono con te,
cammina e abbi fede nello Spirito che ti muove e ti detta dentro.
Amen.
(Dio mio è questa
la Grazia?).
Grazia è il dono
gratuito che Io do a chi chiede, a chi cerca il Bene Assoluto.
(E nei
sacramenti che cosa è la grazia?).
E’ il segno
efficace che il sacramento produce in chi lo riceve.
Così nel Battesimo,
il segno efficace è l’ “imprimatur” del cristiano. Il battezzato sarà
cristiano cioè figlio di Dio anche se non saprà mai di essere stato battezzato,
ma per questa grazia ricevuta col Battesimo avrà la possibilità di conoscere e
quindi amare e servire il suo Creatore.
Se poi non lo
accetterà sarà quindi maggiormente responsabile di questo suo rifiuto.
La grazia del
battezzato è un dono in più dato all’uomo per cui esso è più aiutato a salire
verso Dio e quindi più responsabile nelle sue azioni. Se uno battezzato da
piccolo non sarà allevato nella fede cristiana, avrà certamente in un dato
momento della sua vita la possibilità di incontrarsi con Me che Io chiamerò e
gli proporrò di seguirMi, darò a lui altra grazia per camminare con Me.
Gli altri sacramenti
saranno pure mezzi gratuiti per avanzare nella santità, specie l’Eucarestia,
sommo sacramento, ricco all’infinito di grazia, «chi mangia Me non morrà in
eterno» (Gv 6,51). Questa è la grazia finale, somma di tutte le grazie
ricevute in vita.
[14/17] 8 ottobre
1970
La grazia
preveniente e grazia illuminante, la grazia santificante, la grazia
glorificante.
Questi i vari tipi
di grazia, dono dato da Dio all’uomo di buona volontà. Collaborazione fra Dio e
uomo.
Dio dà, l’uomo
accetta coscientemente, riconoscente il dono dato dal Creatore servendosene
solo per scopi edificanti. Edificare il regno di Dio iniziato sulla terra,
completo solo nell’altra vita, questo lo scopo della vita umana aiutata dalla
grazia per realizzare in pienezza la vita divina insita nella natura umana.
[14/18] 17
ottobre 1970
La Cresima o
Confermazione è il sacramento che fa perfetto cristiano il battezzato.
Il bambino col
Battesimo riceve il carattere di cristiano, l’impronta di Dio è così stampata
ufficialmente il lui anche di fronte al mondo. Ma questa impronta serve a dare
alla creatura una forma ben definita nell’ambito della sua natura
soprannaturale.
L’uomo riceve, col
Battesimo, tutte le disposizioni necessarie per conoscere a amare Dio, un aiuto
quindi superiore a qualsiasi altro, di ordine soprannaturale, che lo dirige
verso l’Alto. Se poi il bambino che inconsciamente ha accettato, per volontà
dei padrini di essere particolarmente figlio di Dio, cresciuto e all’età del
discernimento cioè, della capacità libera di scegliere, si convince che essere
figlio di Dio comporta un particolare genere di vita, decide liberamente e da
solo se seguire questo genere di vita, che è quella di agire in conformità a
questa fede volutamente accettata, allora e solo allora può ricevere il sacramento
della Cresima o Confermazione. Questa può avvenire per il giovane che avrà
compiuto almeno i quindici anni, perché solo allora ci può essere una maturità
sufficiente per una libera scelta. Da allora il giovane cresimato, cioè
confermato nella fede, deve agire in base a tale scelta.
[14/19] 18
ottobre 1970
La grazia
preveniente è il dono dato al bambino quando nasce per preservarlo dal male. Se
il bambino è battezzato la grazia preveniente opera in modo efficace perché dà
la possibilità al piccolo di fuggire le occasioni più prossime di peccato.
Il bambino finché
è tale cioè fino all’età del discernimento è così prevenuto per liberarsi più
facilmente dai dardi del maligno. Quando poi giunto all’età della scelta
cosciente, vorrà liberamente e coscientemente scegliere di essere riconfermato nella
fede, con la Cresima (2° Battesimo), allora la grazia sarà operante in lui in
modo efficace perché riconosciuta come mezzo per combattere il maligno e come
aiuto per portare agli altri il dono della fede. Grazia quindi preveniente,
illuminante e santificante, aiuto sicuro per raggiungere l’eternità beata.
[14/20] 26
ottobre 1970
L’acqua fonte di
vita purificata, Battesimo inizio di vita divina in chi lo ha ricevuto,
cosciente o no.
Battesimo di
desiderio, vita divina accettata coscientemente, voluta, cercata, seguita,
testimoniata attraverso le opere che possono arrivare fino al martirio cioè
rinuncia della vita terrena per testimoniare la presenza del divino nell’anima
del battezzato. Virtù eroiche dovute alla grazia battesimale, non rifiutate
questo dono.
Grazia
preveniente, illuminante, santificante, glorificante alla fine della vita
terrena, nell’eternità.
(E chi non ha
ricevuto il Battesimo?).
Entrerà nella
gloria se avrà esercitato la virtù battesimale inconsciamente, meno facile è
arrivare a ciò ma possibile, la via ora più diretta è quella del Battesimo
apportatore di grazie sovrabbondanti anche per l’intervento delle grazie di
tutti i battezzati che le mettono a disposizione del neo battezzando. Cumulo
quindi di grazia, forza formidabile atta a superare gli assalti del maligno.
Per testimoniare
poi la fede del Battesimo è utile la Cresima per l’adulto che ha accettato
coscientemente di far parte della famiglia di Gesù. Questa la strada più
diretta per arrivare al Padre.
[14/21] 16
novembre 1970 - notte.
Non temere chi può
uccidere il tuo corpo ma colui che può rovinare la tua anima, questa vale
soprattutto.
Nell’eternità
beata entra l’anima in grazia, coperta cioè della veste candida, il Battesimo
la rende tale.
(Ma se uno vive
senza Battesimo?).
Lo Spirito lo
vivifica, ma è privo della veste candida conferita dal ministro di Dio per cui
è maggiormente preservato dalle irradiazioni micidiali del maligno.
Chi si toglie la
veste scopre la sua nudità e più facilmente è preda del maligno.
Battesimo, Penitenza,
Cresima, sacramenti dei morti, vivificanti.
Eucarestia,
sacramento per eccellenza, unico, sconvolgente la natura dell’uomo perché la
incorpora con la vita divina. Veste bianca, pane bianco, sangue rosso, forza,
vita, luce, gloria.
Amen.
[14/22] 8
febbraio 1971 - in chiesa.
I sacramenti sono
segni efficaci della grazia.
(Cos’è la grazia?).
E’ un dono
particolare che Io do a chi Mi chiede aiuto o per bocca sua o per desiderio e
dietro preghiera di altri. Vi sono vari doni... Io concedo le Mie grazie in
modi diversi.
C’è una grazia preveniente,
non richiesta dall’uomo ma che Io dono a tutti, questo è il dono dello Spirito
che detta dentro ognuno di voi e vi fa coscienti del bene e del male
(coscienza).
Questa coscienza
deve però essere resa evidente in voi attraverso altri doni, ecco allora il
dono del Battesimo, particolare grazia data a chi Io ho scelto per una
particolare missione, quella cioè di portare evidentemente in mezzo agli uomini
la conoscenza del Creatore.
Questo dono è dato
anche per il desiderio espresso dalla comunità che si unisce a pregare per
questa nuova creatura che entra a far parte del consorzio umano e che per
desiderio dei genitori e amici, vuole entrare a far parte del consorzio degli
spiriti eletti.
Dono quindi
gratuito, preordinato per quella creatura ab aeterno e richiesto per lei dalla
comunità. Con la cerimonia del Battesimo la creatura viene ufficialmente, alla
presenza cioè di testimoni, a far parte di questo consorzio spirituale che è la
Chiesa, unione di spiriti ricercanti Dio e testimoni, una volta trovatolo,
della Sua presenza.
Nel bambino
inconscio di tale missione e di tale dono esso agisce come spinta verso la
conoscenza del Creatore. Grazia quindi propellente.
(E l’acqua e il crisma
cosa significano?).
Sono segni esterni
che significano la purificazione, la forza che viene da questo primo incontro col
Creatore, sotto lo sguardo della comunità garante.
[14/23] 18
febbraio 1971
L’inizio del tuo
moto ascensionale è stata la grazia venuta dal Battesimo, da questo primo
incontro col Creatore, avvenuto per Sua scelta e per la scelta dei genitori
cristiani (che hanno voluto immetterti nella società dei credenti in Cristo),
poi una tua scelta cosciente che ti ha portato a ricevere la Verità attraverso
la meditazione della Parola.
L’Eucarestia ha
soprattutto portato a te la grazia della conoscenza, prima razionale, poi
mistica del tuo Creatore. Siine degna.
(Grazie mio Dio,
aiutami a portarTi agli altri).
[14/24] 16
marzo 1971 - in chiesa.
«Il Mio Regno non
è di questo mondo» (Gv 18,36), così
dice il tuo e vostro Dio.
Io sono Re, Re dei
cuori, Re delle menti a Me rivolte con la volontà di esaudire i Miei
comandamenti che sono comandi di amore per voi sudditi deboli e sprovveduti.
«Il Mio Regno non
è di questo mondo» ma in questa terra inizia per voi che lo accettate, che
entrate liberamente e coscientemente a farne parte.
Il Battesimo vi
apre la porta di questo Regno, lì è l’inizio della vostra vita spirituale, vita
del Regno divino.
L’umano si
avvicina al divino, il suddito al Re. Ho preparato anche la mensa per i
convitati del Regno. Il Mio Corpo è cibo e il Mio Sangue bevanda, questo cibo
serve per camminare con più forza per le strade del Regno, che sono irte di
spine e sempre in salita.
Per chi scivola e
cade c’è il cibo che rinforza e fa rivivere, fa camminare ancora per riprendere
l’ascesa. Mangiate e sarete forti e saprete dare la mano anche a chi è debole e
facile a scivolare e a cadere. Avete la forza di attirare anche quelli fuori
del Regno perché entrino a farne parte.
[14/25] 20
aprile 1971
(Signore, dimmi
cos’è la Cresima?).
E’ un mandato di
apostolato dato a tutti i battezzati adulti: coscienti cioè della loro fede in
Dio e nell’eternità, da raggiungere attraverso le prove della vita terrena dove
lo Spirito Santo agisce per salvare e rendere più cosciente l’anima del
battezzato dei valori eterni.
[14/26] 29
dicembre 1971 - in chiesa.
Se l’uomo si
avvicina a Me con fede avrà la vita.
L’Eucarestia, dono
massimo che Io vi ho lasciato per tenervi intimamente legati a Me, è unione
dell’uomo (persona) con il suo Creatore. Aumento di grazia divina nel corpo
dell’uomo mortale. Forza propellente per la vita eterna, forza santificante per
sorreggere la vita terrena dell’uomo caduco.
Dono quindi
personale concesso ad ogni uomo che vuole unirsi a Me per ricevere tale forza.
Da questo incontro e questo arricchimento personale ne verrà, come conseguenza
un arricchimento di ordine spirituale, aumento di amore per il datore del dono
e aumento di amore per i fratelli che condividono il dono.
Amore quindi che
si riversa sui vicini e sui lontani. Non solo sui presenti alla celebrazione
della cena, e questi maggiormente godranno del dono comune e si sentiranno da
questo affratellati in una comunità di fede e di amore, ma anche su quelli che
sono assenti dalla comunione della cena.
Dono personale e
dono comunitario, primario il primo e secondario cioè conseguente il secondo.
Attenti perciò a
non sopravvalutare il secondo svalorizzando il primo.
[14/27] 24
febbraio 1972 - notte.
Scrivi: «l’anima
mia magnifica il Signore e il mio cuore esulta in Dio Salvatore» (Lc 1,46-47).
(Tu sei potente,
Signore, Tu hai fatto tutto, perché ora lasci che il Tuo creato non Ti senta più?
Non Ti riconosca più? Vedi l’uomo è lontano da Te sempre più).
E tu avvicinalo a
Me, questo è il compito del cristiano.
Non per questo
egli è stato battezzato? Sì, soprattutto per questo, per conoscerMi e farMi
conoscere, per amarMi e farMi amare. Ora il cristiano è troppo preoccupato di
forme e di formule esterne e con queste si sente a posto.
Ma solo se Mi
porterà agli altri, ai non credenti, ai non amanti, solo allora avrà adempiuto
il suo compito specifico per cui è stato scelto e chiamato.
Amen.
[14/28] 27
febbraio 1972
Gli strumenti per
una catechesi valida possono essere vari e diversi.
La Parola
approfondita, meditata, scoperta come indicazione di vita personale e
comunitaria, come scoperta della Mia mentalità da apprendere come regola della
vostra vita quotidiana, questa Mia Parola detta nei tempi, serve soprattutto
per una catechesi di primo piano. Attraverso questo studio e la sua
applicazione pratica, il popolo cristiano migliorerà sempre più la sua fede e
aumenterà in lui l’amore per Me e l’amore per il prossimo.
Così Io vorrei
fosse impostata la catechesi delle Parrocchie in ogni riunione liturgica.
(E la Messa?).
E’ appunto la Mia
Parola che viene a voi come spiegazione e guida. Da essa trarrete la forza per
camminare sull’erta via della perfezione, per avvicinarvi al Padre che vi
attende.
Altre forme di
catechesi sono le opere caritative. Esse stabiliscono un rapporto immediato d’amore
fra chi fa tale opera e chi la riceve, ed è questo un vincolo di unione
fraterna che serve a cementare sempre più il popolo di Dio e a portarlo verso
l’Unità finale.
C’è poi la
catechesi di avvicinamento dei lontani, dei dispersi, dei disperati, dei
drogati da mille forme di interessi terreni, a questi sarà rivolta una
catechesi prima di esempio di una vita vissuta dal credente in modo coerente
con gli insegnamenti dell’amore e poi l’azione, lo scandagliamento delle
profondità intime, spirituali di tali persone lontane. Il prospettare
loro l’esistenza certa di una vita eterna, potrà mettere nelle loro
anime il seme della vita spirituale, seme che sarà poi innaffiato dalle vostre
preghiere e dai vostri sacrifici fatti per la loro crescita spirituale. Così
attraverso queste ed altre forme di catechesi potrete raggiungere la meta: un
solo gregge sotto un solo Pastore.
Amen.
[14/29] 4 marzo 1972
(Spirito di Dio,
parla e io Ti ascolto... no Signore, non voglio più sentirlo questo discorso,
forse è solo mia presunzione).
Tu sei stata colta
per portare agli uomini la Mia volontà.
Altri, come te
hanno questo incarico. Voi siete gli araldi del nuovo mondo che si sta
istaurando ora, dopo il Concilio Vaticano II°. Tu come gli altri prescelti,
dovrete portare la chiarezza della Verità nei punti oscuri o non più adatti
agli uomini di oggi e di domani.
(In che cosa
dovremmo portare la luce?).
Io ti dirò, volta
per volta in che cosa dovrete operare con le parole che ascolterete da Me e
riferite all’autorità competente. Oggi si tratta dei sacramenti.
E’ ora che si
chiarisca bene e a fondo il perché e il valore di questi incontri che il
cristiano, cioè l’uomo scelto da Me per imitare la Mia vita e portare a tutto
il genere umano i Miei insegnamenti, deve fare.
Il primo incontro,
chiaramente espresso, è quello che avviene con la cerimonia del Battesimo. In
quel momento Io metto nel battezzando, in modo chiaro e riconoscibile da tutta
la comunità partecipante al rito, il Mio Spirito di Amore. Spirito che dà la
forza al bimbo, o all’adulto, di conoscerMi e di amarMi per poi farMi conoscere
ed amare da quanti il battezzato incontrerà nel suo cammino temporale.
Se il battezzato è
infante, la fede della comunità, unita in preghiera per lui, lo aiuterà a
crescere nella conoscenza delle verità celesti (verità dello Spirito di amore
che detta dentro in ogni battezzato la volontà del Dio accettato, prima
inconsciamente, poi sempre più consciamente fino a diventare volontà, scelta
liberamente, di una vita di veri cristiani, seguaci cioè del Mio nome e della
Mia vita.
Solo l’amore è e
sarà per il cristiano la spinta che lo farà agire conforme i Miei insegnamenti.
E l’amore per Me si tramuterà e si realizzerà nell’amore per il prossimo. Questo
è lo scopo e la forza che viene al battezzato dopo l’entrata nella Chiesa
attraverso tale primo incontro con Me.
[14/30] 5
marzo 1972 - ore 13,10
Ti devo dare un
incarico: va da Don Oggioni a dire che si deve rinnovare la catechesi dei sacramenti,
è necessario istruire il popolo Mio in una maniera più aderente al Mio Vangelo,
non conforme le regole fissate finora ma conforme i principi acquisiti nel
Vangelo.
Io ho parlato, voi
comprendete e applicate in modo esatto i Miei insegnamenti.
Oggi il popolo è
maturo per comprendere l’Amore che voglio donare a ciascuno in ogni incontro
con Me.
Amen.
[14/31] 20
gennaio 1973
(Signore cancello
tutto, è assurdo).
Tu scrivi e non
giudicare da te stessa la giustezza o l’errore di tali scritti, altri lo faranno.
Non tocca a te questo compito.
Battezzare nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo vuol dire immergere l’oggetto
da santificare in un bagno di santità in modo tale da riempirlo e rivestirlo e
impregnarlo di tale sostanza nella quale è stato immerso. Quando un oggetto è
immerso in un liquido, o comunque in una massa gassosa o solida, ne diventa
parte integrante. Fa parte di questa massa e diventa un tutto pur rimanendo un
oggetto nella massa. Uno in tutto il resto che l’attornia. Amalgama dunque.
Quando fuoriesce tale oggetto dalla massa in cui l’hai immerso trovi l’oggetto
ricoperto di particelle della massa e tali particelle rimarranno nell’oggetto
facendone definitivamente parte intrinseca. Così il battezzando.
Quando sarà
immerso nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo rimarrà permeato
di tali Essenze che rimarranno in lui per tutta la sua vita e agiranno in lui
come sostanza veramente attiva e trasformante. Perciò il battezzato avrà nella
sua vita la spinta ad agire conforme tale sostanza, intrinseca a sé stesso, lo
farà agire.
Questa è la grazia
che il Battesimo conferisce a chi lo accetta liberamente.
Amen.
[14/32] 22
gennaio 1973
La catechesi degli
adulti deve cominciare verso il ventesimo anno di età.
La preparazione
alla Cresima o sacramento della Confermazione deve essere l’apogeo al quale
deve tendere tale catechesi. Il bambino non può comprendere a pieno
l’importanza dell’azione dello Spirito nell’uomo.
Solo quando sarà
cresciuto e giunto ad una maturità fisica e psichica, intellettuale e
razionale, volitiva e cosciente completamente delle proprie scelte e decisioni,
solo allora il giovane potrà decidere liberamente se seguire il Regno di Dio o
rifiutarlo per seguire altri interessi puramente terreni.
Perciò Io esorto
il Papa Paolo VI, i vescovi e tutto il clero a prendere in considerazione
l’opportunità di portare l’istruzione catechistica, cioè preparazione al sacramento
della Cresima, all’età circa di 20 anni per i giovani di buona volontà. Non vi
spaventi lo spostamento, lo Spirito Mio vi sosterrà in questa battaglia per il
rinnovamento della pastorale nel campo catechistico. Io sono con voi, figlioli,
non temete.
Amen.
Va dal Cardinale e
porta questo messaggio. Va in pace e non temere. Io sono con te.
Così
sia per Maria.
[14/33] 19 novembre 1974 - in
chiesa.
Gli anticorpi
servono a debellare i corpi negativi, quelli cioè che tentano di distruggere la
materia necrotizzandola. Io sono l’anticorpo che serve a distruggere l’opera
del maligno, che vuole distruggere tutto ciò che c’è di buono nell’uomo per
farsene una sua vittima.
L’Eucarestia è l’anticorpo
per eccellenza. Non la Messa come fine, ma la Messa come mezzo per raggiungere
il fine specifico della comunione con Me. Questo dovete insegnare ai fanciulli
che si preparano a questo primo incontro con il Maestro e l’Autore della vita
eterna.
Così
sia per Maria.
[14/34] 3 dicembre
1974 - in chiesa.
Io ti parlo, il
Signore Dio tuo. Ascolta le Mie parole: Messa è = Pasqua.
Passaggio Mio
rinnovato continuamente per la volontà dei credenti che Mi invocano. Ritorno
fra voi in modo sensibile nell’Eucarestia. La Parola letta è pure ricordo della
Mia volontà.
La presenza è
assicurata attraverso la consacrazione del pane e del vino che sono i mezzi che
incarnano la Mia presenza. Se voi credete interiormente, sicuri di questa Mia
presenza, Io ancora sono fra voi con la Parola, con l’esempio, la forza che
libera e aggiunge Santi alla Chiesa. Dipende però dalla fede di ognuno e dalla
volontà di adesione al Mio passaggio, che può ogni giorno essere rinnovato.
Ogni passaggio è
un incontro personale della creatura con il suo Creatore. Ogni incontro incide
interiormente nella creatura e la aiuta a superare la forza negativa sublimando
la materia che tenderà sempre più al Positivo. Questa è la forza per la
sublimazione della materia.
Così
sia per Maria.
[14/35] 17
gennaio 1975
(Signore mi puoi
dire se valgono i sacramenti che la Chiesa ci ha proposto? A che cosa servono
realmente?).
Il Battesimo:
immersione nel nome del Padre, Figlio, Spirito Santo. Immergere vuol dire
penetrare nel profondo.
Così deve essere
per chi vuole realmente unirsi in modo evidente e pieno nella Realtà trinitaria
del Dio vivo. Seguite il curriculum della Mia vita umana.
Presentazione al tempio:
così sia per i piccoli che iniziano così la loro immersione nella Realtà
trinitaria. Tempio, luogo efficace per tale immersione. Inizio, cioè, di
conoscenza del Padre, Figlio, Spirito Santo. Conoscenza approfondita, con l’andare
del tempo, del battezzato che cresce sempre più in questa conoscenza, e quindi
nell’amore del Dio vivente. Quando il battezzato arriverà ad una età adulta,
cioè nella pienezza delle sue facoltà mentali e volitive, deciderà
autonomamente se seguire il Cristo conosciuto o rifiutarlo.
Tale decisione
sarà decretata ufficialmente, alla presenza cioè della comunità garante nel
sacramento della Cresima o Confermazione. Confermerà il battezzato le promesse
fatte dai genitori o padrini al momento della presentazione al tempio, cioè dell’inizio
della sua vita religiosa.
Il mezzo più
adatto per una immersione totale nella realtà del Dio vivente, è l’Eucarestia,
incontro personale pieno e completo tra il Creatore e la Sua creatura. Se tale
incontro sarà stato preparato da una catechesi adeguata e non fasulla, sarà
questo il mezzo per far giungere il Comunicato alla decisione positiva da farsi
in età matura.
(E la
Confessione?).
Tutto rientra
nell’incontro col Dio vivente. Se l’uomo si accorgerà di non procedere nella
linea della immersione nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo, ma
avrà seguito la sua inclinazione contraria al Positivo, avrà cioè deviato dalla
meta, potrà ritornare sui suoi passi attraverso una revisione approfondita
delle sue azioni. Riconoscendo tale deviazione e desiderando ritornare
verso la luce, potrà riconciliarsi attraverso un colloquio penitenziale, una
rinuncia alla deviazione negativa e un proposito di aggancio al Positivo.
«Io sono con voi
fino alla fine dei secoli» (Mt 28,20) ed oltre.
Così
sia per Maria.
[14/36] 18
gennaio 1975
(Signore, dimmi:
il colloquio penitenziale dell’uomo pentito si deve fare attraverso un Tuo
ministro o si può rivolgersi direttamente a Te?).
Beato l’uomo che
in Me confida e si affida riconoscendo direttamente i dettami della Mia voce,
cioè la voce dello Spirito che detta dentro all’uomo di buona volontà e di
cuore sincero.
Ma colui che
ancora non è immerso totalmente in questa realtà salvifica e potente, potrà
arrivare, un po’ alla volta, a tale immersione attraverso la voce del sacerdote
da Me consacrato per questo.
Ma guai a quel
ministro che non troverò pronto e disposto ad aiutare il fedele ad entrare in
contatto con Me. Questo deve fare il confessore, portarMi le anime penitenti,
rendendole docili alla Mia voce e capaci di ridurre ogni azione terrena a mezzo
di collegamento con la vita futura che poi continuerà nella linea dell’immersione
iniziata sulla terra.
Così
sia per Maria.
[14/37] 22
gennaio 1975 - in chiesa.
(Liberami dal
maligno perché io senta solo la Tua voce, Signore).
E così sia.
AscoltaMi.
L’Eucarestia è
pienezza di vita sacramentale. E’ realtà divina che si incarna nella materia.
Il pane e il vino
sono involucri, sovrastrutture, che contengono la realtà della Mia presenza.
Io, incarnato nel corpo
di una Vergine per mostrarMi al mondo e farMi sentire vivo, uomo come voi
uomini, ma contenente il Padre, parlante con le parole scaturite dal pensiero e
dalla volontà del Padre in Me, uomo, esistente in pienezza.
Così nella
Eucarestia Io Mi incarno in quella materia per entrare ancora e continuamente
nel mondo, ma solo in quel mondo che Mi vuole ricevere, che si avvicina a Me
per incorporarsi con Me.
Così in te,
piccola colomba, e in tutti coloro che seguono le Mie vie e ascoltano la Mia
voce, Mi incarno, perché poi Mi trasmettiate agli altri, a coloro che ancora
non Mi conoscono.
Incarnazione
continua, quindi, per una trasmissione perenne di amore a tutti gli uomini di
buona volontà.
[14/38] 2 febbraio 1975 - ore
2,10
(Signore, o sono
pazza io o non capiscono più niente i teologi della Confermazione moderna. Signore
manda il Tuo Spirito su quei... cresimati perché mi pare che non l’abbiano
ancora ricevuto. Illuminali, Signore, e fa capire veramente cos’è la Confermazione,
a cosa serve veramente).
Ad accettarMi
coscientemente - come modello da imitare, amico da amare, fine ultimo da
perseguire - e portarMi agli altri, perché tutti siano Uno.
Così
sia per Maria.
[14/39] 14
febbraio 1975 - in chiesa.
La Messa, atto
liturgico per eccellenza, è il culmine del mistero salvifico.
Durante la Messa Io
comunico con voi fedeli ed amanti della Verità. Perciò avete pur bisogno di
sentire la Mia presenza con un cuore solo e un unico spirito, ma la vostra
mente limitata e singola, diversa cioè una dall’altra, ha pur bisogno di un
alimento specifico per le necessità singole e individuali.
Per questo Io ho
istituito l’Eucarestia. Tutti in Uno e Uno in tutti.
L’incontro
comunitario, che è massimo durante la Messa, ha però bisogno dell’incontro
individuale perché ogni uomo è persona a sé stante e l’amore, la convinzione,
la comprensione comunicata da Me al singolo uomo, sarà poi messa in comune e
sfocerà in un’azione, che è pur sempre individuale, ma ha come scopo il bene
comune e quindi diventa poi comunitaria.
Si sottolinei
perciò nella Messa il momento comunitario e il momento individuale che è quello
della incorporazione del Mio Corpo nel singolo uomo per dare a ciascuno ciò di
cui ha personalmente bisogno. I canti, i ringraziamenti, le preghiere comunitarie
siano quindi prima e dopo la Comunione, ma questa rimanga il momento particolare
dell’incontro Mio con la singola persona.
Così
sia per Maria.
(Signore, ma alla
cena dei primi cristiani non c’era un momento di silenzio per un incontro fra
Te e il singolo).
Allora tutti erano
uno, i problemi erano comuni, le soluzioni comuni. Erano tutti un cuor solo e
un’anima sola. Oggi questo non è più. L’individuo è a sé stante ed ha bisogno
di una parola personale per unirsi agli altri e comunicare poi la ricchezza
personale agli altri. Perciò Io dono perle preziose ad ogni uomo che a Me si
accosta per riceverle, credendo ed aspettando ciò da Me.
Ogni perla singola
sarà poi legata alle altre e si farà una collana di perle preziose che
illuminerà il volto della comunità credente.
Così
sia per Maria.
[14/40] 13
maggio 1975 - in chiesa.
(Dimmi, Signore,
perché sei nell’Eucarestia e noi Ti dobbiamo assumere, se Tu già sei in noi,
nel nostro intimo?).
Come il tuo corpo
fisico ha in sé tutti gli elementi necessari per vivere, ma ha bisogno
continuamente di immettere altri elementi, simili a quelli formanti le tue
cellule, per ricostruirle dopo il logorio di decomposizione che avviene durante
la giornata, e sono agenti esterni che agiscono per questa lenta combustione
degli elementi interni, così nel tuo apparato spirituale.
Io, Spirito Santo,
sono in voi, piccoli uomini fin dal vostro concepimento nel grembo materno.
Quando la vostra
vita psichica e spirituale diventa viva e cosciente agiscono su essa elementi
esterni che tentano di scardinare, sconvolgere, sabotare e soprattutto isterilire
questa vita dello Spirito. L’io spirituale facilmente diventa preda dell’io
fisico e il maligno dall’esterno tenta di mitigare e poi estinguere le spinte
che vengono dallo Spirito interiore. Troppe sovrastrutture si addossano all’io
spirituale e questo ne resterebbe ben presto sopraffatto e dimenticato. Perciò
Io sono venuto nel mondo, Io, Spirito increato e invisibile, sono diventato
visibile, incarnato, parlante e vivente come voi uomini della terra.
Passato il periodo
della Mia vita visibile sulla terra, ho voluto lasciarvi un segno visibile e
tangibile della Mia Realtà esistente ancora in mezzo a voi. Io sono rimasto a
vostra disposizione perché, consci di questa Mia presenza reale in quell’Ostia
che vi ho lasciato, possiate assumendola, cibarvi di Me per ricostituire quella
realtà intima spirituale che altrimenti andrebbe facilmente subissata e
dimenticata perché affievolita e consumata da tutte le aggressioni che il
maligno tenta fare sul vostro io spirituale.
L’io spirituale interiore
si incontrerà così coll’Io eterno e forte renderà la vita spirituale di chi Mi
incontra.
[14/41] 15
maggio 1975
L’esperienza che i
Miei primi discepoli hanno fatto il giorno della Pentecoste è stata una
esperienza di fede e di amore tradotta in esperienza fisico-psichica per la
visione del fuoco e il rumore del vento (cfr. At 2,1-12).
Questi sono stati
i segni evidenti della realtà che essi in quel momento hanno percepito: la
realtà della Mia presenza come Spirito in essi e in mezzo ad essi. La forza che
è in loro sopraggiunta è stata causata da questa loro scoperta del Mio Essere
presente. Questo è il cammino che ogni credente deve fare se vuole incontrarsi
con Me.
La preghiera e la
fede nella Mia venuta sono stati i preamboli per tale esperienza
fisico-psichica. Pregate e credete, sperate e aspettate riuniti fra voi
aumentando ogni giorno tale fede nella Mia presenza e nella Mia rivelazione per
voi uomini fedeli.
Così
sia per Maria.
(E’ questa la
Cresima, Signore?).
Sì, il momento in
cui l’uomo dopo aver pregato, creduto e riflettuto sulla Mia realtà essenziale,
si sarà convinto e percepirà a livello di coscienza intima tale Realtà presente
e operante in sé stesso.
Quando l’uomo
maturo accetterà tale Realtà e ne vorrà far parte con tutti quelli che
incontrerà sul suo cammino, allora potrà proclamare visibilmente, di fronte
alla comunità garante, tale sua fede e decisione.
[14/42] 22
agosto 1975 - in chiesa.
L’unione
eucaristica significa il rapporto vitale che deve essere fra il Creatore e la
creatura. Tutto deve entrare nella Mia logica, logica di amore che porta all’unità
completa e totale. Così Io ti dico: «Non di solo pane vive l’uomo» (Mt 4,4),
ma della Parola che è cibo per lo spirito dell’uomo carente di amore.
Comunicarsi con Me
vuol dire sentire viva e palpitante la Mia presenza nel proprio corpo, vuol
dire sentire la Mia Parola chiara e precisa, parola di amore e di unione con i
fratelli. Questo è lo scopo della Comunione, per questo Io ho dato il Mio Corpo
in cibo a voi uomini. Perché non credete?
Io tutto posso se
vi ho detto: «questo è il Mio Corpo e il Mio Sangue offerto per tutti in
remissione dei peccati» (Mt 26,26-28), vuol dire che solo l’unione
intima, cioè cosciente, con la Mia Essenza può portare la vita eterna.
Comunicatevi con
Me, unitevi cioè coscientemente con Me e sarete beati in questa vita perché
sorretti dalla forza dello Spirito e nella vita futura immersi nella
beatitudine eterna.
Così
sia per Maria.
[14/43] 18
ottobre 1975 - in chiesa.
Da adulti
coscienti si deve fare la conferma dell’accettazione...
[14/44] 23
ottobre 1975 - in chiesa.
Se la Chiesa vuol
camminare oggi, deve assumere modi e sistemi diversi da un tempo. Sono cambiati
gli uomini, è cambiata la mentalità, è maturato l’intelletto delle cose sacre,
della vita dell’uomo, perciò deve adattarsi, la Chiesa, a tale nuova mentalità.
Le esigenze sono diverse oggi da quelle dei secoli passati.
Perciò Io ti dico:
la pastorale dei sacramenti deve essere aggiornata alla mentalità, ai tempi,
alle esigenze del popolo di Dio odierno. La catechesi sia adatta a persone
adulte e coscienti di quello che fanno. Devono essere immesse formule nuove per
spiegare la Mia Realtà trinitaria. La catechesi sia fatta a giovani coscienti e
ricercanti Me. Questa sarà la catechesi basata sulla Mia Parola che servirà al
giovane per crescere nella conoscenza e nell’amore per il Creatore.
Tale conoscenza e
amore porterà il giovane cosciente a voler pubblicamente manifestare la sua
fede e la sua decisione di vivere per questa fede e di questa fede. Tale
manifestazione esterna ed ufficiale, sarà confermata nel sacramento della Cresima
realizzato dal giovane cosciente e volente, al cospetto del vescovo e della
comunità garante del suo impegno.
Così
sia per Maria.
[14/45] 16
gennaio 1976 - notte.
La pastorale dei sacramenti
deve essere rinnovata per essere aderente alle attese e alla maturità dell’uomo
di oggi. Riprendete il Vangelo e seguite in modo più attento quali sono i segni
che devono accompagnare e provocare la fede nel Dio vivente e parlante.
Io, battezzato da
Giovanni, Mi sono fatto conoscere dalla comunità dei presenti e dei posteri
come Figlio del Dio venuto sulla terra per parlare e far conoscere la Mia
realtà di Padre, Figlio, Spirito Santo.
Così l’uomo
battezzerà il proprio figlio entrato nel mondo per conoscere il Padre-Figlio-Spirito
Santo e lo educherà in questa conoscenza e lo farà crescere nell’amore
per questo Padre-Figlio-Spirito Santo, unico Dio, Creatore e Signore di
tutte le cose. Il bimbo, cresciuto in questa fede e in questo amore
deciderà poi e pubblicamente dichiarerà la sua volontà di essere figlio
cosciente e amante del Dio conosciuto, davanti ad una assemblea che raccoglierà
la sua testimonianza di adulto.
L’Eucarestia sia
la forza che accompagna il fanciullo nella crescita della fede, della speranza,
della carità.
La Penitenza segni
le tappe delle revisioni della propria vita intima che il battezzato farà di
tanto in tanto per rivedere la propria giustizia di fronte al Dio vivente e
agli uomini.
Il Matrimonio sarà
celebrato da chi battezzato, confermato nella fede nell’età adulta, e deciso di
seguire la Mia via, vorrà unirsi con la sua compagna scelta per intraprendere
un cammino di ascesa e di amore in unità con essa e per comunicare tale ascesa
ai figli e al prossimo.
L’Ordine sarà dato
solo a chi deciderà di tutto lasciare per seguire Me totalmente e per portarMi
agli altri in maniera totale e definitiva, chiara e precisa, senza sottintesi o
altre attività collaterali.
L’Estrema Unzione
sarà l’ultimo segno d’amore per il cristiano che si prepara al passaggio finale
alla nuova vita, dove vivrà nuovi cieli e nuove terre (cfr. Ap 21,1).
Così
sia per Maria.
[14/46] 5
febbraio 1976 - in chiesa.
La pastorale dei sacramenti
deve essere rinnovata. Non più segni esterni, privi di contenuto o con
accentuazioni non esatte, ma reale comprensione dei gesti esplicitanti un
contenuto evangelico.
Così per il
Battesimo. La Mia presentazione al tempio (cfr. Lc 2,22-24) ha voluto
significare la Mia appartenenza al Padre, così il neonato sia offerto al Padre
in riconoscimento della sua figliolanza derivata da Lui. Riconoscimento,
quindi, da parte dei genitori e della comunità, garante il sacerdote, di tale
figliolanza del proprio figlio, nella carne, come figlio di Dio nello Spirito.
Tale riconoscimento deve essere accompagnato da un impegno, preso dai genitori
e dalla comunità, di crescere il bimbo nella conoscenza e nell’amore del Padre
perché questo sia poi riconosciuto e amato da quanti saranno poi educati in
questa fede anche per opera del battezzato.
Tale battezzato
confermerà da adulto la sua fede, il suo amore, il suo impegno di testimonianza
per il Dio vivente, conosciuto e amato.
Così
sia per Maria.
[14/47] 24
febbraio 1976
Eucarestia: unione
fisica, psichica, spirituale.
Unione fisica come
segno: il pane e il vino
segno efficace della presenza del Mio Corpo glorioso.
Unione psichica:
comprensione sempre maggiore della realtà che sottintende l’unione spirituale
che è la realtà per eccellenza proposta dal segno, compresa dalla psiche,
realizzata nello spirito.
Credete e venite a
Me voi tutti che avete fame e sete di Verità ed Io vi sazierò dandovi la forza
di camminare per la salita irta e difficile fino al Calvario, oltre il quale
raggiungerete la risurrezione gloriosa.
Così
sia per Maria.
[14/48] 1
aprile 1976
Educazione
permanente: questa sia, per il vero credente, l’impegno che si assume per
raggiungere una conoscenza della Realtà del Dio vivente.
Oggi e domani la
Chiesa si occupi di preparare equipe di persone ben coscienti del loro compito:
preparare il battezzato a diventare uomo adulto nella fede, nella speranza,
nella carità.
E’ adulto nella
fede vera colui che avrà capito che cosa vuol dire essere veramente cristiano,
figlio del Dio vivente e parlante, imitatore della Sua vita, dei Suoi gesti,
portatore e trasmettitore della Sua Parola. Maturo nella speranza, sarà il
battezzato che vivrà continuamente la sua vita guardando al fine ultimo a cui è
destinato. L’eternità beata sarà la meta agognata, con la speranza di
raggiungerla attraverso un cammino continuo di ascesi verso l’Infinito.
Adulto nella
carità, sarà il battezzato che amerà il suo Dio sopra ogni cosa e amerà il suo
prossimo, per amore del suo Dio, con tutte le sue forze e farà al prossimo
tutto ciò che vorrebbe fosse fatto a sé stesso.
Così sia l’educazione
permanente che la Chiesa farà ai battezzati per prepararli alla Confermazione della
loro fede, speranza e carità. Confermazione che il battezzato farà quando si
sentirà maturo in queste tre realtà da realizzare poi, dopo averle scoperte,
per tutta la sua vita. L’equipe si preoccupi di preparare l’uomo globale, colui
cioè che avrà capito la sua realtà intrinseca ed estrinseca, la sua realtà
fisica, psichica e spirituale. Perciò lo aiuteranno a crescere non solo i
sacerdoti, religiosi, ma medici, psicologi e sociologi.
Questa sia l’educazione
permanente, da farsi cioè in continuazione, per preparare via via le varie
generazioni dei battezzati alla Cresima.
Tappa che segnerà
un momento di arrivo per il battezzato coscientizzato e un momento di partenza
per il cresimato impegnato nella realizzazione e testimonianza della sua fede,
speranza e carità.
Così
sia per Maria.
[14/49] 23
aprile 1976 - in chiesa.
Così sono i sacramenti
che voi uomini avete definiti in modo troppo semplicistico. Non momenti di
incontro con il Creatore, che solo in quell’attimo dà la Sua grazia e i Suoi
doni, ma momenti di incontro fra il credente, il suo Dio e la comunità alla
quale il credente trasmette il suo dono ricevuto in anticipo, fin dalla
nascita, e scoperto via via conforme la maturità e la crescita nella conoscenza
di tale dono.
Scoperta e
riscoperta quindi di un grande dono, affermata di fronte ad una comunità che
diventa garante di tale dono concesso alla persona che ne estrinseca la sua
realtà conosciuta in sé stessa.
Tappe, quindi, di
manifestazione di un dono o tappe di acquisizione continua di un dono, come
nell’Eucarestia, che continuamente opera nell’intimo di chi coscientemente Lo
assume.
Nel Battesimo dei
bimbi, il dono dato loro della fede è scoperto dai genitori e accettato come
tale per un impegno di crescita nella vita dello spirito del battezzato.
Confermazione di tale
fede fatta dal cresimato adulto che ha scoperto in sé stesso tale dono di amore
e lo propone, dopo averlo continuamente espresso a quanti lo incontreranno.
Penitenza è
riconoscimento di deviazione dal dono ricevuto e non accettato e impegno a
riviverlo in pienezza.
Matrimonio è
scoperta del dono d’amore che è in ognuno dei coniugi per unirlo in uno e farlo
crescere insieme per sé stessi e per i figli e per gli amici.
Ordine è scoperta
di un dono speciale dato a chi è stato scelto per trasmettere in modo pieno la
realtà del Creatore e l’amore da Lui derivante per chi ne ha bisogno...
[14/50] 12
giugno 1976 - in chiesa.
Non è il cibo
conservato per i momenti di emergenza, il pane per gli infermi, che si tiene in
disparte nella madia, ma il Mio Essere eterno, il Mio Corpo dato per voi,
piccoli uomini e sempre in ogni momento desideroso di essere al centro della
vostra attenzione e del vostro amore.
Perciò vi dico:
non traslocate le Specie Eucaristiche, segno della Mia presenza continua fra
voi, dal centro dell’altare, dove Mi avete invocato e riscoperto per la
ennesima volta attraverso la consacrazione del pane e del vino, non Mi relegate
in un angolo dove servo di riserva. Non sono sempre Io il datore di vita?
Perché Mi mettete
al centro quando questo gesto serve a mettere in luce il vostro rito dove i
protagonisti siete soprattutto voi, e poi quando i sommi sacerdoti sono
assenti, il Datore di vita è messo al margine?
Non vedete quanto
siete incongruenti nelle vostre assemblee?
Voi al centro, Io
come richiamo, ma volete essere voi i datori di vita quando volete e quando
potete, poi mancando la vostra presenza, la Mia presenza viene sottovalutata.
Non così si deve
fare, ma mantenere il Datore di vita sempre al centro.
Concentrate l’attenzione
sul Mio Essere presente e vivente sempre in mezzo a voi, piccoli uomini, e l’Eucarestia
sarà solo il rinnovamento di attenzione a questa presenza che non verrà mai
meno.
Così
sia per Maria.
Io al centro, voi
attorno a Me per sempre.
Amen.
[14/51] 27
agosto 1976
Come il pane e il
vino sono cibi abituali per la vostra mensa, così Io ho preso questa materia
per trasformarla nel Mio Corpo e Sangue. Corpo e Sangue indicano la Mia Realtà.
L’uomo è fatto di
materia e spirito, è un tutt’uno, non si può scindere l’uomo materiale
dall’uomo spirituale, ma l’una e l’altra realtà sono inscindibili...
Così Io, Uomo Dio
per mostrarMi a voi piccoli uomini che Mi avete guardato con occhi terreni e
ascoltato con mente umana. Ma come il Mio Corpo adombrava il Padre celeste,
così l’Eucarestia, pane e vino, adombrano la Mia Realtà trinitaria.
Io in tutti coloro
che a Me si avvicinano e Mi assumono per essere in tutti uno. Così alla fine
dei tempi sarà un solo corpo realizzato attraverso l’unione di tutti gli
spiriti bene-volenti. AssumeteMi e Io sarò con voi nell’eternità beata che
vivrà qui ogni volta che voi Mi riceverete coscienti del vostro gesto di
unione.
Io in tutti, voi
in ogni fratello che ha bisogno di amore.
Unione di piccole
parti di amore forma l’Amore totale e assoluto.
Così
sia per Maria.
[14/52] 31
agosto 1976
L’Eucarestia è il
momento tipico dell’incontro pieno, cosciente, voluto e cercato dal fedele con
il suo Creatore. Per questo Io ho istituito questo sacramento perché serva di
unione cosciente con Me.
[14/53] 3
settembre 1976 - in chiesa.
Messa, incontro
con Me Creatore e perpetuatore di vita. Chi mangia Me vivrà in eterno (cfr. Gv
6,51).
Chi partecipa alla
Messa riceve un mandato di apostolato. Messa, unione di fratelli col Padre.
Usciti dalla Messa
camminate per le vie del mondo in cerca di altri fratelli da riportare al Padre
comune.
Questo è l’impegno
dato dalla partecipazione alla Messa.
[14/54] 9
settembre 1976
L’Eucarestia è
fonte di vita, ma dipende dal perché e dal come si fa la Comunione.
Non tutte le
unioni hanno lo stesso scopo e quindi il medesimo frutto per la vita eterna.
[14/55] 15
settembre 1976 - in Duomo a Milano.
Mangia chi ha
fame. Se uno prende il cibo senza desiderarlo, ben presto lo rigetta.
Così chi viene a
Me per mangiarMi deve desiderarMi, sapere quello che fa e a che cosa giova
unirsi a Me, altrimenti prima o poi Mi rifiuterà e vane saranno state le sue
Comunioni con Me.
Tu vieni perché
sai che quando Mi ricevi ti unisci più sensibilmente a Me, ascolti la Mia voce
che ti dirige, ti conforta, ti sostiene, ti indica sempre il perché della tua
vita. Questo sia l’insegnamento da fare ai comunicandi.
Non per abitudine
o per tradizione, o perché spinti da altri, si deve accedere all’Eucarestia, ma
solo se consci dell’azione salutare, si desidera unirsi coscientemente al
Creatore.
Così
sia per Maria.
[14/56] 30
marzo 1977 - in chiesa, dopo la Comunione.
Eucarestia:
·
Io
Corpo
·
Io
Spirito
·
Io
Uno
·
Io
Tutto
alla fine vedrai
il Tutto nell’Uno.
[14/57] 6 maggio 1977
Messa, momento di
incontro di fratelli con il Padre comune.
Unione dei figli
di Dio che si incontrano per conoscere sempre più il Padre, conoscere la Sua
volontà, per poi farla conoscere agli altri, per lodarLo, ringraziarLo insieme
e chiedere insieme forza per realizzare, nella vita quotidiana la Sua volontà
su ciascuno di noi.
Incontro tra
fratelli per poi portare avanti una azione comune (Messa = mandato).
Comunione,
mangiare insieme per ricevere ognuno la forza per agire e per parlare del Padre
comune.
Incontro personale
con Dio, incontro comunitario con i fratelli, per un incontro con i fratelli
inconsci di Dio, per arricchirli di Lui.
Così
sia per Maria.
[14/58] 11 maggio 1977 - in
Duomo a Milano.
(Signore vorrei
fare prima la Comunione per poter parlare con Te a quella persona).
Tu sei con Me ogni
volta Mi credi e Mi ascolti. L’Eucarestia è mezzo, momento di incontro con Me,
ma per chi tale incontro conosce anche al di fuori dell’Eucarestia, l’effetto è
uguale.
Io ho donato il
Mio Corpo sulla croce per voi uomini peccatori.
Io ho donato il
Mio Corpo nel memoriale della cena ultima con i Miei apostoli per trasmettere
loro e attraverso loro alla Chiesa Universale, la Mia Realtà presente in chi Mi
cerca e Mi vuole assumere e ascoltare. Dipende quindi da chi ha capito cosa
vuol dire incorporarMi in sé per trasmetterMi a chi è vuoto di Me.
Eucarestia, meditazione della Mia Parola, incontro cercato, voluto, creduto, tutto ha
lo stesso scopo: l’unione del singolo con il suo Creatore, preambolo dell’unione
ecclesiale sulla terra e dell’unione totale e finale nella vita eterna beata.
L’Eucarestia ti ha aiutata a raggiungere ora la consapevolezza di questa unione
mistica con Me.
(Grazie
Signore...).
[14/59] 2 agosto 1977 - in
chiesa.
Tu Mi senti in te,
tu Mi vedi nel tabernacolo, tu Mi tocchi nell’Ostia, e sono sempre Io, il tuo
Signore e Creatore che ti si fa presente. La tua mente, la tua vista, il tuo
tatto servono a recepire una parte del Mio Essere.
Tu uomo hai
bisogno di vedere, udire, sentire con i tuoi sensi limitati e limitanti. Il tuo
corpo serve di tramite fra il Mio Essere e il tuo essere. Se metti in contatto
queste due essenze hai la percezione, sebbene limitata, della divinità. Io
tutto in tutti e in ognuno di voi piccole Mie creature.
Io vi ho creato
per farMi conoscere, amare e dialogare con voi.
L’Io e il tu sono
di fronte, anche se il tu è derivato dall’Io. Così è stato nella Mia Incarnazione,
l’Io Padre ha dialogato col Figlio. La natura divina ha dialogato con la natura
umana.
Così nel tuo corpo
mortale l’Io divino uscito da Me viene in contatto con l’io umano. Il soggetto
dipende dall’oggetto purché questo lo voglia ascoltare. Io, tu, uniti, fanno l’Uno...
(Signore, non
capisco, mi sento ottusa, perdono Signore).
[14/60] 11 agosto
1977 -
in chiesa.
Io, tu, gli altri,
questo è l’incontro eucaristico.
Tu Mi incontri,
pienamente cosciente, nell’Eucarestia, Mi parli e Io ti parlo. Da questo
incontro personale fra te e Me ne viene a te un arricchimento di coscienza, una
acquisizione di Verità che poi tu devi trasmettere agli altri. Aumenti l’amore
in te stessa e poi lo donerai agli altri, ai freddi, ai tiepidi, agli
incoerenti, ai disperati, agli emarginati.
Questo è l’incontro
eucaristico che diventa da personale a trinitario. Io, tu, gli altri.
Così
sia per Maria.
[14/61] 16
agosto 1977
«Io sono il pane
disceso dal Cielo, chi mangia Me vivrà in eterno» (Gv 6,58).
Così Io ti dico:
pane = farina e acqua impastate insieme.
Farina derivata
dal seme di frumento. Padre, radice del seme.
Acqua = elemento
vitale intriso nella materia.
Io Cristo ho
recepito la natura umana da Maria, acqua pura.
Ho unito la Mia
sostanza vitale, (seme di frumento) con questo elemento unico...
Essenza divina ed
essenza umana unita insieme, questo il corpo del vostro Redentore, pane di vita
per voi.
Così voi piccoli
uomini siete composti di materia e di spirito, acqua e farina.
Lievitate questo
vostro corpo come il pane e fatelo crescere come il Pane Divino.
Io sono venuto
perché voi Mi conosciate, Mi assimiliate in voi, perché alla fine siate tutti
uno, come il pane e l’acqua hanno formato il corpo del Dio vivente.
Voi, corpo fatto
ad immagine del Dio vivente e parlante. Siate tutti uno.
[14/62] 27
agosto 1977 - Selva di Val Gardena.
Voglio comunicare
con te, ascoltaMi. Io sono il Padre di voi tutte Mie creature.
Per voi sono
venuto nel mondo, per farMi conoscere e amare, per dare a voi esplicitamente
con parole umane il senso della vostra vita. Credete a Me voi credenti in
Cristo Redentore e portateMi agli altri.
Non è un gesto
solamente comunitario l’Eucarestia, ma è rendimento di grazia che ognuno di voi
deve fare al Padre comune.
Io, Figlio, nella
carne, di Maria, ho parlato come voi, ho sofferto come voi, sono morto come
voi, ma sono risorto come voi un giorno, se Mi seguirete. Io parlo a ciascuno
di voi Mie creature, nel linguaggio di ognuno, seguendo e adattandoMi alla
mentalità di ognuno, per fare un discorso personale ad ognuno, per portarlo
all’amore comune con i fratelli, per indicare ad ognuno qual è lo scopo della
sua vita, per indicare ad ognuno qual è il bene comune.
E bene comune è
aiutare chi ha fame e sete di giustizia e di amore a sfamarsi e abbeverarsi
alla fonte zampillante che sono sempre Io, Spirito Santo.
Tocca a voi,
credenti in Me Cristo, portarMi ai non credenti facendoMi conoscere come Padre
amoroso, Fratello esemplare, Forza primordiale che interpella e insegna la via
per raggiungere l’eternità beata.
Questo è il
compito del cristiano. Questo è il “più” che Io ho messo in chi ho scelto per
essere portatore di luce e di amore divino a chi questa luce ancora non ha.
Così
sia per Maria.
[14/63] 6
settembre 1977
L’Eucarestia è
mezzo, momento, non fine. Il fine è l’incontro pieno e totale, della creatura
con il suo Creatore.
Non il Dio
racchiuso nel pane e nel vino, ma il Dio Universale si deve cercare.
Io nell’Ostia, Io
nel cuore di ogni uomo che crede nello Spirito che gli detta dentro, Io nell’universo,
Io dentro e fuori di ogni creatura, Io personale e impersonale, universale. Ovunque
Mi cercate, Mi trovate.
Quando Mi cercate,
Mi trovate: nell’uomo, fratello vostro, particolarmente nel povero, nel misero,
nel debole, nell’affamato e nel derelitto, nell’ammalato oppresso dal maligno,
in costui Mi potete trovare e a costui dovete svelarMi.
Questo è il
compito di chi Mi ha cercato, Mi ha trovato. FateMi conoscere ed amare dai
soli, dai diseredati della terra, e riempirete la terra di uomini inneggianti a
Me, fautore di grazia e di gioia.
Questa è l’Eucarestia,
rendimento di grazie personale e comunitario.
Così
sia per Maria.
[14/64] 12
settembre 1977
L’amore si
estrinseca.
Questo è il
presupposto dell’Amore: Essere e comunicarsi agli altri.
Io sono l’Amore.
Io sono, Io Mi comunico con le Mie creature nate da Me...
[14/65] 28
settembre 1977
Io voglio
comunicare con voi Mie creature. Per questo ho istituito l’Eucarestia.
Nell’ultima cena...
[14/66] 19
gennaio 1978
L’ESSENZIALE è
importante, non l’accessorio.
Troppo spesso si
usa dell’Essenziale per mettere in evidenza e valorizzare l’accessorio.
Il fine è
l’Essenziale, il mezzo è l’accessorio. Così nelle celebrazioni liturgiche, il
fine è scoprire e riscoprire il Datore di vita, il mezzo è la liturgia: canti,
parole e azioni.
Non vi preoccupate
troppo del mezzo, ma del fine e solo allora il mezzo sarà valido e congruente.
Così
sia per Maria.
[14/67] 4
febbraio 1978 - in Duomo a Milano.
«La Mia Carne è
cibo, il Mio Sangue è bevanda per voi» (Gv 6,55). «Chi mangia Me vivrà
in eterno» (Gv 6,51).
Non chi Mi
assimila come pane eucaristico credendo, attraverso questo gesto, di
accaparrarsi la vita eterna automaticamente, ma chi si unisce a Me intimamente,
chi Mi sente presente in sé, che dialoga con Me, Mi ascolta e Mi segue, chi Mi
porta agli altri come Persona viva e presente, solo costui è già entrato nella
vita eterna.
Non sia la
Comunione un puro gesto formale, anche se devozionale, non ho bisogno di
devozione, ma di amore sincero, vivo e cosciente. Io, oggetto dell’amore vostro
Mi unisco in ogni momento uno Mi cerca, Mi vuole, Mi ama. Io, sempre con ogni
amante della Verità.
Porta questa
Parola, sugli alti monti (gerarchia) perché questi si abbassino e
riempiano le valli. L’alta gerarchia sia umile e cosciente del proprio mandato,
che è: conoscere per far conoscere, amare per far amare.
Così
sia per Maria.
[14/68] 10
marzo 1978
Gv 6,47-64 «Io
sono il pane che dà la vita...».
Il Padre è la vita... Io ho la vita
grazie a Lui, chi mangia Me avrà la vita grazie a Me...
Soltanto lo
Spirito di Dio dà la vita...
Le parole che vi
ho detto danno la vita perché vengono dallo Spirito di Dio.
(Quindi il Padre e
lo Spirito sono la stessa cosa e Gesù è incarnazione di questa stessa “res” ed
è pane per noi, cioè si comunica a noi, per trasmetterci questa “res”, perché
tutti siamo Uno).
[14/69] 18
aprile 1978 - in Duomo a Milano.
Ogni amante quando
si incontra con la sua bella, prova gioia e provoca gioia in lei.
Questa è
l’immagine dell’amore umano.
Anche tu, cerchi
di unirti a Me nella Comunione e più vicino Mi senti più chiaramente Mi odi e
Mi ascolti.
Questo è il valore
dell’Eucarestia, per questo ho detto: «prendete e mangiatene tutti, questo è il
Mio Corpo» (Mt 26,26). Avvicinatevi a Me, voi che avete fame e sete di
amore e di giustizia e Io vi riempirò di gioia e di forza per proseguire il
cammino fino all’amplesso finale e duraturo.
Così
sia per Maria.
[14/70] 22
gennaio 1979 - in chiesa.
Giorno verrà in
cui calpesteranno queste Ostie, le profaneranno (quando Signore?). Fra
non molto tempo.
Prega e fa pregare
perché i giusti si salvino dalla corruzione instaurata da Satana.
Così
sia per Maria.
[14/71] 28
aprile 1980
(Cosa devo dire al
vescovo Carlo Maria Martini?).
Parla dei sacramenti.
Si devono rinnovare.
Il Battesimo: immissione
del bambino nella comunità dei credenti, per essere preparato a svolgere il
mandato per cui è stato prescelto fin dall’eternità (Cantico di Zaccaria).
La Cresima: testimonianza
del giovane maturo che proclama ufficialmente la sua fede e si impegna a
viverla e a trasmetterla come profeta.
Penitenza: incontro con Dio
per rivedere il cammino di fede e rientrare sulla retta via quando se ne fosse
allontanato. (deviazione = peccato).
Eucarestia: incontro,
voluto, cercato, cosciente con il Creatore; possibilità massima di unione e di
dialogo; forza, sostegno, guida per l’uomo depauperato da Satana. Presenza
reale del Dio vivente tale quale nella Parola letta, compresa, assimilata,
pregata.
Ordine: impegno massimo
del cristiano che si mette al servizio totale della Parola per incarnarla e
portarla ovunque, in ogni momento (eunuco per scelta - cfr. Mt 19,11 -).
Matrimonio: unione totale di
due vite per crescere insieme e formare l’unità. Simbolo dell’unione totale fra
Creatore e creatura. Porta frutti per una trasmissione continua di vita aperta
e in cammino verso la vita eterna.
Assistenza ai
malati:
nel corpo e nello spirito per avvicinarli alla Casa del Padre.
(Cosa devo ancora
dire?).
Trinità: si
riscopra l’Essenziale, l’Uno. Si aggiornino le parole che la descrivono.
(E ancora?).
Il maligno: se ne
smascheri la realtà personale, presenza reale nel mondo.
“Liberaci dal
maligno”. Preghiere.
[14/72] Agosto
1980
Io sono il Signore
Dio tuo, ascolta. La Parola è venuta fra voi e voi non l’avete accolta.
Il Battista l’ha
accolta, l’ha testimoniata, l’ha ripetuta, è morto ed è risorto, glorificato.
Così sia per ogni
battezzato nel nome del Padre-Figlio-Spirito Santo. Così il battezzato deve
testimoniarMi. Ogni battezzato è stato scelto per portare davanti agli uomini
la Mia Parola.
Questo deve fare
il cristiano altrimenti non è cristiano.
Il Battista è il
primogenito dei cristiani, il Precursore e l’esempio. Questo sia il Battesimo
dei piccoli come è stato detto per bocca di Zaccaria: «e tu o bambino andrai
avanti al Signore a prepararGli le strade per l’ultima Sua venuta» (Lc 1,76).
Questo deve fare ogni battezzato degno di questo nome e di questo mandato.
Così
sia per Maria.
[14/73] 1
settembre 1980 - San Giorgio in Braida (Vr).
Capisci ora il
valore del tuo Battesimo?
(Sì Signore,
comincio a capirlo).
E’ stata la grazia
che Io ti ho donata quando sei nata nella tua famiglia cristiana e pienamente
cristiana. La tua presentazione al tempio (San Giorgio) ha significato
l’entrata nella Mia famiglia e l’inizio del cammino del tuo spirito verso
queste alture a cui oggi sei giunta. La tua famiglia e la tua Chiesa ti hanno
aiutata a salire i primi gradini della scala della sapienza. Tu hai corrisposto
con semplicità, con fede nello Spirito che ti ha dettato dentro, con un crescendo
accelerato negli ultimi tempi, ciò che Io voglio che il mondo sappia.
Continua a credere
e ad ascoltare lo Spirito che ti è stato confermato ufficialmente in questa
Chiesa e seguirai l’iter proposto ad ogni battezzato.
Così
sia per Maria.
(Grazie Signore).
[14/74] 21
febbraio 1981
Così sono i sacramenti:
segni che indicano la via da seguire per diventare imitatori di Cristo e
aiutano a con-seguirla. Seguirla insieme con Me, Spirito Santo.
Inizia il bimbo
questa via quando è immerso nell’acqua. La Mia presentazione al tempio (cfr.
Lc 2,22-24) sia l’esempio da comprendere e da imitare per il battezzato
infante.
Il Mio Battesimo
nel Giordano (cfr. Mt 3,13-17), faccia comprendere l’impegno di
testimonianza che conduce anche sul Calvario. Non a tutti è chiesta la
testimonianza fino al martirio, ma a tutti i battezzati, diventati adulti, è
chiesto questo impegno cosciente e libero. Questa sia la Confermazione della
scelta fatta inizialmente dai genitori per il proprio figlio e da questo
confermata poi pubblicamente ed esplicitamente. Impegno grande ed essenziale
per il cristiano adulto.
Sono stanco di
cristianelli che si adornano di un nome che nella realtà non comprendono e non
vivono. Pochi gli eletti, ma autentici e battaglieri. Non foglie secche che cadono
per la via, ma rami verdi che portano frutto continuamente.
Questo impegno la
Chiesa faccia riscoprire e sentire al cristiano, a colui cioè che di questo
nome vive e mostra a tutti il cammino da seguire per la vita eterna.
Così
sia per Maria.
[14/75] 21
marzo 1981 - in chiesa.
Sì, è un gesto la
Comunione che indica unione di corpi e di spiriti inneggianti al Padre comune.
Così è il senso comune dell’Eucarestia. Ma il senso recondito è una unione
intima e personale con la persona che assume il suo Creatore in piena coscienza
e volontà di unione. Io con ognuno di voi Miei fedeli coscienti, Io con tutti
voi, corpo Mio cresciuto con membra diverse per approdare ad un unico monte.
[14/76] 27
marzo 1981
Cresima: mandato
di apostolato per quelli che ho scelto per portare nel mondo la Mia Parola e
far sentire la Mia continua presenza.
Così
sia per Maria.
[14/77] 13
aprile 1981
Io sono tuo, e tu
sei Mia. Questo è il massimo di Comunione. Per questa Io ti ho fatto, per
questa ti ho messa nel mondo. Porta agli altri la verità della Comunione.
Così
sia per Maria.
[14/78] 23
maggio 1981
Il Mio Corpo è
cibo, il Mio Sangue è bevanda per voi, Mie creature (cfr. Gv 6,55).
Corpo è la Mia
umanità assunta da Maria, cresciuta nel tempo conforme le leggi naturali di
ogni uomo.
Sangue è il
principio vitale che anima la materia e la fa vivere. Nel corpo e col sangue
inabita lo spirito che è sorgente di ogni attività di pensiero e di volontà.
Così, come l’uomo
normale, Io ero sulla terra. Il Mio Spirito però era in pienezza, libero,
autonomo, infinito nel pensare, nel volere. La Mia attività massima era l’amore,
perciò ho sopportato tanti disagi, tanti limiti, tanta sofferenza per voi, Mie
creature. Assumendo il Mio Corpo e il Mio Sangue, voi vi unite alla Mia umanità
e inserite in voi il Mio principio vitale che è nel Mio Sangue...
(Aiutami Signore a comprenderTi,
il maligno mi insidia. Madonnina, S.
Michele aiutatemi a sentire il mio Gesù).
AssumendoMi nell’Eucarestia,
voi assumete la Mia umanità, che vi serve di esempio per la vita terrena, e la
Mia Divinità che vi illumina nelle scelte da fare e vi fa comprendere
l’essenziale: l’amore.
Voi, assumendo la
Mia Carne, cioè la Mia umanità, diventerete sempre più simili a Me e porterete
agli altri il Mio Amore divino. Così, solo unendosi a Me, tutti saranno uno. Io
in loro, tutti in Me.
Così
sia per Maria.
[14/79] 1
giugno 1981 - in Duomo.
La Mia casa non è
racchiusa fra quattro mura e tanto meno in un piccolo tabernacolo che racchiude
le Ostie consacrate. Io abito nell’universo e dovunque l’uomo, che Mi cerca, Mi
può trovare. C’è sì un luogo d’incontro dei fedeli, per unirsi fra loro per una
comune preghiera e adorazione al Padre, perciò amo le chiese ma solo come luogo
di incontro comunitario, ma ovunque Io sono, ovunque potete riunirvi per
cercare, pregare, acclamare il vostro Dio.
Non sia la chiesa
luogo di distrazione; le belle opere che adornano il tempio, opere dell’uomo,
fatte per onorare il Creatore, non per onorare l’artista che le ha costruite.
Troppe distrazioni esistono ora nelle Mie chiese.
Il popolo vuole
divertirsi alle Mie spalle e si serve anche del Mio nome per rendere più
legittimo il suo divertimento. Ma questo non è amore al Creatore ma amore al
proprio io.
I Miei ministri
non si preoccupino troppo di inventare cerimonie, feste e festini per
richiamare la gente, ma il Mio Nome, il Mio Volto sia impresso nel cuore della
gente non nei sensi della vista e dell’udito.
Si ritorni ad un
metodo serio e profondo di meditazione della Parola e di unione Eucaristica.
Solo così il popolo sarà educato a cercare Dio ovunque, a trovarlo ovunque, a
portarlo ovunque non è conosciuto.
A questo servano
soprattutto le chiese.
Così
sia per Maria.
[14/80] 10
marzo 1982
L’unione Eucaristica
è nel tempo, per il tempo; l’unione mistica è per sempre.
[14/81] 27
settembre 1982 - in chiesa.
(Signore, Ti hanno
messo nel buio, hanno spento tutte le luci e sei solo).
Sì, la luce è in
basso, Io sono nella penombra. Così fanno gli uomini di Chiesa, Mi illuminano
quando fanno i riti, poi, tutto si spegne e Io resto solo. Non Mi abbandonare
piccola colomba, ma tieni sempre accesa la tua luce e vedrai Me, Luce per gli
uomini di buona volontà.
[14/82] 6
ottobre 1982
(Signore, io credo
che Tu sei nella Eucarestia).
Sì, Io sono prima,
sono durante, sono dopo l’Eucarestia.
Credete in Me «che
sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29).
Così
sia.
(Ma nell’Eucarestia
Signore, Tu sei veramente presente?).
Io sono presente
ovunque dove l’uomo Mi crede, Mi sente, là Io sono presente.
Non c’è luogo né
spazio speciale per la Mia presenza. Ma Io abito dove c’è l’Amore, dove c’è la
Verità, dove c’è la giustizia. Io sono il Signore dell’Universo e l’Universo è
il Mio spazio e l’Infinito è il Mio tempo.
Non limitateMi
nello spazio e nel tempo, perché ovunque Io sono, sempre Io sono. CercateMi e
Mi troverete ovunque c’è l’Amore.
Così
sia per Maria.
GESU’ = PERSONA
FISICA DI DIO.
[14/83] 26
ottobre 1982
EUCARESTIA = al
rapporto coniugale pieno e totale.
[14/84] 15
novembre 1982
Il Battesimo, la
Confermazione, l’Eucarestia sono gesti che significano ed esprimono gesti fatti
da Me durante la Mia vita terrena. Vogliono significare realtà profonde come:
l’ingresso nel Regno, la comprensione del Regno, la Comunione col Re e con i
fedeli appartenenti al Regno. Questo devono significare chiaramente i sacramenti
dai voi realizzati durante la vostra vita terrena.
Presentazione dei
bambini al tempio, cioè inizio di immersione nel Regno.
Confermazione
dell’adulto, cioè comprensione del compito assunto nel Regno.
Apostolo e
martire, se necessario, del Regno.
Comunione continua
col Re e con i fratelli per un cammino comune verso la Patria definitiva.
Così
sia per Maria.
[14/85] 21
novembre 1982
Battesimo dei
bambini = riconoscimento esplicito, da parte dei genitori e della
comunità, della derivazione divina del neonato (figlio di Dio) e quindi impegno
di educare il bambino nella fede, cioè farlo crescere nella conoscenza del
Padre, Figlio, Spirito Santo, fino all’età adulta quando cioè il figlio
confermerà coscientemente la propria fede e si impegnerà a testimoniarla con la
vita (Cresima).
[14/86] 25
novembre 1982
Distrazioni,
distrazioni, distrazioni. Canti, riti, feste, tutte distrazioni dall’Assoluto.
L’essenziale è
immergersi in Lui, non divertirsi sentimentalmente per Lui.
[14/87] 2
febbraio 1983
La Mia presentazione
al tempio (cfr. Lc 2,22-24) è segno per voi, Miei uomini. Vuol
significare l’entrata nella comunità di Dio. Questo sia il significato da dare
al Battesimo dei bambini. Presentazione del figlio al tempio.
Riconoscimento
della paternità di Dio.
Impegno a far
conoscere e crescere nell’amore del Padre il bimbo neonato.
Così
sia per Maria.
[14/88] 22
febbraio 1983
La Comunione
avviene nello spirito con lo Spirito Santo.
[14/89] 28
marzo 1983
E siamo due in una
sola carne, così nell’Eucarestia. Io con te tu con Me e siamo uno.
(Ma Signore, non è
possibile, c’è differenza infinita tra Te e me!).
Sì, ma la
similitudine vale perché comprendiate come Io voglio unirMi a voi, Mie creature
per formare alla fine l’unità del Mio popolo. Unione personale, unione
collettiva.
Il Tutto nell’uno,
perché l’uno diventi immagine del Tutto. E ci sarà l’amore totale.
Così
sia per Maria.
Come due fiammelle
unite insieme fanno un’unica fiamma splendente e irradiante luce così Io vengo
a voi per illuminare i vostri passi e così sarà più chiaro e luminoso il
cammino del Mio popolo verso la vetta.
[14/90] 13 maggio
1983
E’ con Me o contro
di Me (cfr. Lc 11,23) l’uomo creato da Me.
Emesso dal Mio
intimo, chiamato per nome e personificato con la nascita terrena e temporale,
l’uomo nasce, vive, muore e ritorna a Me se Mi ha voluto, rientra nel nulla
eterno se Mi ha coscientemente rifiutato.
Pochi sono coloro
che coscientemente Mi rifiutano ed anche per essi c’è un momento di coscienza.
La chiamata
avviene sempre per ogni uomo che è Mio figlio, non creatura solamente, perché
anche l’animale è creatura Mia, non figlio. Figlio significa partecipante della
natura del Padre e della Madre.
L’uomo partecipe
della Mia natura nello spirito e in quanto tale, ha la possibilità e la
capacità di conoscere il Padre. La madre è la Chiesa. Quando un figlio accetta la
paternità e la maternità vuol dire che la sua natura spirituale lo spinge a
riconoscere anche la maternità cioè la derivazione dalla Chiesa che lo adotta
come figlio e lo alleva come figlio di Dio. Perciò Paolo dice che col Battesimo
l’uomo diventa figlio di Dio. Diventa cioè, un po’ alla volta, cosciente di
essere figlio del Padre perciò è profondamente impegnato a vivere secondo la
natura e l’insegnamento del Padre. Siate figli coscienti della paternità e
maternità da cui derivate.
Così
sia per Maria.
[14/91] 29
maggio 1983
IO SONO VITA della
vita. IO FACCIO VIVERE.
L’Eucarestia è
segno di una Realtà presente e operante nella storia.
[14/92] 31
maggio 1983
(Non è la stessa
presenza nell’Eucarestia e nella Tua Parola?).
No, è una presenza
specifica e particolare e personale quella dell’Eucarestia.
Nella Scrittura Io
sono presente a tutti per tutti, pure parlando in particolare al cuore di ogni
uomo che Mi ascolta. La presenza Mia nell’Eucarestia è per ognuno di voi, Miei
fedeli, perché Mi portiate agli altri in rendimento di grazie.
[14/93] 5 giugno 1983
Eucarestia =
energia spirituale che muove l’energia psichica, che incide sull’energia fisica
dell’uomo.
E l’uomo sarà cambiato:
dal negativo al positivo.
Così
sia per Maria.
[14/94] 13
luglio 1983
Io sono in te, e
tu Mi hai assunto ora con più chiarezza.
«Io sto alla porta
e busso, se uno Mi apre, Io entro e dimoro con lui» (Ap 3,20).
L’Eucarestia è un
mezzo per rendere cosciente la persona che Mi cerca, della Mia presenza.
Corpo = entità
dotata di tre dimensioni: Fisica, psichica (intellettuale), spirituale.
Corpo: è nel tempo
e nello spazio, finito il tempo e lo spazio, del corpo rimane l’insieme delle
tre dimensioni sublimato in una sola dimensione: la spirituale.
[14/95] 25
luglio 1983
«Prendete e
mangiatene tutti, questo è il Mio Corpo offerto in sacrificio per voi» (Mt
26,26; 1 Cor 11,24).
Corpo è il luogo
dello Spirito. Chi si unisce a Me avrà la Vita in sé e Io lo risusciterò nell’ultimo
giorno.
(E chi non si
unisce a Te attraverso il corpo?).
Si unisce a Me
attraverso l’amore per i fratelli e saremo Uno.
Unione cosciente,
l’Eucarestia. Unione col prossimo, via per l’unione eterna.
Via diritta e via
lunga, l’importante è la meta finale.
Così
sia per Maria.
[14/96] 15
dicembre 1983
Io sono con te
SEMPRE.
Ho istituito l’Eucarestia
perché voi vi ricordiate di Me, di ciò che Io ho fatto per voi.
E’ ricordo che
porta lo stesso effetto di ciò che ho fatto un giorno sulla terra. Vi porta la
salvezza.
Unitevi a Me
continuamente e seguite la MIA PAROLA.
Così
sia per Maria.
[14/97] 12
gennaio 1984
Corpo = entità
formata di tre dimensioni: fisica, psichica, spirituale.
Nell’Eucarestia il
Mio Corpo è presente: la dimensione fisica è ottenebrata dal pane e dal vino, segni
di una Realtà che supera la dimensione fisica. Il Mio Corpo nella
dimensione fisica è nato, nel tempo, da Maria, è cresciuto, ha patito ed è
morto. E’ risorto glorioso come apparenza del corpo fisico ma non più con le
caratteristiche di prima.
Sono nato, morto,
risorto una sola volta e non c’è più reincarnazione.
Durante la Messa,
non c’è più un rinnovato sacrificio, ma il Sacrificio unico e irripetibile è
stato nel tempo, ora permane e si ripete ad ogni Consacrazione e Comunione,
vissuta in piena coscienza da chi Mi assume, l’effetto del Sacrificio
che Io ho consumato, una volta per tutti, sul Calvario.
AssumeteMi
coscientemente, sentendoMi presente e vivo in voi e Io vi parlerò
personalmente.
L’essenziale è
credere alla Mia presenza e al Mio Amore per ognuna di voi, Mie creature.
(Grazie Signore).
[14/98] 17
gennaio 1984
(Sia fatta la Tua
volontà).
E Io ti dico: va e
parla.
L’Eucarestia è per
tutti gli amanti del Dio vivente. In
Me troveranno la Vita e la vita terrena sarà più facile e limpida se
uniti con Me ogni giorno. Sii umile e prega.
Così
sia per Maria.
[14/99] Febbraio
1984
Le Liturgie
primitive sono le più autentiche perché più vicine alla carica originale della
Verità.
Non sovrapponete
cerebralismi o sentimentalismi.
[14/100] 17
marzo 1984
(Ho voluto fare la
spesa prima della Messa, perciò sono arrivata in chiesa tardi. Mi sono sentita
dire):
Mi tratti come l’uomo
della spesa!
(Mi sono confessata e ho capito, come non mai, il
valore della Chiesa e della Confessione).
[14/101] 19 marzo 1984
(Quale è la preghiera che preferisci, Signore?).
Il colloquio a TU per tu.
Così sia per Maria.
[14/102] 19 luglio 1984
Non ti preoccupare troppo per le forme. Se la Comunione si fa attraverso la mano o le labbra non è tanto importante. L’essenziale è comprendere il significato del gesto.
Chi si sente convinto di incontrare il Corpo del Signore - cercato, voluto, pensato con la propria volontà di ricerca ed approccio all’Amore attraverso lo Spirito che detta dentro il cuore e la mente dell’uomo aperto alla Sua voce - è bene prenda con la sua mano il Corpo del Signore per portarlo agli altri.
Chi è ancora attaccato alla gerarchia umana e non si sente di camminare da solo guidato dallo Spirito ma aspetta la guida, il sostegno, la parola dell’uomo-maestro, si lasci imboccare.
Ma a tutti dico: camminate verso Colui che vi dà il Suo Corpo per darvi la forza di seguire le Sue orme fino alla Casa del Padre.
Così sia per Maria.
[14/103] 31 agosto 1984
Per questo ho istituito l’Eucarestia: momento di sosta per l’uomo affannato dalla vita terrena, momento di incontro col Padre, con i fratelli. Mangiare insieme per una forza personale e comunitaria, parlare insieme per una comprensione delle cose eccelse.
Così sia per Maria.
[14/104] 23 ottobre 1984
Nell’Eucarestia si rinnova la memoria e il frutto di ciò che ho fatto sulla terra per voi, piccoli uomini.
Così sia per Maria.
[14/105] 16 dicembre 1984
«Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati saranno perdonati; a chi non li perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-23).
«Se un tuo fratello ti offende, tu rimproveralo, se poi si pente, tu perdonalo. Se ti offende e si pente sette volte al giorno, tu perdonalo» (Lc 17,3-4).
Così Io ti dico: «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla Mia bocca» (Mt 4,4).
Io ho dato il mandato ai Miei discepoli di perdonare i peccati, ma non a quelli soltanto, ma a qualsiasi uomo che conosce la Parola, crede nella Parola, ascolta e vive la Parola.
Ognuno di voi, piccoli uomini, scelti da Me per portare il Mio messaggio di salvezza, può portare il perdono al peccatore contrito. Non è un privilegio dato al ministro consacrato, questo ha il carisma per perdonare, ufficialmente, il pentito, ma ogni uomo offeso può perdonare sempre chi l’ha offeso.
Il perdono dell’uomo offeso vale anche in Cielo.
Così sia per Maria.
(E se uno non conosce la Tua Parola, il suo perdono al fratello pentito serve allo stesso modo, in Cielo?).
Sì, dove c’è uomo che perdona il pentito, tutto è perdonato anche in Cielo.
(E se uno non è pentito, e l’offeso lo perdona ugualmente?).
Il perdono dell’uomo offeso servirà, alla fine, al peccatore, per pentirsi e chiedere coscientemente il perdono.
Il perdono di Dio precede e segue il perdono dell’uomo.
[14/106] 19 febbraio 1985 - Messa nella chiesa di San Giorgio a Verona; lettura: Gen 7,1-16; alla Comunione.
Corpo di Cristo, Sangue di Cristo, salvezza per l’uomo insidiato dal maligno.
Io Segno per il peccatore (cfr. Gen 4,13-15), salvezza per l’uomo colpito dal maligno. Io Arca per salvare l’uomo (cfr. Gen 7,1-23) a cui sovrasta il diluvio del male che sommerge l’umanità succube del maligno.
Acqua che distrugge, acqua che purifica, questa la realtà ambivalente dell’umanità insidiata dal maligno distruttore dell’uomo, ma salvato dal Mio Sangue offerto per purificare le nefandezze del maligno.
Abbeveratevi alla Mia Sorgente: la Mia Parola, il Mio Corpo e Sangue sono mezzi per salvare Caino.
Così sia per Maria.
[14/107] 25 maggio 1985
Perciò ho istituito l’Eucarestia: tu ti fermi con Me, pensi e parli con Me, ricordi quanto Io ho fatto per voi, piccoli uomini, per salvarvi dal maligno. Ho dato il Mio Corpo in pasto alla morte, e l’ho risuscitato glorioso e trionfante, e con Me tutte le creature pensanti ritorneranno un giorno per essere glorificate e cantare l’eterno Alleluia. Questo è il ricordo che vi ho lasciato da rinnovare ogni giorno fino alla fine dei secoli.
Così sia per Maria.
(E’ solo nell’Eucarestia la Tua presenza reale?).
No, Io sono presente sempre e ovunque l’uomo Mi cerca e Mi sente. L’Eucarestia è momento forte e pregnante di questa Mia presenza reale. IO SONO L’ONNIPRESENTE all’infinito.
Così è per Maria.
[14/108] 17 settembre 1985 - alla Comunione.
L’Eucarestia è: un richiamo, un segno, un incontro.
Così sia per Maria.
[14/109] 20 settembre 1985
Se non ci fosse l’Eucarestia, pochi si unirebbero coscientemente a Me: questo è richiamo.
· L’Eucarestia è segno: il Corpo è ottenebrato dal pane e vino, materia, sostanza materiale che sottintende la Realtà spirituale. Così in ogni realtà terrena trovatene lo spirito che la anima.
· L’Eucarestia è incontro: unione cosciente con il Creatore perché tutti siano Uno.
Così sia per Maria.
[14/110] 11 ottobre 1985
E’ il corpo di Cristo, è il sangue di Cristo che unifica le due nature: umana e divina.
Così in te, uomo credente, la Comunione è unione delle due nature, cosciente nell’uomo che Mi accoglie.
Così sia per Maria.
[14/111] 26 ottobre 1985
Eucarestia = Involucro di Dio: apparenza = (pane e vino), sostanza = Dio Salvatore.
Essenza e sostanza unite insieme e ottenebrate dal segno esterno.
E’ l’Essenza interiore che dovete sentire, non l’involucro. Io, Dio, in un segno terreno limitato, transeunte. Finito l’accidente resta la Sostanza in eterno, per la vostra felicità eterna, piccoli uomini.
Prendete e mangiate, incorporate coscientemente Me in voi, il Dio che viene dall’esterno e si ritrova nell’intimo di ogni uomo. Perché Io cresca in voi in modo sempre più cosciente.
Io in voi, fuori di voi, dentro e fuori di ogni creatura pensante. Mangiate e Vedete.
Così sia per Maria.
(E i figli?). Arriveranno, aspetta e credi. Anch’Io ho aspettato, aspetto e aspetterò fino alla fine dei secoli.
Così sia per Maria.
Il “sempre” è l’ “oggi eterno”.
(Ma, l’oggi, qui cambia ogni giorno).
E l’oggi eterno è sempre diverso e sempre unico. Non ti annoierai, non temere!
(Ma non ci sarà una fine nella conoscenza?).
No, il Mio Essere è Infinito e all’infinito Mi scoprirete e con Me, gli altri, e tutti saranno Uno.
Come nell’Eucarestia c’è il ricordo, la memoria di ciò che è succeduto sulla terra (morte e Risurrezione), così nella vita eterna. Il ricordo del passato è presente e operante nel presente per sempre.
[14/112] 11 novembre 1985 - alla Comunione.
Domenica = il giorno del Signore.
Ma per un fedele ardente ogni giorno è domenica. Perciò le pratiche religiose imposte sono uguagliabili in ogni giorno. Libera quindi dal peccato, se peccato ne è considerata, dall’anima fedele, l’impossibilità di seguire il precetto della Chiesa. Ama e sali sempre più.
Così sia per Maria.
(Non avevo potuto partecipare alla Messa domenicale e il lunedì non avevo trovato nessun confessore).
[14/113] 13 dicembre 1985 - alla Comunione.
Tu alla Comunione apri la tua bocca, apri il tuo cuore, la tua mente, la tua volontà per ricevere la Mia Parola, perciò ho istituito l’Eucarestia.
[14/114] 19 febbraio 1986
Io Dio, Io vittima immolata per salvare te, piccolo uomo.
Tu mangi la vittima e ti unisci a Me Dio e saremo Uno. Il tutto è nello Spirito.
Così sia per Maria.
[14/115] 1 marzo 1986 - alla Comunione.
«Prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il Mio Corpo e il Mio Sangue versato per voi e per tutti in remissione dei peccati» (Mt 26,26-28).
Questo ho detto negli ultimi giorni sulla terra. Io sono venuto per salvare tutti, non avete ancora capito uomini di poca fede? Il vostro grazie sgorghi dal cuore credente e fedele.
Così sia per Maria.
[14/116] 6 marzo 1986 - alla Comunione.
E’ il Corpo di Cristo che salva tutti, entro il Corpo c’è lo Spirito che vivifica.
Così sia per Maria.
[14/117] 30 marzo 1986 - Pasqua.
Giuda ha intinto il suo boccone nel Mio piatto e appena preso se n’è andato (cfr. Mt 26,23). Così è stato.
Ora la Chiesa imbocca il fedele. Non così deve essere, ma ogni fedele deve essere conscio e responsabile del suo gesto, non imposto, non abitudine, ma consapevolezza personale di ciò che uno vuol fare.
Così sia per Maria.
[14/118] 17 aprile 1986 - alla Comunione.
Eucarestia: gesto, segno, Realtà propellente per la vita eterna.
Così sia con Maria.
[14/119] 30 maggio 1986 - alla Comunione.
(Signore, riempimi di Te perché io Ti porTi agli altri).
Quando ami, né pensi, né vedi: godi, così sia il tuo amore per Me.
Non cercare col pensiero, né con l’intelletto visivo, ma credi, senti, ama.
Così sia per Maria.
Il pane è un simbolo, il corpo è un simbolo, la Realtà è la Mia Essenza presente per voi, uomini di poca fede.
Non attaccatevi ai simboli, ma credete in Me presente in voi, nella storia, inizio di vita cosciente della Mia Realtà eterna. Unitevi coscientemente a Me, che vi amo, e saremo Uno per sempre.
Così sia per Maria.
Se la vita terrena è una Pasqua continua, diventerà vita eterna nella gloria dell’Unità.
[14/120] 3 giugno 1986
L’importante è l’incontro, non col segno (Eucarestia) ma con la Realtà.
E’ il desiderio del vero incontro che ti fa sentire la Realtà presente. Tu sali, Io scendo, e siamo Uno.
Così è e così sia per Maria.
[14/121] 23 giugno 1986 - Eupilio.
Eucarestia = unzione, consacrazione, assunzione, unione, memoriale = presenza reale del Dio incarnato, tutto porta alla missione.
[14/122] 5 luglio 1986 - Verona, alla Comunione.
(Signore, perché prendi il paragone del pane e del mangiarTi?, non mi piace molto!).
Il mangiare è un gesto necessario all’uomo, mantiene in vita, assimila il cibo che si trasforma in forza vitale. Assimili Me, cioè ti unisci intimamente a Me in modo profondo e diventi un tutt’uno con Me, un po’ alla volta. Ogni Eucarestia è rendimento di grazie per il cibo, cioè la forza vitale che da Me sprigiona e ti dà vita, amore, pace e gioia, ti fa contemplare il vero senso della vita e ti aiuta a perseguirlo per la vita eterna. Così saremo per sempre Uno, ora cammina e mangia e lasciati guidare dall’Amore.
Così sia per Maria.
[14/123] 27 luglio 1986 - Verona, Comunione in casa.
Come l’uomo è passato da una dimensione metafisica ( = vita in potenza, in Dio), poi è sceso nella dimensione fisica ( = vita in atto, sulla terra), per poi raggiungere la dimensione metafisica con la sublimazione ( = passaggio dallo stato materiale allo stato spirituale), così IO, incarnato, ho seguito l’identico iter.
Così nella Comunione col fedele cosciente c’è questo passaggio di energia salvifica e sapienziale che trasforma, un po’ alla volta, l’uomo che Mi riceve coscientemente, e lo prepara alla sublimazione ( = ritorno cosciente a Dio).
[14/124] 15 ottobre 1986
(Fare la Comunione in Chiesa o unirmi con Te a casa, o dovunque, è la stessa cosa?).
L’importante è l’unione. Per chi ha bisogno di strade visibili, l’Eucarestia è la via maestra, per chi non ha più vie, sentieri terreni, ma solo la Parola, il salto è necessario.
E camminerà sulla Via (invisibile all’occhio terreno) Unica ed Essenziale (Gesù = Via) che porta all’Unità.
Tutti prima o dopo, arriveranno.
Così è per Maria.
(I sacramenti?...).
Sono mezzi, vie terrene per arrivare a Me. Ma siano illuminati dalla Mia Parola (non feste o riti umanizzati).
[14/125] 26 gennaio 1987 - ore 8,30
Non temere, lo Spirito ti adombra, lo Spirito ti parla, ascolta e scrivi perché l’umanità conosca sempre più la Verità. Io sono, e voi siete per Me.
L’Eucarestia: pane e vino che diventano per voi uomini, Corpo e Sangue del Salvatore. Corpo e Sangue che salva e vivifica l’uomo terreno perché l’uomo comprenda sempre più l’unione. Il Creatore si fa presente alla Sua creatura, la compenetra, consapevolmente per lei. Pane che diventa corpo, vino che diventa sangue, acqua che diventa vino (cfr. Gv 2,1-10).
Uomo terreno che diventa uomo celeste. Materia che diventa spirito. Capisci?
(No Signore, è troppo difficile per me questo passaggio).
Questa è la transustanziazione. Al di là della sostanza visibile, tangibile, la sostanza diventa essenza.
L’Essere eterno s’immerge nell’essere transeunte perché, tale essere, ritorni essere eterno cosciente!
L’essere eterno in potenza diventa essere eterno in atto, coscientemente, volutamente, liberamente.
E così ogni essere si incontrerà, si unirà con ogni altro essere consapevole di essere eterno e canterà l’Alleluia in coro, e tutti saranno uno nell’Uno.
Così è e sarà in eterno.
(Ma Signore mi avevi detto che l’Eucarestia è segno, ma allora è simbolo di unione o è veramente la Tua Essenza che si unisce alla nostra essenza?).
Tutto dipende dalla fede. Se tu credi incondizionatamente a questa unione, l’acqua diventa vino, la Mia sostanza diventa tua sostanza eterna, supera i limiti del tempo e dello spazio e tu sei in Me e Io sono in te e in tutti quelli che credono con cuore sincero a tale unione. «Se uno Mi ama crede alla Mia Parola e Io sono con lui e abito in lui» (Gv 14,23). Il Padre è in Me, Io sono col Padre, Io e il Padre siamo Uno e abiteremo nell’uomo che crede e ama, e saremo Uno nell’uno (cfr. Gv 17,21-22).
Così è con Maria, per Maria.
(Ma allora l’Eucarestia è un anticipo sulla “terra” dell’unione eterna con Te?).
Hai capito. Ringrazia e cammina nella Luce. L’importante è credere.
(Ma allora devo andare come prima a fare la Comunione tutti i giorni?).
Il tempo per Me non esiste, esiste per l’uomo che scandisce i suoi atti nel tempo.
Per chi ha già superata la visione del tempo, perché è entrato nella visione dell’eternità, tale incontro è già in atto sulla terra, nel tempo, per ciò è unione già perenne, anche senza l’unione attraverso e col Segno.
L’importante è l’unione cosciente.
[14/126] 15 aprile 1987 - alla Comunione.
Fusione: il Corpo e il Sangue Mio dati per voi Mie creature, ha fuso le vostre scorie e vi fa rilucenti come l’oro nel crogiuolo. Io risorto splendente, con voi Mie creature amate.
Perciò sono venuto fra voi, per fonderMi con voi, per sublimare le vostre vite. Io Vita immersa nella vostra vita per la fusione perenne e gloriosa.
Così è per Maria.
[14/127] 16 aprile 1987 - ore 4 - Giovedì Santo.
“Mangia il Mio Corpo e bevi il Mio Sangue” vuol dire unisciti intimamente a Me comprendendo la Mia Passione e morte per te piccolo uomo.
Io unito al peccatore per redimere il suo corpo piagato e oppresso dal maligno.
L’unione fa la forza, e forza propellente per la vita eterna è quella che scaturisce dall’incontro della creatura, cosciente, col suo Creatore amante. Ogni unione cosciente porta amore e porta all’Amore per sempre.
Chi mangia si unisce e si trasforma. Il cibo diventa sangue e forza per la vita eterna. L’importante è l’unione cosciente. Solo la fede autentica porta all’unione perenne.
Così sia per Maria.
(E’ questa la Comunione?).
Sì, unione cosciente della creatura col suo Creatore perché sia uno nell’Uno.
(Ma è solo nell’Eucarestia l’unione con Te? Solo lì c’è la Tua presenza reale?).
Non fermatevi al segno, necessario per chi ha bisogno di segni visibili, tangibili, ma la Mia presenza è reale ovunque, in qualunque luogo o momento della vita dell’uomo che Mi cerca con cuore sincero.
Io Realtà presente dove si cerca, si sente l’Amore.
Io nell’Eucarestia, memoriale del Mio gesto salvifico che continua nei secoli per ogni uomo che Mi incontra con cuore sincero.
Io Corpo e Sangue offerto, una volta nel tempo, per salvare l’uomo che Mi ignora, Mi rifiuta, si ribella a Me perché vede sé stesso come dio.
Io ho offerto la Mia vita umana per salvare la vita della Mia creatura depravata dal Mio antagonista.
Io sono Uno per tutti, perché tutti siano uno con Me.
[14/128] 21 maggio 1987
Antico Testamento: manna (realtà fisica, simbolo di una realtà spirituale) = cibo per l’uomo che vive nel deserto (cfr. Es 16,4-35). Dio provvede e nutre chi Lo segue e si affida a Lui per camminare verso la terra promessa. Il cibo (forza) viene da Lui.
Nuovo Testamento: due moltiplicazioni dei pani e pesci, con sovrabbondanza (dodici ceste) = dodici apostoli che raccolgono il cibo avanzato (nulla vada perduto) per distribuirlo ai posteri (cfr. Mc 6,34-44; Mc 8,1-9).
Missione della Chiesa: raccogliere la Parola per distribuirla.
Così l’Eucarestia nell’ultima cena. Pane e vino (realtà fisica, simbolo di una Realtà spirituale) = cibo spirituale per far camminare il nuovo popolo verso la terra promessa = salvezza data da Cristo attraverso il Suo Corpo e Sangue dato per sfamare, cioè salvare l’uomo vagante nel deserto del mondo.
Chi Lo cerca e Lo segue trova il cibo, gli avanzi dello stesso cibo servono agli uomini che ancora non Lo seguono consapevolmente, nel tempo e nei vari tempi presenti e futuri, ma alla fine tutti saranno sfamati.
«Chi segue Me non avrà più fame» (Gv 6,35).
Così sia con Maria.
[14/129] 23 maggio 1987
«Ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in Cielo, ciò che slegherete sulla terra sarà slegato anche in Cielo» (Mt 18,18).
Legare = stringere, fermare, non lasciar scorrere, arrestare, bloccare = leggi, dogmi, imposizioni, abitudini.
Slegare = liberare dalle costrizioni forzate, lasciar muovere, lasciar andare, non fissare = libertà, fluidità, scorrevolezza, possibilità di cambiamento, cammino, dinamismo.
Legare = stop. Slegare = libertà di movimento.
Per questo ho detto e dico agli uomini di tutti i tempi: ciò che voi legate, fissate, fermate con la vostra mente, con le vostre leggi, con la vostra volontà umana, resterà fermo anche in Cielo perché il Cielo lascia libero l’uomo di agire come vuole.
Se l’uomo è costretto, legato da convinzioni, abitudini, leggi, insegnamenti limitati dalla mente e dalla volontà di leaders, resterà fermo nelle sue abitudini e convinzioni.
Se l’uomo è slegato da leggi terrene, ma segue la legge della coscienza, è libero.
«La Verità vi farà liberi» (Gv 8,32).
Slegatevi dai bizantinismi, regole umane, ma camminate sciolti verso il Cielo. E il Cielo vi accoglierà come figli liberati e sciolti.
Questo è il compito della Chiesa: sciogliere i nodi, liberare dalle schiavitù, far camminare in libertà il fedele che a lei chiede un consiglio.
«Io sono la Via, Verità, Vita» (Gv 14,6). Questo insegni la Chiesa e il fedele camminerà libero e sicuro.
Così sia per Maria.
[14/130] 25 maggio 1987
(Ma allora “ciò che legherete, ecc.”, non è il peccato, non riguarda l’assoluzione dei peccati fatta dal confessore al penitente? Oppure riguarda il Matrimonio cristiano, redatto e codificato dalla Chiesa e ratificato dal Sacerdote celebrante?... Suona il telefono...).
[14/131] 26 maggio 1987
No, slegare vuol dire allargare i confini del vostro essere interiore.
Nel vostro intimo sono Io, Infinito. Non Mi limitate in piccoli ambiti ristretti dalla vostra piccola mente che guarda le cose contingenti come cose assolute e vede, fissa, determina, lega, solo queste. Ma spaziate nei Cieli eterni. Il vostro cuore non sia attaccato solo al vostro prestigio, o al vostro corpo, o al vostro sapere limitato, ma spazi oltre il contingente e immetta l’immediato (cose terrene, fisiche), nel mediato ( = metafisico, soprannaturale) per raggiungere l’Infinito.
Non l’uomo, sia pure consacrato da un altro uomo, può assolvere, sciogliere, il peccato fatto e riconosciuto come colpa da un altro uomo, ma ogni uomo che riconosce in sé stesso, nel suo profondo, dove si incontra con Me, la propria deviazione dal retto cammino, può tornare a Me sciogliendo i nodi che lo tenevano imbrigliato e legato al mondo e può ritornare a camminare, sciolto, sulla Via maestra (cfr. Mt 5,23-24).
Ognuno deve sciogliere da sé stesso i nodi e i legami devianti terreni. «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12).
La Chiesa, la gerarchia, ha il compito di aiutare colui che è legato a Satana (mondo) a slegarsi e a camminare sulla Via maestra.
Il confessore sia l’amico e colui che aiuta il penitente a sciogliere i nodi; non può e non deve scioglierli per un altro (cfr. Lc 17,3-4). Come la mamma deve aiutare il bambino a camminare, sorreggendolo all’inizio dei suoi primi passi, ma aiutandolo piano, piano a staccarsi dalla sua mano, perché il bambino sappia camminare da solo, così il confessore. Nessuno può camminare per un altro, ma può proporre appigli adatti a far camminare l’altro. Questo il compito della gerarchia.
L’appiglio più sicuro da proporre è la Parola che aiuterà il bambino a camminare da solo e a rimuovere gli ostacoli che lo fanno cadere e a sciogliere da sé stesso, i nodi che lo tengono legato e gli impediscono di camminare oltre.
Così nel Matrimonio cristiano, ognuno deve essere cosciente dell’impegno di unità scelto dalla coppia all’inizio del cammino da fare insieme.
La gerarchia aiuti la coppia a vedere sempre questa meta: che tutti siano uno nell’Uno.
[14/132] 29 maggio 1987
... La catechesi deve essere unica e non unilaterale. Chi non conosce la Parola per esteso, taccia.
[14/133] 8 giugno 1987 - ore 4,30
«Chi mangia la Mia Carne e beve il Mio Sangue ha la Vita in sé e IO lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,54-56). Così ho detto.
Ma ho anche detto: «Chi Mi ama, ascolta la Mia Parola, sarà amato dal Padre Mio; anch’Io lo amerò e Mi farò conoscere a lui... Se uno Mi ama metterà in pratica la Mia Parola e il Padre Mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre Mio e abiteremo con lui» (Gv 14,21-23).
Chi ama ascolta la Parola e Mi conosce, si unisce quindi a Me e abita con Me-Padre.
Chi mangia si unisce a Me e vive con Me. Sia che tu mangi la Mia Carne per unirti a Me, o ascolti la Mia Parola per unirti a Me e fare la Mia volontà, fai sempre un gesto di unione e IO abito in te, vivo con te, ti do la Mia forza, il Mio Amore e siamo insieme.
L’importante è l’unione per la vita eterna.
Così sia con Maria.
(Ma allora è la stessa cosa l’Eucarestia e la meditazione della Parola?).
Sono sempre IO che tu senti dentro di te e ti guido nel cammino terreno fino all’unione definitiva e perenne dove il segno sparirà ma rimarrà la Sostanza per sempre.
Così è.
[14/134] 29 giugno 1987
«Ho ancora molte cose da dirvi, ma ora non potete comprenderle. Lo Spirito prenderà del Mio e ve lo farà comprendere» (Gv 16,12-15).
La comprensione della Verità è infinita, perché infinito è il Mio essere. Un po’ alla volta l’uomo Mi conoscerà, attraverso la sua evoluzione, nel tempo prima, e nell’eternità poi.
· Il Padre - Creatore - ha parlato nella creazione.
· Il Verbo ha parlato visibilmente nel tempo.
· Lo Spirito parla nello spirito della creatura per sempre.
· Dio, Uno, parla all’uomo che Lo ascolta. «Chi ha orecchi da intendere, intende» (Mc 4,9).
Così sia per Maria.
«Ciò che Io faccio non lo comprendi ora, ma lo comprenderai più tardi» (Gv 13,7).
Io Maestro vi ho lavato i piedi, vi ho purificati e salvati - morte e Risurrezione -.
Così voi battezzati, immersi nella Mia morte e risorti con Me e per Me, dovete lavarvi, purificarvi, perdonarvi gli uni gli altri, vicendevolmente. «Nessun servo è più grande del suo padrone» (Mt 10,24). Nessun maestro è più grande di Me, Maestro. Nessun uomo, sia pure maestro, è tanto superiore ad un altro uomo, peccatore come lui, da erigersi a Redentore (il confessore è pari al penitente).
Io solo sono il Maestro (cfr. Mt 23,8-10) e Redentore, voi uomini potete e dovete aiutarvi vicendevolmente a purificarvi, a perdonarvi a vicenda. «Padre nostro... perdona a noi i nostri debiti, come noi li perdoniamo ai nostri debitori» (Mt 6,12). Chi perdona sarà perdonato. Chi lava sarà lavato.
Così sia per Maria.
La gerarchia (magistero) sia umile, resti al suo posto di creatura, non metta Me a sgabello per i suoi piedi.
Io solo sono il Maestro e Redentore.
Così è.
[14/135] 29 giugno 1987 - alla Comunione.
Camminate, camminate uomini fedeli, andate oltre, proseguite, non segnate il passo. Il cammino è ancora molto lungo per arrivare a scoprire la Verità. Poche scintille avete scoperto e spesso le affumicate con le vostre leggi. Camminate, camminate in libertà e la Verità vi farà sempre più liberi e coscienti (cfr. Gv 8,32).
Così sia per Maria.
La confessione rimarrà ancora per secoli, ma deve cambiare tono. Non il confessore assolve, ma Io solo assolvo colui che è pentito, perdona i suoi offensori, e sarà perdonato.
Il confessore è ministro, trasmettitore del perdono, non il padrone del perdono.
Il sacerdote fedele si abbeveri alla Sorgente, la Mia Parola è Sorgente, solo questa trasmetta e non la sua parola misera e limitata. Beva, beva la Parola e la sua parola sarà simile alla fonte zampillante per la vita eterna.
Così sia con Maria.
[14/136] 30 giugno 1987
«E’ giunto il tempo, ed è questo, in cui non più nel tempio o a Gerusalemme adorerete il Padre, ma i veri adoratori adoreranno Dio nello spirito e Verità. Dio è Spirito» (Gv 4,21-24).
Non Mi antropomorfizzate, non Mi chiudete nei vostri piccoli schemi umani, temporali, non Mi limitate nei vostri templi, nei vostri tabernacoli d’oro e infiorati per la gioia dei vostri occhi.
Non ho bisogno, IO, di ori, di fiori, di drappi variopinti, ma IO sono nel vostro spirito, nel vostro cuore, uomini fedeli e amanti del Dio vivente. Allargate i vostri confini, e nel vostro cuore Mi ritroverete, e ovunque c’è uomo credente e amante lo Spirito di verità. Io sono Spirito, Io sono Verità da scoprire all’infinito.
Io sono vostro Padre, Padre del Mio Corpo assunto da una Vergine, Mia creatura.
Corpo assunto (Incarnazione), annullato, ucciso dalla Mia creatura, risorto e sublimato dal Padre, Spirito di Verità. Il pane e il vino sono segni, simboli di questo Spirito che si offre come cibo per voi, piccoli uomini amati e bisognosi di forza. Io, Forza propellente per voi, per farvi entrare coscientemente nella vita eterna dove adorerete il Padre in Spirito e Verità. Io sono Spirito, e Verità per voi all’infinito.
Così è.
Tutto Mi serve per farMi sentire da voi, piccoli uomini.
(Ma nell’Ostia ci sei?).
Sempre e ovunque l’uomo Mi cerca e Mi crede. Se uno Mi ama, Mi cerca, non importa dove o come, Io Mi farò sentire. Non Mi limitate nell’Ostia o nelle vostre chiese, ma ovunque credeteMi.
Così sia per Maria.
[14/137] 23 agosto 1987
«Pace a voi! Come il Padre ha inviato Me, così Io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. Quelli a cui rimetterete i peccati saranno rimessi, quelli a cui li riterrete, saranno ritenuti» (Gv 20,22-23).
Il mandato viene da Me attraverso la forza dello Spirito Santo. Ma la prima condizione per voi credenti - ai quali è dato il mandato di farMi conoscere al mondo - è rimettere i peccati, cioè perdonare chi vi ha offeso (cfr. Lc 6,37).
[14/138] 24 agosto 1987 - alla Comunione.
(Signore, era più bello quando io Ti credevo presente solo nell’Eucarestia!).
E non è più bello sentirMi presente in te, sempre?
(Sì Signore, ma sono talvolta perplessa e confusa).
La Mia Presenza ti accompagni sempre fino all’amplesso finale.
Così sia per Maria.
Vivi per Me, vivi con Me sempre, sei felice sempre.
[14/139] 5 ottobre 1987
(Cos’è il “sacro?”).
Tutto ciò che “è”, tutto ciò che è vero, tutto ciò che è eterno.
(Cos’è il “sacramento?”).
Intuizione umana (mens) del “sacro”, realizzata, attualizzata nel tempo sulla terra dall’uomo sapiens, evoluto nel suo spirito. Rendere sacra una azione significa realizzarla in unione col divino, il “Sacro” per eccellenza, Sacro in assoluto, Essenza del sacro.
· Sacerdote = colui che ha in dote il “Sacro” per donarlo a chi ne è privo o non lo conosce.
· Sacrificio = offerta al “Sacro” di una realtà (persona o azione) da sublimare = elevare oltre il materiale e il temporale.
· Sapienza = Essenza, pienezza del “Sacro”. Serve a salare, a riempire, dare sapore a ciò che è insipido. «Voi siete il sale della terra» (Mt 5,13).
· Sale Sacro Santo = unto col “Sale” = Consacrato = reso sacro dal Sacro. Dal “Sacro” esce il sale (sapienza) che fa diventare santo l’uomo che lo assimila.
· Santo = uomo pieno di sale, sapienza.
· S-a-tana = privo di sale.
· Salvezza = forza vitale del “Sacro” che trasmette all’uomo la “salus” perduta.
[14/140] 7 gennaio 1988
· Sublimazione = cambiamento di stato (esempio: acqua = stato solido, liquido, gassoso. Ma è sempre la medesima sostanza H2O).
· Transustanziazione = al di là della sostanza, sostanza che diventa essenza. E’ un cambiamento percepibile dalla mente dell’uomo che crede nella Essenza eterna della sostanza, prima percepita con i sensi (tatto, vista, gusto, ecc.), poi percepita con la mente, alla fine sentita, goduta, sperimentata con il cuore.
· Comunione = unione del corpo umano (fisico, psichico, spirituale) col Corpo Divino di Cristo. Unione dello spirito (intelligenza, volontà, sentimento) con lo Spirito Santo, consapevolmente.
L’Essenza è lo Spirito, la sostanza è il pane e vino segni di una Realtà che trascende tale sostanza, tangibile per l’uomo, ma riscontrabile a livello psico-spirituale. Non è un cambiamento di sostanza (il pane e il vino rimangono tali anche dopo la consacrazione) ma è l’Essenza di tale sostanza che viene percepita dal cuore del comunicante e agisce in lui nel suo spirito (intelligenza, volontà e sentimento) provocando un po’ alla volta, la sublimazione del suo essere = cambiamento di stato: da uomo animale a uomo spirituale.
Questa sublimazione sarà evidente nella Vita oltre la vita.
Comunicatevi con Me, uomini fedeli e amanti, e sarete, sempre più consapevolmente, uno nell’Uno.
La Comunione porta l’Eucarestia, cioè il rendimento di grazie. Questo è anticipo di gloria.
Così sia con Maria.
[14/141] 27 gennaio 1988 - ore 9,30
Il confessore deve essere lo psicanalista dello spirito dell’uomo che a lui si affida per liberarsi dalle proprie scorie. Aiuti il confidente a mettersi davanti a Dio per rivedere, nel suo profondo, i perché delle proprie azioni negative. Ogni uomo ha bisogno di conoscersi nel profondo e liberarsi da lacci che lo tengono legato, fin da piccolissimo, ma in maniera inconscia, a situazioni vissute che hanno lasciato un solco nel suo inconscio.
Da queste ferite escono poi le tensioni e le azioni negative vissute nella sua vita.
Il confessore aiuti il confidente a scoprire tali ferite passate e dimenticate, e dia a lui una visione positiva della vita. Riempia tali ferite con la speranza di una guarigione, dando al malato la certezza di un aiuto Superiore che gli viene dal grande Medico che sa lenire e guarire tali ferite. L’amore del figlio (confessore) riempie il vuoto d’amore del fratello confidente e lo dirige, insieme, verso l’Amore del Padre che tutto risana e tutti abbraccia.
Così sia con Maria.
... L’uomo realizza sé stesso se nell’ambito familiare vive, fin da piccolissimo: pace, quiete, serenità, amore.
(E se non può vivere questo amore?). Si realizzerà più tardi.
[14/142] 28 gennaio 1988
La deviazione, nella interpretazione delle Mie parole dette nell’ultima Cena, è nel sottolineare soprattutto la parola “questo” è il Mio Corpo. E’ stato visto, e tuttora è soprattutto visto, il pane come realtà della Mia presenza. Il pane è segno, simbolo della Mia presenza, non realtà sostanziale, ma nel pane consacrato, cioè reso sacro dalla volontà e dalla fede del credente, c’è l’Essenza della Mia presenza reale. Essenza della Mia presenza reale che ogni fedele credente nella Mia Parola può trovare tale e quale nell’Eucarestia e in ogni segno che suscita la consapevolezza della Mia presenza.
Anche la perfezione del creato, ordine dell’universo, bellezza della natura, ecc. può suscitare nel ricercatore attento al trascendente, tale sensazione della Mia presenza.
Il pane e il vino sono segni per voi piccoli uomini che avete bisogno di mangiare per vivere. Io vi ho dato il Mio Corpo sulla croce perché possiate vivere. E la vostra vita eterna è scaturita dalla croce perché lì ho inchiodato, annientato (con la morte del corpo) tutte le vostre scorie temporali per farvi rivivere nello Spirito per sempre.
L’Eucarestia è il memoriale di questo Corpo dato per voi, una volta nel tempo, e ogni vostro ricordo di tale Mio dono, riproduce in voi l’effetto reale di tale gesto che vi ha salvati.
«Io sono con voi fino alla fine dei secoli» (Mt 28,20), ed oltre.
Così è.
Eucarestia: non “possesso” del sacerdote che dà il pane, ma ricordo di un dono che continua nel tempo il suo effetto salvifico.
[14/143] 8 febbraio 1988
Come il pane e il vino servono all’uomo che li assume per vivere, per rinforzare il suo corpo fisico, così nell’Eucarestia la Forza per vivere nello spirito viene dall’assunzione di quelle specie che contengono una Essenza vivificante lo spirito dell’uomo che Mi assume consapevolmente. Chi si unisce a Me Mi incorpora nel suo spirito e il Mio Spirito agisce in lui come Forza propellente per la vita eterna.
Non il segno, la sostanza del pane e vino servono alla salvezza dell’uomo credente alla lettera della Mia Parola («questo è il Mio Corpo» - Mt 26,26 -), ma l’Essenza intrinseca in quel gesto che, consapevolmente, è unione dello spirito dell’uomo credente con lo Spirito che vivifica.
Non vi fermate alla lettera della Mia Parola, ma comprendetene lo Spirito che è sottinteso alla lettera.
“Come... così”.
Come = lettera della Parola.
Così = spirito della Parola.
Così sia per Maria.
Nell’Antico Testamento l’uomo credente vedeva la Nube (cfr. Es 16,10; Es 34,5), il Fuoco (roveto ardente - cfr. Es 3,2-4 -). Questi segni sostanziali contenevano una Essenza vivificante lo spirito dell’uomo credente. Ma la Nube e il Fuoco erano segni, immagini, di quella Essenza che agiva nell’uomo credente in quel segno (Nube, Fuoco).
Nel Nuovo Testamento, nella «pienezza dei tempi» (cfr. Gal 4,4), Io Padre ho preso un corpo tangibile per voi piccoli uomini. Ma in quel corpo (chiamato Gesù) era lo Spirito vivente (Realtà) parlante, agente in quel tempo, fra quel popolo.
Nell’ultima cena ho lasciato a voi uomini credenti, un segno, una immagine sostanziale contenente la Mia Essenza vivificante lo spirito dell’uomo credente che vuole comunicare con Me. Nella Nube, nel Fuoco, nel pane e vino Io sono in Essenza, ma la sostanza di tali segni è solo immagine di tale Essenza.
Nella Mia Incarnazione invece non era immagine la Mia presenza, ma Realtà (Essenza) sostanzializzata in un corpo. La Mia presenza reale per voi uomini è stata in quel tempo (Incarnazione) e solamente allora.
La Mia presenza nell’Antico Testamento (Nube, Fuoco) e nell’Eucarestia ora, è Essenza adombrata da un segno, immagine tangibile, ma non Realtà vivente come si è mostrata a voi uomini nella pienezza dei tempi. Io, vivo e tangibile e parlante e agente in un corpo vivo tangibile all’uomo di quel tempo.
Io, vivo e sensibile all’uomo credente in quel segno (Nube, Fuoco, Eucarestia), immagine della Mia Essenza che agisce continuamente in ogni uomo credente e amante.
Presenza reale nel corpo fisico di Cristo. Presenza essenziale nel segno (Nube, Eucarestia).
La Mia presenza reale, sostanzializzata (nel corpo) ed Essenziale (nel segno) agisce comunque continuamente per la vostra salvezza eterna, piccoli uomini amati.
Così è.
Cristo = Realtà essenziale sostanzializzata.
Nube, pane = immagine sostanziale essenzializzata (Spirito Santo).
Pienezza dei tempi = presenza reale di Dio sostanzializzata nel tempo.
Prima e dopo la venuta di Cristo (pienezza dei tempi) c’è la Presenza essenziale di Dio, sostanzializzata nei segni, per l’uomo credente.
Presenza di Dio nel tempo:
Antico Testamento = Nube, Fuoco = immagine della Realtà.
Nuovo Testamento = Cristo = Realtà («pienezza dei tempi»).
Ultimo Testamento = Eucarestia = immagine della Realtà.
Il Tutto visibile e sensibile per l’uomo nel tempo.
Il Tutto agisce sempre per la salvezza dell’uomo, Sua immagine.
Il Tutto = Realtà eterna.
L’uomo = immagine della Realtà (evolventesi all’infinito verso la Realtà infinita).
Come nella Nube, Fuoco, Pane e Vino c’è una sostanza-immagine che adombra una Essenza vivificante, così nel Mio Corpo, immagine sostanziale di una Realtà Essenziale, è adombrato il Padre e lo Spirito, Essenza viva e vivificante l’uomo. Perciò: il Mio dialogo terreno (nel tempo) fra natura umana (Corpo fisico-psichico) e natura divina (Padre-Spirito).
Così potete comprendere la Trinità. Unico Dio sostanzializzato nel Corpo ed esistente contemporaneamente nell’Universo eterno. Questo il Padre-Figlio-Spirito Santo, unico Dio.
Così è.
[14/144] 9 febbraio 1988
«Prendete e mangiate questo è il Mio Corpo» (Mt 26,26), vuol dire: come ora Io vi do da mangiare questo pane così domani Io darò a voi e a tutti questo Mio Corpo (corpo fisico crocifisso) che darà la vita a chi si unisce a Me con cuore sincero.
“Come” = immagine; “così” = Realtà.
[14/145] 17 marzo 1988 - alla Comunione.
L’acqua cambiata in vino è segno di conversione (cfr. Gv 2,2-10).
L’uomo carnale sarà cambiato in uomo spirituale, un po’ alla volta. Il vino sarà la realtà finale dell’uomo salvato da Me. Io faccio la conversione. L’uomo può piano piano cambiare la sua acqua in vino, ma sarà sempre un vino annacquato. Io converto, e il vino sarà del migliore.
Vi sono molte qualità di vino: dal più annacquato a quello genuino, ma anche il genuino dipende dalla qualità dell’uva mostata.
Sii uva buona, lasciati illuminare dal Sole che fortifica la tua pianta e il tuo frutto sarà dolce come il miele.
Così sia per Maria.
[14/146] 20 marzo 1988 - ore 10
La realtà visibile si assume, si decanta, si assimila. E tutti saranno uno nell’Uno.
Così sia per Maria.
[14/147] 14 aprile 1988 - ore 8,30
Io Mi adatto all’uomo conforme la sua evoluzione mentale e spirituale. Conforme l’uomo Mi può recepire così Io Mi manifesto a lui, nella storia, nel tempo.
Il Mio approccio con l’uomo primitivo (Abramo) è stato nel suo intimo (mente-cuore), ha sentito dentro di sé il Mio richiamo: «Io sono il tuo Dio, esci dalla tua terra e va dove Io ti indicherò» (Gen 12,1). Mi sono fatto vedere “da tergo”, nel fuoco (Mosè, roveto ardente - cfr. Es 3,2-4 -), ho dettato la legge primordiale perché allora l’uomo aveva bisogno di leggi e di timore dell’Altissimo. Mi sono fatto sentire nelle battaglie, nella schiavitù del Mio popolo scelto per seguirMi (primo approccio = mente-cuore).
Mi sono fatto mangiare come agnello senza macchia, per farMi sentire “Forza” nel cammino dalla schiavitù alla terra promessa. Ancora viscerale era il Mio approccio con l’uomo primitivo, ma solo così Mi poteva recepire.
Poi sono entrato, Io Dio, nelle viscere di una donna, Mia creatura, per farMi vedere, sentire, ascoltare dall’uomo evoluto. Ma l’uomo di allora ha compreso poco della Mia Realtà esistenziale, ha visto, toccato il Mio Corpo e Mi ha visto come uomo, il grande profeta che gli serviva per essere grande popolo, grande nazione liberata dalla schiavitù dei nemici oppressori. «Quando instaurerai il regno di Israele?» (At 1,6). Questo cercavano in Me! (Secondo approccio = viscerale).
Pochi hanno intravisto la Mia Divinità. Anche Maria «Meditava in cuor suo» (Lc 2,19), ma poco comprendeva il Mio vero Essere. Solo il suo immenso amore Mi sentiva nel suo intimo (non intelletto, ma cuore).
Prima di lasciare la terra per il grande olocausto, Mi sono fatto pane. Cibo per le vostre viscere.
Dopo la Mia Risurrezione ancora ho mangiato con l’uomo che aveva bisogno di mangiare con Me, per crederMi vivo. Era sempre un approccio viscerale. Io agnello, Io pane. Ancora oggi l’uomo che Mi cerca ha bisogno del pane. L’Eucarestia è questo approccio ancora, in parte, viscerale.
Ma Io ho detto: «E’ giunto il tempo, ed è questo, in cui il vero adoratore adorerà il Padre in spirito e Verità» (Gv 4,23-24). Camminate, uomini fedeli, uscite dalla fede viscerale. Ora la vostra fede deve raggiungere lo spirito, attraverso la Verità (Parola) recepita dalla mente e assimilata nel cuore. (Terzo approccio = mente più cuore). Così l’uomo uno (corpo, psiche, spirito) Mi comprenderà sempre più. E sarà uno nell’Uno.
Così sia per Maria.
· Approccio di Gesù (corpo psichico) con l’uomo, dopo la Risurrezione.
· Approccio con Maria Maddalena: non visivo (non l’ha riconosciuto) ma sensibile nel cuore: “Maria”, la voce è stata tramite per l’incontro. «Noli me tangere!». (Gv 20,17). Non i sensi, ma il cuore.
· Approccio con gli apostoli sul lago: “Avete da mangiare?” (cfr. Mt 15,34) approccio ancora viscerale, oltre che intelletto e cuore.
· Approccio con Tommaso: «Toccami, metti le tue mani» (Gv 20,27). Approccio sensuale. Attraverso i sensi: vista, udito, tatto.
· Approccio con i discepoli di Emmaus: approccio intellettuale: discorrono di Lui e Lui spiega le Scritture. Poi incontro nel mangiare (viscerale) e nello «spezzare il pane» (Lc 24,35). Gesto ricordo presenza.
Così dall’approccio viscerale, alla comprensione. Mente più cuore. Questo è l’incontro più profondo e più fecondo per l’unione.
[14/148] 9 maggio 1988
(In Duomo, mi confesso, il sacerdote non mi dà l’assoluzione perché gli chiedo se tale confessione avrei potuta farla direttamente a Dio anziché a lui - non tramite l’uomo -, vado da un altro confessore e, questo mi assolve. Faccio la Comunione e sento): Sei contenta ora? (Sì Signore).
Vedi che la Chiesa serve? Serve per le anime deboli come era la tua in quel momento.
Non sempre l’anima è aperta alla Verità perciò ha bisogno di piccole porzioni di verità tramandate dalla Chiesa ai fedeli che non sanno salire più in Alto. Ogni uomo ha momenti di debolezza, di nebbia, perciò ha bisogno di parole d’uomo, più preparato e più santo di lui, che dia forza e spiegazioni accessibili all’anima debole ancora attaccata alla terra. Un po’ alla volta l’anima sale, se lo vuole, e comprende cose più eccelse.
«La Verità vi farà liberi» (Gv 8,32), se la cercate, un po’ alla volta. Così per tutti i fedeli e i ricercatori di tale Verità, compresi i miei sacerdoti.
Così sia per Maria.
[14/149] 12 maggio 1988
(Spirito Santo dimmi chiaramente che cosa sono i sacramenti perché anche i miei figli e i giovani razionali possano accettarli dopo averli compresi).
Bisogna comprendere con la mente e con il cuore, questa è la fede = fiducia in Colui che è e si fa sentire anche attraverso segni che indicano la Sua presenza.
I sacramenti sono momenti forti e pregnanti nella vita dell’uomo che attraverso questi segni si avvicina, ricerca, crede, sente la presenza del Creatore. Voi uomini terreni avete bisogno di vedere, di toccare. Attraverso quello che vedete e toccate con i vostri sensi voi arrivate a comprendere, con la mente, il significato della cosa che vedete e toccate. L’oggetto veduto e toccato è segno di ciò che poi si attualizza nella vostra mente e serve a comprendere il senso profondo che quell’oggetto sottintende e provoca un effetto vitale e duraturo.
La sostanza (segno tangibile) diventa Essenza.
Nel sacramento la sostanza usata come segno (acqua nel Battesimo, pane e vino nell’Eucarestia, olio e crisma nell’unzione, ecc.) è simbolo della Realtà essenziale che sottintende.
Se voi uomini comprendete l’effetto naturale (acqua = purifica, disseta, ecc.; pane e vino = sfama, da forza, da vita al corpo, ecc.) di quella sostanza (che usate come segno) e ne cogliete l’analogia nello spirito, comprendete l’effetto soprannaturale che quel gesto comporta in chi lo realizza con cuore sincero.
Non la sostanza suscita l’effetto, ma la comprensione del gesto di unione con l’Essere Assoluto, Creatore della sostanza (segno della Sua presenza), Essere che entra in comunione cosciente per l’uomo che realizza il gesto (sacramento = segno di unione).
Sacramento è rendere sacra una azione e tale azione è sacra se è compiuta in unione col Sacro che è l’Essere Assoluto. Il sacramento è segno di unione cosciente della creatura con il suo Creatore.
Così sia.
[14/150] 25 maggio 1988 - ore 10 - alla Comunione.
Scrivi. «Questo è il Mio Corpo» (Mt 26,26). A Me è tutto presente, sempre.
Questo pane è simbolo del Mio Corpo dato a voi per cibo e salvezza. E’ presente sempre. Ho detto: «Fate questo in memoria di Me» (Lc 22,19).
Per voi uomini c’è un passato, un presente, un futuro, perciò fate memoria di ciò che è stato, nel tempo.
Ma quel ricordo è per Me “fatto” presente sempre. Perciò la salvezza comunicata a voi nel tempo e ricordata da voi, nel tempo, attraverso i segni del pane, simbolo del Mio Corpo, è presente sempre e per voi è chiarificata ogni volta ne ricordate il “fatto”. E’ ricordo che porta salvezza sempre, come allora. Non c’è un prima e un dopo. La salvezza è un evento vissuto da voi esplicitamente nel tempo.
Io vi ho salvati da sempre, ricordatelo, e vivrete in pace con amore.
[14/151] 28 giugno 1988
Nella Chiesa, troppo spesso si sopravaluta il mezzo e se ne sottovaluta la Causa e il Fine.
Come nell’Antico Testamento erano molto considerate e attese le feste tradizionali che servivano al fedele per incontrarsi con i connazionali e gli aderenti a una medesima fede, con riti celebranti fatti importanti passati, vissuti e tramandati di generazione in generazione (memorie genetiche rivissute nel tempo), così nel Nuovo Testamento la Chiesa celebrava feste con riti imposti e vissuti dai fedeli come leggi inderogabili. Le feste erano mezzi obbligatori per unire il popolo e tenerlo legato con leggi, riti, doveri religiosi imposti dai sacerdoti.
Così oggi, troppo spesso, si osserva la festa come dovere, come legame imposto, sotto pena di peccato mortale, per gli aderenti alla fede cristiana.
Sono stanco delle vostre feste, dei vostri riti celebrati per tradizione. La Causa e il Fine di tali feste sia sottolineato. Io nell’Eucarestia per la comune unione di tutti i fedeli tra loro e di ogni fedele che cerca l’unione col Padre comune. Memoriale di un fatto unico e irripetibile nella storia terrena, ma continuamente operante la salvezza di ogni fedele consapevole, che crede con cuore sincero.
[14/152] 8 agosto 1988 - alla Comunione.
Pane = simbolo di una Realtà che trascende la sostanza.
Prendete e credete, Io sono con voi, attraverso il simbolo, cibo per le vostre anime.
(Ma Dio dove sei? Aiutami!). Sono qui, credi.
[14/153] 9 agosto 1988 - alla Comunione.
(Non capisco più niente, Signore! E’ tutto folle quello che ho scritto? O quello che ci è stato insegnato finora?).
No, ma i tempi sono maturi perché inizi una nuova mentalità nell’uomo moderno.
Deve comprende la Realtà nuova, adatta ai tempi dello Spirito. Energie...
[14/154] 10 agosto 1988 - ore 17 - alla Comunione.
«Io sono il Pane disceso dal Cielo... chi mangia si unisce a Me, non morrà in eterno» (Gv 6,58).
Così ho detto nella Mia parentesi terrena. Voi uomini avete bisogno di parole che indicano la vostra vita, le vostre necessità, i mezzi tangibili per vivere, perciò ho parlato di pane di vita.
Tutto è reale nella vostra storia, ma simbolico nella realtà essenziale ed eterna.
Io sono venuto sulla terra per farMi sentire vivo e tangibile da voi Mie creature, per mostrarvi la Via, la Verità, per darvi la vita attraverso un corpo simile al vostro. Le Mie parole hanno nominato un Padre, un Figlio, uno Spirito, ma Io sono Spirito da sempre per sempre. Così voi, uomini terreni, ritornerete nell’Empireo come spiriti ma sempre più coscienti del vostro essere derivato dal Mio Essere eterno.
Padre vostro e fratello nella carne, ma salvatore nello spirito.
Io sono il Cristo, Io sono il Padre, Io sono lo Spirito che vi illumina, vi fa vivere, vi riprende, illuminati, nella Patria celeste. Credete, amate, amatevi e amateMi, e alla fine comprenderete l’Amore eterno.
Così è.
[14/155] 18 gennaio 1989 - alla Comunione.
«Io sono il pane disceso dal Cielo... chi mangia di Me vivrà in eterno» (Gv 6,58).
Io cibo, corpo che dà la vita a chi si unisce a Me (mangia). Io pane per voi, piccoli uomini, ho spezzato il pane per darlo ai presenti, ai fedeli.
Ho moltiplicato i pani per dare cibo agli affamati presenti e ne ho dato in sovrabbondanza tanto che ne sono avanzate dodici ceste per chi non era presente, per i posteri.
Io corpo, pane, cibo, vita per tutti i presenti e i futuri, per chi in ogni tempo Mi cerca ed è affamato di Me.
L’uomo Mi cerca, ma non l’Eucarestia è cibo magico per chi pretende la salvezza attraverso il segno, ma per chi vuole unirsi a Me nella vita. Io spezzo il pane perché chi ne mangia diventi pane per chi ha fame.
Io corpo dato per tutti ma assaporato da ognuno conforme la fede lo spinge a cercarMi, a voler unirsi a Me Vita per conquistare la vita eterna.
Siate pane anche voi, Miei fedeli, e date cibo (parole e opere) a chi è affamato e stanco.
Così sia per Maria.
[14/156] 18 maggio 1989
Non la liturgia studiata o imposta è la più autentica, ma la liturgia spontanea di ogni credente che esprime con gesti, riti, parole proprie ciò che lo Spirito gli detta dentro.
La liturgia non è monopolio di una Chiesa istituzionale fatta dagli uomini colti, ma spesso insipienti nello spirito, ma è espressione libera di adorazione del fedele che si rivolge al Padre comune secondo la sua cultura lo spinge a comunicare la sua fede.
[14/157] 1 giugno 1989
(Dio mio perché ho tanta paura oggi? Sento dentro di me qualche cosa di nuovo, non so chiaramente cosa sia, sento che c’è una comprensione nuova della Verità. Una comprensione nuova che scardina le antiche sicurezze della mia Chiesa. Signore come è possibile che Tu abbia lasciato credere alla Chiesa cose non esatte, come l’Eucarestia, compresa in modo magico, ambiguo, miracolistico? E’ il sacerdote che con le Tue parole Ti fa venire presente realmente in quel pane e in quel vino? O è la presunzione dell’uomo che crede di avere questo potere? Ma come, Signore, si può scardinare questa fede di secoli che ha sostenuto la mia Chiesa?).
Ascolta Mia colomba.
Io sono il Signore Dio tuo e di tutte le Chiese passate, presenti, future. Io sono presente fra Voi, uomini fedeli. Ma voi troppo spesso non ascoltate la Mia Parola, ma la interpretate a modo vostro, secondo un vostro vantaggio. Troppo spesso il maestro terreno ha ragionato con la sua mente limitata ed ha riportato a sé stesso l’opera di Dio.
La Messa è il cardine della vita cristiana, è stato detto, e lo è: come incontro comunitario dei fedeli con Me e fra di loro. La Messa è celebrazione di ciò che Io ho detto e ho fatto nel tempo. La Messa è ricordo, è preghiera, è ringraziamento, è missione rinnovata ad ogni celebrazione.
«Quando due o più sono uniti nel Mio nome Io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). Ma ho anche detto: «Chiuditi nella tua stanza e prega» (Mt 6,6). Io sono presente realmente ovunque e in chiunque Mi ama e ascolta la Mia Parola (cfr. Gv 14,23).
Ho ancora detto: «E’ bene che Io me ne vada... Vi manderò lo Spirito che vi guiderà verso tutta la Verità...» (cfr. Gv 16,7-14), «Io sono con voi fino alla fine dei secoli» (Mt 28,20).
Non voi, piccoli uomini di Chiesa, fate venire Me sull’altare, con le vostre parole, ma Io sono sempre presente nel cuore e nella mente di colui che Mi ama, ascolta la Mia Parola e vive con Me, per Me, per portarMi a chi non ha questa fede ed è, solo, nel mondo.
L’Eucarestia è rendimento di grazie per ciò che Io ho fatto per voi, Mie creature.
Il Mio Corpo è stato dato per tutti voi piccoli uomini amati, un giorno, nel tempo, per salvare la vostra vita immersa nella nebbia del transeunte. Il Mio Corpo risorto dalla morte, sublimato, tornato nell’Empireo, è segno, è anticipo, è esemplare del vostro corpo che tornerà al Padre dopo la morte di tutto ciò che vi appesantisce sulla terra. Il Mio Corpo siete voi uomini credenti e amanti! Unitevi coscientemente a Me, in ogni momento, ovunque siete. L’incontro con Me è possibile sempre, purché lo vogliate.
Non il ministro Mi fa venire sulla terra, nel pane! Ma Io sono il vostro pane, Io sono nel vostro sangue.
E’ la Mia energia che dà forza alla vostra vita. «Senza di Me non potete fare nulla!» (Gv 15,5).
Credete, amateMi e amatevi fra di voi dando il vostro corpo per salvare quello dei nemici. Solo così sarete uno nell’Uno. Questo ricordate nelle celebrazioni eucaristiche, questo impegnatevi a fare ogni volta vi accostate a Me con cuore umile e sincero. E Io sono con voi fino alla fine.
(Ma c’è una fine?). Fine del tempo, inizio dell’eternità cosciente per voi.
Così sia per Maria.
[14/158] 10 giugno 1989
«Non si può mettere una pezza nuova sul vestito vecchio, ma si deve cambiare vestito» (Mt 9,16).
Non la tradizione forma e definisce la dottrina, ma la dottrina che scaturisce dalla Parola deve informare la fede del credente. Io ho parlato, ma la Mia Parola, è stata fraintesa e deviata la sua realtà perché compresa con mentalità umana, antropomorfica. Il segno è simbolo di una Realtà che vi è sottintesa e che deve essere messa in luce. Non le apparenze (sostanza, forma) sono la Realtà ma... {*}.
(Signore parla Tu! Io non so andare avanti!).
Devi collaborare con la tua mente, ora sei cresciuta. Nel tuo pensiero c’è la Mia volontà, abbandonati e scrivi ciò che ti passa per la mente.
(Ho paura, Signore, di svisare la Tua volontà!).
Se pensi a Me, ti immedesimi nella Mia volontà che ti viene trasmessa dall’inconscio al conscio. Abbi fede in Me e scrivi. Io ti sorreggo.
{*} ... ma La ricoprono con forme temporali, transeunti che evidenziano l’effetto di tale Realtà per chi ha occhi da vedere e orecchie da udirne il contenuto profondo. Così l’Eucarestia che è ancora vista con occhi antropomorfici.
Non il pane e il vino “diventano” il Corpo e Sangue del Redentore, ma la redenzione vi è data dalla Mia volontà di salvezza, espressa nel tempo con un unico sacrificio realizzato una volta per sempre.
Non rinnovamento di sacrificio, fatto per le parole del celebrante, ma ricordo, memoria del reale sacrificio Mio, realizzato, offerto, subìto, nel tempo, per opera dei capi religiosi che imperavano e insegnavano dottrine limitate e sfasate dalla loro presunzione di essere maestri.
Non la liturgia, oggi, attualizza il mistero pasquale (per le parole del sacerdote) ma il mistero pasquale ha reso attuale la salvezza che continua nei secoli.
Ogni celebrazione eucaristica è ricordo, memoria di quel dono di salvezza, visto da voi, piccoli uomini, una volta nel tempo, ma voluto dal Padre fin dalla creazione, realizzato dal Figlio nel tempo, e attuato dallo Spirito, eternamente, perché tutti siano uno nell’Uno.
La liturgia serve a rinnovare continuamente il ricordo e il segno di tale salvezza.
Il pane dà vita al corpo fisico dell’uomo, ed è simbolo, segno del Mio Corpo che è dato per la Vita del mondo.
Non i doni (pane e vino) che il sacerdote offre sull’altare diventano realmente il Corpo e il Sangue Mio, ma rinnovano il ricordo del Mio dono che si attualizza nei secoli.
Ogni volta che mangiate questo pane e bevete questo vino fate questo in memoria di Me (cfr. Lc 22,19-20).
La “memoria” rende presente l’attualità della salvezza data a voi Mie creature amate, per l’eternità beata.
(Ma per chi non fa questa “memoria” non c’è salvezza?).
Io sono venuto per salvare il mondo. Prima o dopo, le Mie creature conosceranno tale salvezza e questa sarà l’Eucarestia ( = rendimento di grazia) finale di tutte le “Ecclesiae”. Ma per chi ha già conosciuto il dono del Cristo (cristiani) c’è il mandato di farLo conoscere a chi ancora non ne ha avuto memoria. Questi sono gli “eletti” a cui è stato affidato il compito di divulgatori della Parola e trasmettitori di tale reale salvezza.
Questa è la Mia presenza reale che è sottintesa nel mistero dell’Incarnazione, della Passione, della Risurrezione, e che si realizza soprattutto dove l’uomo prende coscienza di tale Realtà presente ovunque dove l’uomo Mi cerca.
[14/159] 10 giugno 1989 - ore 11,30
(Ma perché, Signore, la mia Chiesa parla di una Tua “presenza reale” solo nell’Eucarestia?).
La Mia è una presenza reale ovunque l’uomo Mi cerca e Mi sente.
Non c’è una presenza reale e una presenza non reale, o falsa. Il grado di realtà conosciuta, della Mia presenza, dipende dalla consapevolezza e dalla comprensione umana di questa Realtà. Quanto più l’uomo crede a questa Presenza, tanto più ne sente la Realtà dentro di sé e attorno a sé, quanto meno vi pensa e vi crede, tanto meno Mi sente presente.
Non limitateMi dove e quando voi Mi credete presente, dipende dall’ampiezza e dalla profondità della vostra fede il riconoscere tale Presenza. Ma ovunque IO SONO, sempre Io sono a disposizione dell’uomo che Mi cerca con cuore sincero.
Così è.
[14/160] 28 giugno 1989
... Non usate i sacramenti come fatti magici in cui una realtà “diventa” un’altra! (Es. Eucarestia), ma servitevi dei sacramenti come “segni” di una Realtà che è sottintesa nel gesto, nelle parole, nella sostanza visibile, ma che opera in chi crede veramente (ha fiducia) nell’Essenza di tale Realtà presente anche in tali riti, espressioni umane di una fede sovraumana.
(Che differenza c’è fra la fede dei protestanti e la fede dei cattolici?).
Dipende dall’intensità e dalla verità di tale fede personale. In generale i protestanti credono nell’Eucarestia come “memoria” di un fatto che ha operato la salvezza, una volta nel tempo; i fedeli cristiani credono nell’Eucarestia come rinnovamento della salvezza, ogni volta si celebra il sacrificio, nella Messa.
La vera fede è credere nella salvezza operata, visibilmente per l’uomo, una volta nel tempo (morte e Risurrezione di Cristo), ma voluta dal Creatore fin dall’inizio della creazione, e realizzata continuamente per ogni creatura che coscientemente ne comprende la realtà operante all’infinito.
Anche la “memoria” del sacrificio, rinnovata ad ogni Eucarestia, opera, per l’uomo cosciente, tale salvezza.
La sostanza (uomo fisico) diventa essenza (uomo spirituale). L’ “Essenza” opera nella sostanza sublimandola.
Essenza = Spirito Santo: opera la sublimazione cioè il passaggio dall’uomo fisico all’uomo spirituale.
[14/161] 8 novembre 1989 - alla Comunione.
(Perché la Comunione?).
Per introdurMi in voi in modo più tangibile (per voi), perché Mi ritroviate nel vostro intimo dove Io parlo sempre, purché Mi crediate e Mi ascoltiate.
[14/162] 17 dicembre 1989 - alla Comunione.
Io in te e tu in Me, questa è l’unione che inizia nell’incontro cosciente eucaristico per voi credenti in Me Cristo-Dio, ma può avvenire in ogni credente nel Dio Assoluto che abita nell’intimo di ogni fedele e in ogni ricercatore del Dio eterno.
Così è.
[14/163] 5 aprile 1990 - ore 4,30
La lavanda dei piedi (cfr. Gv 13,5-10) è una liturgia realizzata da Gesù che anticipa con gesti e con parole il senso della Sua imminente Passione, morte e Risurrezione. Gesù, sapendo che era Dio, depone la sopraveste (morte del corpo sovrapposta alla Divinità invisibile) e si cinge un asciugamano ( = incarnazione umana visibile) e si abbassa a lavare i piedi degli apostoli ( = creature impolverate dal contatto - piedi - con la terra).
Anche chi ha fatto il bagno ( = Battesimo) è un po’ impolverato, non è tutto mondo. Questa è la purificazione dalle scorie (pula) che Gesù è venuto a realizzare qui nel tempo.
Sulla croce il Suo Corpo ( = asciugamano) ha assorbito tutte le energie negative delle Sue creature di tutti i tempi, e le ha annullate con la morte, ma la Sua Potenza infinita (vibrazioni sottilissime e velocissime) ha sconvolto tali energie negative (opera del principe di questo mondo) e le ha ribaltate, rigenerate, cambiate in energie positive. Questa è l’esplosione della Sua Risurrezione.
Le energie negative (vibrazioni lente e pesanti = polvere dei piedi = pula) sono stravolte, sublimate in energie positive. Dal Suo Corpo sulla croce esce sangue ed acqua che lava ogni sozzura e asciuga (asciugatoio) ogni lacrima delle Sue creature pentite. Così ogni Sua creatura sarà lavata, purificata dal Suo Sangue rigeneratore di energie.
Simbolo e realtà si intrecciano nella lavanda dei piedi e nella Passione, morte, Risurrezione del Creatore Salvatore.
Il Risorto per noi è il segno della nostra risurrezione che avverrà dopo la morte e la purificazione (lavanda) di ogni creatura cosciente della salvezza operata in lei dal Creatore Redentore.
«Uno solo è il Signore, Uno solo il Maestro» (Mt 23,8; Mt 23,10; 1 Cor 12,5), «non sia il servo da più del suo padrone» (Mt 10,24). Non la gerarchia può lavare e salvare, assolvere il peccatore, ma chi più è mondo può aiutare l’altro peccatore a purificarsi. «Lavatevi gli uni gli altri» (Gv 13,14).
«Padre rimetti a noi i nostri debiti» (Mt 6,12), come ognuno di noi li toglie (rimette = lava) al suo debitore.
Così è e così sarà per Maria.
[14/164] 23 aprile 1990
«A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi» (Gv 20,23).
«Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12).
«Chi è senza peccato lanci la prima pietra... Nessuno ti ha condannata? Neanch’Io ti condanno» (Gv 8,7-11).
«Togli prima la trave dal tuo occhio e poi potrai togliere la pagliuzza dall’occhio dell’altro» (Mt 7,5).
«Vai in pace e non peccare più» (Gv 8,11).
Il perdono di Dio parte dal perdono dell’uomo per l’uomo peccatore. Quanto più l’uomo perdona e accetta l’altro peccatore, tanto più, e altrettanto, farà Dio con noi.
Non può l’uomo peccatore togliere la pagliuzza, cioè perdonare gli altri, se prima non si è tolto la trave da sé stesso, cioè purificato dalle sue colpe. Solo il Signore può illuminare l’uomo e fargli vedere i suoi peccati, e l’uomo pentito chiede perdono e ottiene da Dio la purificazione. Tale purificazione avviene quando il peccatore perdona l’altro peccatore. Tutti gli uomini sono peccatori, tutti si mettano su un piano di parità fra loro e su un piano di sottomissione al Signore!
Io perdono se tu perdoni, tu perdoni se l’altro (l’offeso) ti perdona. La catena del perdono e dell’amore parte da Dio, si realizza fra gli uomini di buona volontà, ritorna a Dio («anch’Io ti perdono»).
Non solo il confessore, ma ogni uomo purificato può assolvere chi lo ha offeso direttamente. Non la legge (lapidazione dell’adulterio) ma l’amore può cancellare i debiti.
«Ciò che legherete sulla terra sarà legato anche il Cielo, ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto (perdonato) anche in Cielo» (Mt 18,18).
La strada del perdono va: dall’uomo che perdona all’uomo; dall’uomo che perdona di fronte a Dio; da Dio che perdona all’uomo peccatore disciolto ( = perdonato) e disciogliente ( = perdonante le offese) i legami con l’altro.
[14/165] 2 maggio 1990
«Il Padre non giudica nessuno perché ha affidato al Figlio tutto il potere di giudicare... perché è il Figlio dell’uomo. Giudico come Dio Mi suggerisce e il Mio giudizio è giusto perché non cerco di fare come voglio Io ma come vuole il Padre» (Gv 5,22-30; Gv 8,15-16).
«Come il Padre fa risorgere i morti e dà loro la vita, così pure il Figlio dà la vita a chi vuole» (Gv 5,21).
«Chi ascolta la Mia Parola e crede nel Padre che Mi ha mandato ha la vita eterna...» (Gv 5,24).
«Tutti i morti udranno la Voce e verranno fuori» (Gv 5,28) (consapevolezza della propria vita di fronte alla Vita di Cristo). Chi si riconosce in sintonia con la Parola risorgerà per vivere, chi non l’avrà seguita andrà nella Geènna (purgatorio). Autocondanna, dove sarà pianto e purificazione dalle scorie.
«E’ venuta l’ora in cui i morti udranno la Voce (Verbo) del Figlio di Dio» (Gv 5,25).
La Voce è del Figlio di Dio che dice di essere «venuto non per condannare ma per salvare» (Gv 3,17; Gv 12,47). La condanna quindi viene solo dall’uomo (legge - Mosè) (cfr. Gv 5,45; Lc 16,29-31) (autocondanna per non aver ascoltato la Voce).
Gesù è venuto per parlare (del Padre) e per salvare, così vuole il Padre. L’Uno salva dopo aver parlato e fatto conoscere il Suo Amore. Dio salva, l’uomo si autocondanna finché non si purifica dalle scorie che lo tengono legato alla terra e non ascolta la Parola che fa vivere. «Il Padre dà la vita e pure il Figlio di Dio dà la vita» (Gv 5,21). La Divinità (Padre) e l’umanità di Gesù salvano l’uomo morto e lo fanno rinascere.
Risurrezione di Gesù, primizia dei risorti. Il Figlio di Dio ( = Divinità) salva, il Figlio dell’uomo giudica (l’umanità di Gesù è prototipo e pietra di paragone per il giudizio dell’uomo).
I morti risorgeranno. «Se non rinascerete non entrerete nel Regno» (Gv 3,3-7).
[14/166] 7 giugno 1990 - ore 9,30 - in chiesa a San Fedele.
(Dove sei, Signore? In quale tabernacolo? Ce ne sono tanti qui!).
Io sono qui, in te e in ogni fedele che Mi crede presente realmente in sé, fuori di sé, nell’Universo infinito.
Non più nel tempio adorerete il Padre, ma oggi e domani Lo adorerete nel vostro intimo e nello spirito di ogni uomo credente, o non ancora credente.
Dipende anche da voi uomini credenti farMi sentire vivo e presente nel cuore di tutte le Mie creature.
Così sia con Maria.
... “Fiat mihi secundum Verbum tuum”.
[14/167] 17 giugno 1990 - Festa del Corpus Domini, alla Comunione.
Mangia il Verbo, Io sono il Verbo.
[14/168] 25 agosto 1990 - ore 20 - in cappella.
(Signore ci sei in quella piccola casa rotonda - tabernacolo -? Perché Te ne stai lì?).
Per i piccoli uomini bambini. I piccoli hanno bisogno del pane per crescere e Io Mi sono fatto Pane. Ma quando l’uomo diventerà adulto nella fede... {*}
[14/169] 25 agosto 1990 - ore 21,30 - al concerto in San Damiano.
{*} ... la sostanza diventerà Essenza in lui e per lui.
[14/170] 30 ottobre 1990 - in chiesa, guardo il Tabernacolo.
(Signore, quanto resterai ancora rinchiuso lì dentro?).
Ancora un poco, per adesso.
Ma tempo verrà, e Io te lo dico, che come il cuore di pietra sta diventando cuore di carne, così il tempio di pietra diventerà un tempio di carne. Il cuore dell’uomo sarà il Mio tabernacolo e l’uomo sarà il Mio tempio.
Così sia e sarà con Maria.
[14/171] 5 novembre 1990
La Mia presenza reale è là dove il credente Mi pensa e Mi sente.
In principio il credente Mi sentiva nelle forze della natura. Poi Mi hanno sentito presente nel fuoco, il roveto ardente ne è stato un segno visibile per Mosè (cfr. Es 3,2-4). La nuvola e il fuoco sono stati pure segni della Mia presenza, segni visibili e Forza invisibile ma realmente sentita come guida del Mio primo popolo.
La Mia presenza è stata poi vista, intuita, anche se non compresa pienamente, nella persona del Cristo, nato da donna, parlante e operante fra i ricercatori del regno di Israele. Ricerca, stupore, incertezza e meraviglia hanno accompagnato la Mia vita nel tempo fra gli uomini amici o nemici.
La Mia presenza era adombrata in quel corpo di carne, ucciso, risorto trasformato, ma visibile ai discepoli.
Il pane e il vino fino ad ora, sono segni della Mia presenza reale per chi crede con cuore sincero, Mi cerca e Mi incontra. Ora il credente maturo, evoluto anche nelle sue facoltà razionali e ultrasensibili, Mi ritrova presente in sé stesso, nel sacrario del suo cuore amante e attento alla Mia voce che parla a ognuno conforme il suo linguaggio, la sua mentalità, la sua capacità di approccio e di unione con Me.
Io sono con voi, Miei credenti, ora e sempre.
Così è.
[14/172] 23 gennaio 1991 - ore 9
(Ma Signore, in concreto cosa devo fare?).
Prepara il domani. (?).
I sacramenti siano rivisti e riscoperti non come riti magici, o di potere (per la gerarchia) ma come momenti di incontro, o come inizi di un cammino che porta all’incontro col Padre.
La vita della Chiesa sia limpida, comunione dei fedeli fra loro e col Padre.
I sacramenti segnino questo cammino come pietre miliari che indicano la via del ritorno alla casa del Padre.
Il cammino sia fatto insieme perché tutti siano uno nell’Uno.
Così sia per Maria.
[14/173] 25 gennaio 1991
(Ho fatto un sogno. Ero entrata in una grande sala piena di confusione. Ragazzi e seggiole smosse. Un prete stava finendo di dare la Comunione. Io arrivo all’ultimo per fare la Comunione ma non c’erano più particole. Io do al prete un limone sbucciato e lui cerca un coltello per darmene una fettina. Brontolando per il mio ritardo, non trovando un coltello, prende un pettine e taglia il limone in pezzi e me ne dà un pezzo zuccherato, guardandomi con stupore negli occhi, con uno sguardo profondamente interrogativo. Io pure lo guardo con uno sguardo interrogativo, ma benevolo e sicuro, in fondo. Forse l’importante di questo sogno è l’incrocio di questi due sguardi! Lui voleva capire che cosa c’era in me, e io volevo chiedere a lui una risposta di un qualche cosa che volevo e speravo di avere da lui una conferma. ... Signore non capisco più niente. Signore sto andando fuori strada? Signore sto diventando blasfema? Signore fammi capire dove sto andando. Sono con Te o il maligno mi insidia sottilmente? Ti prego Signore non permettere che io cada nella tentazione!).
«Dì a queste pietre che diventino pane»... (Lc 4,3).
«Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4).
Cerca la Parola, cerca e unisciti a Me, questo è l’amore vero che non ha bisogno di segni (Comunione?). Per chi Mi ama anche un limone può servire come segno!
(Dio mio aiutami, non capisco!...). Capirai, ama e prega.
Così sia con Maria.
(Ma Signore che cosa vuoi da me?).
Che tu Mi aiuti a far camminare, avanzare, la Mia Chiesa. Questo è il tempo dello Spirito, camminate anime nobili e lasciate una scia luminosa dietro di voi.
Così sia per Maria.
[14/174] 28 gennaio 1991 - Università Cattolica, in cappella dopo il colloquio con Monsignor Ghidelli.
I sacramenti o servono ad avvicinare la creatura al Creatore, o sono inciampi che fermano la creatura legata al “segno” come mezzo utilitaristico per raggiungere la salvezza.
La salvezza viene da Me, non dai segni sacramentali che vanno vissuti come momenti e mezzi per incontrarMi più chiaramente, più consapevolmente.
Siano rivisti i sacramenti, riscoperto il valore profondo, essenziale del gesto che produce effetto salvifico in chi Mi crede presente in Essenza e non in sostanza.
A chi crede con cuore semplice e sincero la Mia presenza sarà sentita sempre e ovunque.
Così sia per Maria.
[14/175] 19 febbraio 1991 - ore 9
Tre sono i modi di approccio del sacerdote che consacra e celebra l’Eucarestia.
· Il sacerdote razionale, agisce conforme una sua convinzione cerebrale: il pane è segno del corpo di Cristo dato sulla croce una volta nel tempo; ed è quindi memoriale della salvezza. La consacrazione è perciò un “gesto”, spesso distratto e abitudinario, affrettato e superficiale.
· Il sacerdote ignorante e presuntuoso di sé, consacra soffiando sul pane e pensando di essere lui, in quel momento, Gesù Cristo, che fa cambiare con le sue parole, il pane che diventa Corpo reale di Cristo. Il sacerdote si sostituisce a Cristo e pensa di rinnovare sull’altare il sacrificio incruento. Presunzione ignorante la Realtà.
· Il sacerdote santo, che alla consacrazione si immedesima talmente nel memoriale del gesto fatto realmente da Gesù come “segno” della salvezza - da Lui portata agli uomini uniti a Lui nell’umanità, dando il Suo Corpo visibile a tutti, per farli risorgere con Lui - che concentrato in questa azione memoriale, si solleva da terra perché in quel momento non è più lui (sacerdote) che vive, ma Cristo vive in lui e ripete, riattiva tale gesto di salvezza perenne. Cristo, Uomo-Dio, si comunica, si unisce spiritualmente al suo consacrato che diventa “tramite” di salvezza perenne. Ogni volta che ricorderete questo gesto risentirete in voi la Forza del Salvatore del mondo.
Così sia con Maria.
Il tuo compito è smantellare costruzioni fasulle. Riportare la Chiesa all’Essenziale, non al marginale: gesti, riti, abitudini superficiali, ipocrite, o ignoranti la Realtà profonda dove: l’ “Essere è”.
[14/176] 23 marzo 1991 - mia meditazione?
(Come Paolo aveva compreso che la circoncisione non era necessaria nella carne ma nello spirito, mentre Pietro aveva preso alla lettera la Parola detta ad Abramo, - Gen 17,11-12 -, così oggi la Chiesa deve cogliere lo spirito della Parola di Cristo, Uomo-Dio venuto a mostrare la Via - croce -, la Verità - salvezza eterna -, la Vita - Risurrezione -. I gesti fatti da Cristo sono “segni” che contengono una realtà profonda salvifica.
Il Suo Corpo muore e risuscita, e si trasfigura sul Tabor, e ascende nascosto dalla nube. Tutti “segni” per noi creature che abbiamo bisogno di vedere fatti visibili ai nostri occhi, ma che dobbiamo comprenderne il significato profondo e salvifico. Così nella Cena, il pane spezzato e offerto è “segno” del Corpo Suo offerto per la salvezza di tutti coloro che ne mangiano, cioè si uniscono intimamente, consapevolmente a Lui. Il pane mangiato che dà vita al corpo, è “segno” del Suo Corpo morto e risorto che dà vita allo spirito di chi Lo crede Salvatore e Padre e si unisce - mangia - intimamente a Lui e vive con Lui, di Lui, per Lui. Unità nello spirito con lo Spirito, non unità di carne! La carne - corpo -, il pane e vino sono “segni” esterni, involucri transeunti che contengono lo Spirito del Salvatore. La “legge” - Antico Testamento -, il pane e vino - Nuovo Testamento - sono “segni” che contengono lo Spirito vivificante. Non fermatevi al “segno” piccoli uomini, ma cogliete l’Essenza della sostanza).
Così sia per Maria.
La Chiesa non si fermi alla “lettera” della Parola, ma ne colga lo Spirito sottinteso.
E’ lo Spirito che salva, non il gesto.
[14/177] 14 maggio 1991 - in chiesa a Sommacampagna.
Nell’Incarnazione (Gesù) l’Essenza si fa sostanza (Essenza = Dio Spirito). Nella Eucarestia l’Essenza fattasi sostanza nel pane, ritorna Essenza nel credente che Lo assume con cuore sincero.
Corpo (di Gesù) e pane consacrato, sono simboli sostanziali di una Essenza che “è” e trascende la sostanza.
La sostanza sparisce dalla vista terrena, ma rimane l’Essenza eterna che ha informato la sostanza per apparire più visibile e sensibile all’uomo terreno dotato di sostanza trasformabile in essenza (uomo = immagine dell’Essenza) attraverso la sublimazione della sostanza.
Sublimazione = cambiamento di stato. L’uomo passa da uno stato etereo inconscio (in Dio), a uno stato corposo nel tempo, con la possibilità di elevarsi coscientemente e volutamente per ritornare allo stato etereo cosciente della sua evoluzione e sublimazione.
La Risurrezione di Cristo è indice di tali passaggi visualizzati dall’uomo e realizzati, per l’uomo sapiens, dal Creatore del mondo.
[14/178] 20 luglio 1991 - ore 7
Approfondite il senso reale delle parole che usate nel linguaggio eucaristico, e comprenderete più esattamente la Realtà sottintesa dalle parole.
· Sub-stantia = Realtà che sta sotto, = Essenza.
· Sus-stantia = realtà che sta sopra (super), = forma visibile.
· Consubstanziale = della stessa sub-stantia, = della stessa Essenza.
La realtà che sta sopra è visibile, tangibile = fisicità della materia: pane e vino, corpo, nube, fuoco, ecc.
Tutte realtà visibili dall’uomo animale.
La Realtà che sta sotto (sub) è invisibile all’occhio umano, ma sensibile, intuibile dalla mente e dal cuore dell’uomo “Sapiens” che vive nello spirito. «E’ giunta l’ora, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e Verità. Dio è Spirito» (Gv 4,23-24).
Ciò che sta “sub” o “super” è da prendere in esame! Sub è l’Essenza, super è la sostanza visibile ( = materia).
Non confondete la Substantia con la sustantia, l’Una è intrisa, conglobata nell’altra, è la Vita nella vita, è il Soffio (Spirito Santo) che anima la materia dell’uomo “Sapiens”.
Non “soffio vitale” che dà la vita ad ogni creatura, la fa esistere nel tempo (animali e vegetali), ma “Soffio spirituale” che anima l’uomo sapiens rendendolo sempre più simile a Sé. «Siate perfetti come il Padre» (Mt 5,48).
Lo Spirito informa l’uomo “Sapiens”.
Lo Spirito informa il pane e il vino consacrato = reso evidente come “segno” sacro di una Presenza che è Essenza di una sub-stantia (uomo) divenuta cosciente della “Sua” esistenza e permanenza nell’uomo sapiens vivente, nello spirito, la Realtà dello Spirito. Questa è la Presenza reale dell’Essenza che si fa sub-stantia per l’uomo credente.
Così è.
(Cosa vuol dire consubstanziale?).
Della stessa substantia. Padre-Figlio-Spirito Santo sono insieme (cum-sub-stantia), sono l’ “Uno” presente nella sostanza dell’uomo credente e cosciente di tale Essenza presente nel proprio Sé profondo. Lo Spirito divino nello spirito umano!
Transustanziazione = Al di là (oltre) la sostanza.
Sublimazione = cambiamento di stato. Questo è il cammino dell’uomo “Sapiens”.
[14/179] 4 settembre 1991
Il confessore serve a quelle anime che ancora non sanno sentire la Mia voce che parla a «chi ha orecchi da intendere» (Mc 4,9). Ma per chi è infante nella fede, è necessaria la voce di un uomo che lo diriga con parole umane. Il confessore ha questo compito. Ma guai a quell’uomo che si mette al Mio posto, prevaricando e insegnando precetti umani e trascurando i Miei comandamenti.
Il confessore deve essere totalmente unito a Me se vuol trasmettere la Mia voce tradotta (da lui) per chi non ha ancora orecchie mature per intendere. Non il confessore può assolvere il peccatore, ma lo aiuta a comprendere il suo sbaglio per farlo rientrare nella strada giusta e retta. Io solo assolvo colui che si riconosce, coscientemente, debitore di amore verso Dio e verso il prossimo, e perdonando, chiede perdono.
«Ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in Cielo» (Mt 18,18). Attenti, confessori e maestri, a non legare le anime con i vostri precetti umani (dogmi, ecc.) che chiudono le porte alla misericordia di Dio che è infinita, ma slegatele dai lacci del maligno aiutandoli a riconoscerne le provocazioni. Questo è il vostro compito.
E’ l’amore che conta. Predicate l’amore, vivete con le orecchie aperte alla Voce dell’Amore e saprete aiutare i piccoli a crescere nell’amore.
«Ciò che slegherete sulla terra (attaccamenti alle cose terrene) sarà sciolto anche in Cielo». La parola del confessore è come l’olio che aiuta a sciogliere i nodi che inceppano il percorso della Verità insita nel profondo di ogni uomo.
Così sia per Maria.
[14/180] 4 settembre 1991 - ore 9,30
Il peccato contro lo Spirito sarà perdonato quando il peccatore ritornerà coscientemente, liberamente, volutamente al Padre riconoscendone la sovranità e l’amore.
Così il figlio prodigo (cfr. Lc 15,11-32) aveva peccato contro lo Spirito ( = Padre) non riconoscendone più la sua derivazione da Lui, rompendo il suo legame parentale per camminare da solo con la dote datagli dal Padre e poi sperperata in cose fasulle.
Il Padre non esisteva più per lui ( = peccato contro lo Spirito) che si credeva libero in assoluto. Ma quando la sua libertà lo ha portato alla solitudine e miseria infinita, si è ricordato del Padre, è riaffiorato in lui il legame parentale, unico per la sua salvezza, ed è tornato chiedendo perdono. E il Padre lo ha riabbracciato.
Così sarà per tutti quelli che peccando contro lo Spirito, credendosi autonomi, ignorandolo, si ritroveranno soli, miseri e bisognosi del Padre.
«E sarà festa in Cielo per ogni peccatore che si converte» (Lc 15,7; Lc 15,10) e ricerca il Padre, credendo, amando e chiedendo perdono.
Il legame strappato si rifarà con l’Uno riconosciuto coscientemente nello spirito (dentro di sé).
Così è e sarà per Maria.
[14/181] 5 settembre 1991 - ore 9,30 - alla Comunione.
Io sono il Corpo del Signore dato per voi amici fedeli, per essere mangiato.
Mangiare è atto di unione fra chi ha fame e il cibo che assume. E l’uomo saziato sta bene e cammina.
Così sia per voi Miei credenti.
[14/182] 8 settembre 1991 - alla Comunione.
(Signore è simbolo della Tua Presenza questo pane?).
Segno e Realtà per chi La sente consapevolmente in sé.
(E per chi non se ne rende conto?).
E’ segno propellente verso la Realtà che alla fine, se cercata, sarà evidente.
Così è.
[14/183] 23 settembre 1991 - ore 18
(Questa notte ho fatto un sogno. Non lo ricordo bene dall’inizio. Ricordo solo, e mi è rimasta fissa negli occhi della mente, una immagine. Era un grande tabernacolo di pietra bugnata, bianca, fatto a tempietto, alto circa un metro o più, le pietre erano molto grosse - circa uno spessore di 20 cm. -. Il tutto appariva pesantissimo e fissato stabilmente su tre o quattro gradini - non ricordo bene il numero preciso -. Io, non so assolutamente in che modo, lo avevo toccato, smosso e fatto scivolare giù dai gradini. Cercavo disperatamente di risollevarlo e chiedevo aiuto ad altri per rimetterlo sui gradini, ma nessuno vi è riuscito. Il resto del sogno non lo ricordo. Mi è rimasta impressa solo la forma, il colore bianchissimo delle pietre pesantissime che formavano il tabernacolo e la sua inclinazione verso terra nel scivolare giù dai gradini. Cosa vuol dire? Sarà inerente al mio ultimo discorso sull’Eucarestia? O vuol indicare quello che ha detto Gesù: «Non più nel tempio adorerete il Padre ma nello spirito e Verità» - Gv 4,21-23 -, cioè dentro di noi? Signore, fammi capire!).
Così sarà.
[14/184] 27 ottobre 1991 - alla Comunione, dopo una predica sulla Chiesa.
Io sono il Dio universale, il Dio di tutti, portateMi fuori della vostra piccola Chiesa.
Così sia con Maria.
[14/185] 21 novembre 1991 - davanti al Tabernacolo.
(Signore, Tu sei lì e io sono qua, davanti a Te).
No, Io sono in te e nel tabernacolo c’è un “segno” della Mia Presenza per chi non Mi sente ancora dentro di sé. Oggi l’uomo è maturo per comprendere questa Mia Presenza ovunque l’uomo Mi crede. La Mia presenza reale è nell’uomo “Sapiens”, in colui che intende, dentro di sé, la “Sapienza”.
Così è con Maria.
[14/186] 2 dicembre 1991
Il “segno” (sacramenti, Messa, azioni liturgiche, riti, ecc.) è “simbolo” di una Realtà che “è”, esiste al di là del segno che ne illustra, ne visualizza, ne sottolinea, ne ricorda alcune caratteristiche o particolarità che vengono appunto messe in evidenza da tale segno. Il segno non è Realtà, è approccio alla Realtà che vuol essere simboleggiata con quella determinata azione.
Non fermatevi ai segni, uomini religiosi, ma fate sentire chiaramente lo Spirito che informa e sottostà a tale segno. Il segno è involucro, una sovrastruttura della Realtà simboleggiata in quella struttura o azione liturgica.
Il “Corpo” visibile di Gesù di Nazaret è sovrastruttura della Divinità (Padre, Spirito) che è realmente presente nell’intimo di quel Corpo. «Il Padre è con Me» (Gv 14,10), «Io e il Padre siamo uno» (Gv 10,30), «Chi ha visto Me ha visto il Padre» (Gv 14,9).
Ma la Realtà (Spirito Santo) invisibile (per l’uomo) è visibile e sensibile attraverso questo Corpo tangibile di Cristo che ne significa, con le parole e i gesti, la Presenza reale invisibile all’uomo terreno.
Così nell’Eucarestia, pane e vino sono segni e simboli della Realtà di Cristo che ha dato il Suo Corpo per far rivivere l’uomo morto per il peccato. Mangiare quel pane significa unirsi spiritualmente, intimamente a quella Realtà significata dal Corpo simboleggiato nel pane.
Così il corpo mistico della Chiesa, segno di unione dei vari membri sottomessi, guidati, amati dal Capo, Cristo, il cui capo visibile in terra è il Pontefice eletto a guida del popolo di Dio.
Pontefice è colui che fa da “ponte” fra Dio e il Suo popolo. Ma guai a quel Papa che fa, di sé stesso, un dio in terra. Il Papa è tramite, come ogni credente illuminato, fra il Cielo e la terra.
Così sia con Maria.
... La Messa è memoriale di una “reale azione liturgica” compiuta da Cristo in un tempo, sulla terra.
La Messa è memoriale che significa tale azione di Cristo nel tempo, ma, se è vissuta consapevolmente e intimamente dal credente, esercita una forza, una potenza salvifica che muove nell’intimo il credente (partecipante alla Messa) e ne sconvolge le energie negative, coinvolgendolo nell’azione memorizzata, a tal punto da stravolgere le energie negative in positive.
La Messa, se è profondamente vissuta, è azione liturgica impregnata di Energia Positiva che ha il potere di debellare e stravolgere le energie negative in positive.
Come sulla croce Gesù ha attirato su di sé tutte le energie negative dell’umanità e, attraverso la morte del Corpo le ha annullate, e attraverso la Sua Risurrezione le ha rigenerate in Positive, così nel memoriale della Messa impregnata di tali energie positive che scaturiscono da ogni fedele credente, e unite insieme dal sacerdote offerente, si uniscono all’Energia Fonte e producono l’effetto salvifico di Cristo, Uomo-Dio.
Solo se l’azione liturgica (Messa) è vissuta consapevolmente, può raggiungere tale effetto salvifico, per l’immenso amore del Padre che si unisce ai Suoi figli, coeredi del Figlio e salvati da Lui.
Così è.
[14/187] 3 dicembre 1991
Messa = mandato. Il popolo di Dio, credente nel Messia, è radunato in “Ecclesia” (assemblea, adunanza) per proclamare, santificare, glorificare, impetrare il nome del Signore.
La Messa è momento di incontro dei credenti nel Cristo incarnato, Uomo-Dio, Messia mandato dall’Alto in basso, dal Cielo alla terra per miracolo mostrare. E miracolo è l’Incarnazione, la vita, la morte e la Risurrezione dell’Uomo-Dio. L’apice del miracolo è la Risurrezione dell’Uomo-Dio venuto a palesarSi come Padre-Figlio-Spirito Santo, Unico Dio, Creatore e Salvatore delle Sue creature amate, create libere, salvate, alla fine, per la gloria di tutte. E tutti saranno “uno” coscientizzato nell’Uno.
Come il Messia è il “Mandato” dal Cielo alla terra, così la Messa dei credenti nel Messia, è il “mandato” offerto, proposto, donato a tali credenti fedeli e coscienti del compito affidato loro: sollevare il mondo dalla terra verso il Cielo. Questo è il mandato esplicitato nella Messa, questo è il compito del fedele che, unito in assemblea con altri fedeli credenti e obbedienti al Padre, si impegnano di realizzare poi nella vita quotidiana sulla terra (questo mandato).
Camminate anime nobili, cantate, lodate, pregate insieme il Messia perché doni a voi, quotidie, la forza e la gioia di essere imitatori Suoi, per essere sale della terra e luce nel mondo (cfr. Mt 5,13-14).
Così sia per Maria.
Mangiate insieme il Corpo di Cristo = unione mistica fra voi e il Messia del quale siete portatori e imitatori nel mondo. Usciti dalla Messa, iniziate il vostro compito, la vostra Messa specifica, a ognuno il suo, quotidie.
[14/188] 9 dicembre 1991
Messa è momento di unione cosciente della creatura col suo Creatore e con i fratelli per portare Dio, poi, ai fratelli lontani.
Così sia per Maria.
[14/189] 20 dicembre 1991
(Lc 3,16): «Io vi battezzo con acqua, ma viene Colui che battezzerà nello Spirito Santo e col Fuoco».
Battezzare è = immergere. Immergere nell’acqua significa far entrare la persona in contatto con l’umanità cioè con la parte visibile e tangibile di Cristo, Uomo-Dio, dopo aver riconosciuto coscientemente e sinceramente la propria umanità.
Riconoscere la propria umanità significa rivedere chiaramente lo stato interiore della propria vita terrena.
L’acqua può essere limpida o fangosa, trasparente o melmosa, fluida, scorrevole o ferma, stagnante.
L’acqua per sua natura è limpida, trasparente, scorrevole. Se l’acqua è torbida, stagnante, significa che terra, sassi, detriti, alghe, ecc. ne impediscono la trasparenza e la scorrevolezza.
Guardatevi dentro, uomini coscienti, vedete se la vostra vita terrena, la vostra umanità è limpida, trasparente, scorrevole (amare = andare verso Dio e verso il prossimo), o è ferma e ingombrata dai vostri egoismi e interessi terreni che vi impediscono di scorrere agili verso il prossimo e di vedere il “Padre” della vostra umanità.
Se la vostra acqua (umanità) è limpida, scorre = ama il prossimo e rispecchi a Dio del quale siete immagine. Battezzare nell’acqua significa entrare nella consapevolezza della propria umanità e nella conoscenza, progressiva, dell’umanità di Dio fattosi uomo (Cristo) per mostrarvi la limpidezza e la scorrevolezza della Sua vita terrena. Esempio massimo di acqua limpida e trasparente, tanto trasparente da far vedere in Sé stesso la presenza del Padre. Cioè la Sua Divinità.
Immergere nell’acqua e nello Spirito vuol dire penetrare, conoscere sempre più la Divinità dell’uomo Dio, vedendo la Sua Divinità attraverso la Sua umanità.
(Lc 3,16) «Io vi battezzo nello Spirito Santo e col Fuoco» = vi immergo, attraverso la Mia umanità nella Mia Divinità, cioè nel Mio Spirito che dono a ogni Mia creatura che a Me si avvicina, a Me si affida, con Me scorre la sua vita terrena di cui brucio le scorie, inevitabilmente assunte nel tempo (lavanda dei piedi), col Mio Fuoco d’Amore e di misericordia.
Così Io vi battezzerò Mie creature, vi immergerò per sempre nello Spirito Santo, Fuoco Eterno che brucia le scorie, ripulisce la Sua aia (Chiesa) col ventilabro e vi ripone nei granai eterni (cfr. Mt 3,12) dove sarete grano purificato e pronto per la semina eterna. Non eterno riposo, ma eterno dinamismo per nuove semine e nuovi raccolti nella Mia creazione eterna.
Così è e sarà con Maria acqua limpida e zampillante.
[14/190] 22 dicembre 1991
«Nessuno se non nasce per acqua e Spirito Santo può entrare nel Regno di Dio» (Gv 3,5).
L’anima “è”.
L’anima è scintilla dell’Essere eterno. (Jahve = Io sono Colui che è = l’Esistente eterno) (cfr. Es 3,14).
L’anima è proiezione, derivazione della e dalla Luce.
L’anima è “Raggio” di Luce che parte dal Sole eterno, scende, entra nell’uomo concepito (inizio di vita nel tempo) e illumina il suo cammino nel tempo. L’impasto di materia e spirito è illuminato dall’anima.
Spirito è = intelligenza, intelletto dell’uomo che da uomo animale - dove opera all’inizio per scoprire e conquistare ciò che gli serve per sopravvivere (mangiare e riprodursi) - diventa, un po’ alla volta, uomo sapiens -uomo che ragiona, rapporta le cose a sé stesso con gli altri esseri, scopre, inventa, costruisce, demolisce col suo intelletto che si fa azione, ogni situazione quotidiana - e da uomo sapiens può diventare uomo “Sapiens”.
Il passaggio è: da uomo animale a uomo intelligente (sapiens) a uomo sapiente (“Sapiens”).
E’ nell’uomo “Sapiens” che è visibile, sensibile, l’anima.
L’anima è conoscibile dall’uomo “Sapiens” attraverso la sua “coscienza”.
Coscienza = cum scio = cioè: conosco insieme con Colui che “sa” la Verità.
La Verità è il Sole, dal Sole partono i Raggi (anime, Angeli) che illuminano la coscienza (mente?) dell’uomo “Sapiens” rivelando scintille di Verità.
Solo nell’uomo “Sapiens” inizia il cammino della Verità che sarà sempre più illuminato di mano in mano che l’uomo si avvicina alla meta (Verità = Sole = Dio eterno).
Quanto più l’uomo cerca la Verità liberandosi dalle scorie del transeunte, tanto più entrerà in contatto con la “Sapienza” e diventerà sempre più uomo “Sapiens”.
(Che differenza c’è fra scienza, sapienza e Verità?).
Scienza è conoscenza delle realtà immediate, tangibili, riscontrabili, sperimentabili dall’uomo intelligente attento ai fenomeni umani naturali, fisici, temporali. = Verità terrene, temporali, mutevoli.
Sapienza è comprensione della Verità eterna. = Realtà immutabile, esistente oltre il tempo e lo spazio.
... Io sono Uno in tre. Il Figlio è il frutto dell’unione dei due. E tutti saranno uno nell’Uno.
[14/191] 11 gennaio 1992
«Chi è senza peccato scagli la prima pietra» (Gv 8,7).
Pietra = roccia = fede nel Creatore e Salvatore dei peccatori.
Chi è senza peccato? Chi si può ergere a giudice e accusatore di un altro uomo peccatore come lui? Soltanto colui che è senza fede, cioè fiducia in Colui che perdona e salva, solo colui che crede di essere giusto e di salvarsi da solo, colui che non ha in mano la pietra (fede) può pretendere di condannare l’altro, il peccatore.
Io sono la roccia, la pietra davanti alla quale le potenze dell’inferno non prevarranno.
Solo la fiducia nel perdono che Io dono a chi si avvicina a Me e chiede protezione e perdono, solo questa fede salva il peccatore dai dardi del maligno che induce in tentazione l’uomo debole nella carne e nello spirito e poi lo attira e lo condanna nel suo regno. L’inferno è il suo regno e il retaggio di chi lo segue.
Io sono venuto per salvare il peccatore, per sollevarlo dal regno di morte e riportarlo alla Vita. Questo “IO SONO”. Io non giudico, «non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvarlo» (Gv 3,17).
E’ l’uomo che giudica e condanna!
«Nessuno ti ha condannato? Neanch’Io ti condanno, va e non peccare più» (Gv 8,10-11).
Il giudizio e la condanna dell’uomo può servire al peccatore come monito, come revisione della propria vita che è lontana dalla fede, è lontana da Me (roccia), segue le attrattive di colui che è totalmente privo di questa pietra (fede). Io perdono chi Mi chiede perdono dopo aver perdonato, a sua volta, chi lo aveva offeso («Perdona a noi i nostri debiti come noi li perdoniamo ai nostri debitori» - Mt 6,12 -).
La catena del perdono parte dal peccatore pentito, raggiunge il proprio offensore e insieme sono perdonati da Me e riuniti nell’amore ritrovato. «Quello che slegherete sulla terra sarà slegato anche in Cielo» (Mt 18,18). Se perdonerete, sarete perdonati, se giudicherete e condannerete non potrete entrare nel Regno dell’Amore.
Così è e sarà per Maria Madre del perdono.
(Signore, ma allora il confessore che talvolta non assolve il peccatore - «Ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in Cielo» Mt 18,18 - non entra nel Regno? E’ vero che hai dato ai Tuoi ministri il potere di giudicare e anche di condannare?).
Io perdono, Io amo, Io salvo.
Il confessore aiuti il peccatore a comprendere il suo peccato: «Va e non peccare più!» (Gv 8,11).
Ma nessun uomo ha il diritto di condannare: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra».
Il confessore si unisca al peccatore per camminare con lui verso la Luce. Non può un cieco essere guida di un altro cieco (cfr. Mt 15,14). Il confessore sia unito al “Faro” che lo illuminerà nel suo “profondo” mostrandogli le sue lacune e porti tale Luce a chi è ancora nelle tenebre. Solo questo deve fare il confessore. «Chi è senza peccato scagli la prima pietra».
Questo deve rivedere la Mia Chiesa nel rielaborare i sacramenti.
Così sia.
... (Ambivalenza della parola pietra):
· Pietra che chiude il sepolcro = non fede.
· Pietra che apre il sepolcro = fede nella Risurrezione e nella salvezza del Redentore.
· Pietra di inciampo per i peccatori ciechi, «Poiché dite di vedere rimanete nel vostro peccato» (Gv 9,41).
· Pietra, testata d’angolo nella costruzione del Regno.
[14/192] 24 febbraio 1992 - ore 8,30
Immagini, simboli sono realtà visibili di una Realtà invisibile che è sottintesa in quelle immagini e da quei simboli. Conforme l’uomo vede tale realtà, conforme il livello di comprensione di ogni uomo - livello sempre diverso da uomo a uomo - così ne capta la forza interiore che emana da quella immagine-simbolo. Se l’uomo è grossolano nel suo spirito ( = intelligenza, cultura, sensibilità, ecc.) vede nell’immagine solo la parte esteriore: la forma, il disegno, i colori, lo spessore, il peso, la misura, ecc., cioè tutto ciò che i suoi sensi (vista, udito, olfatto, tatto, ecc.) sanno captare.
Se l’uomo è raffinato nel suo spirito capta anche ciò che l’immagine vuole esprimere, significare, attraverso la visione esteriore. Ne capta cioè il significato interiore, ne coglie il senso, lo Spirito che emana da tale immagine e ne coglie la “Realtà” simboleggiata da tale immagine-simbolo.
Così nel Corpo di Cristo, così nell’Eucarestia, così nella Parola.
Corpo, pane, parola non sono che immagini-simbolo di una Realtà veramente esistente, ma sottintesa da quel corpo, quella parola, in quel pane e vino («Chi ha visto Me ha visto il Padre» Gv 14,9. Gesù sarà un “segno” di Dio - cfr. Lc 2,34; Lc 24,31; Gv 1,32-34).
Così le parabole, descritte dall’ “Uomo”, sottintendono una Realtà descritta con immagini di realtà visibili e tangibili dall’uomo nel tempo.
Tutto è stato fatto per voi, Mie creature amate, ma limitate nel tempo e nello spazio dalla vostra realtà corporale e mentale. Il vostro corpo (fisico) inizia, cresce (vede, sente), decade, finisce, si ricicla nell’humus, ma la vostra “mente” cresce, si espande, interiorizza e, finito il ciclo temporale del vostro corpo fisico, prosegue il suo cammino di speculazione e comprensione della Realtà, non più intravista attraverso immagini-simbolo (come nel tempo), ma sempre più viste e sentite dal vostro corpo psichico (mente), fino alla sublimazione di tale realtà psico-fisica. Poi il volo in Cieli e terre nuove dove l’incontro con la Realtà eterna (Dio) è all’infinito.
Così è e sarà con Maria.
· Realtà fisica = corpo fisico;
· Realtà psico-fisica = mente = corpo psichico = spirito;
· Realtà spirituale = anima = corpo spirituale;
· Realtà Eterna = Dio.
[14/193] 4 marzo 1992
I sacramenti sono “segni” di una Presenza che si fa sentire nel presente e attualizza, per chi ne è consapevole, la memoria dell’azione realizzata nel passato. Il passato si fa presente e agisce per il futuro.
Questi sono i sacramenti: atti passati, memorizzati nel presente e agenti nell’Homo “Sapiens” nella sua vita temporale, per raggiungere la vita eterna.
Battesimo = immersione nell’acqua (umanità) e nello Spirito (Divinità) di Gesù Cristo.
Memorizza il Battesimo di Gesù nel Giordano. Lo Spirito (colomba) scende: «Questo è Mio Figlio... Colui che battezza nello Spirito e col Fuoco brucia la pula» (Mt 3,11-17). Nel Battesimo il bimbo inizia l’immersione nel nome del Padre-Figlio-Spirito Santo. Inizia cioè l’incontro con il Creatore Salvatore, memorizzato (all’inizio) dai genitori e dalla comunità dei credenti (Ecclesia), e conosciuto poi sempre più dal battezzato cosciente e ricercante la Verità. Solo il battezzato cosciente cammina verso la Luce e attualizza sempre più in sé stesso la vita dello Spirito vissuto da Gesù che lo aiuta a bruciare la pula (peccati) col Fuoco dell’amore per il prossimo ( = imitazione di Cristo). Battesimo = immersione (conoscenza) e imitazione di Cristo morto e risorto.
Il Battesimo degli infanti è il sacramento che impegna i genitori e la comunità ecclesiale a far crescere nella fede il bimbo affidato a loro.
Così sia con Maria.
[14/194] 17 marzo 1992 - ore 9,30
Il Battesimo degli infanti segna l’inizio del cammino di fede di ogni uomo scelto dall’Alto per essere testimone del Dio incarnato, morto e risorto per miracolo mostrare. Il battezzato infante, cresciuto e adulto nella fede e nella conoscenza del Salvatore Redentore del mondo, testimonierà ufficialmente tale sua fede col sacramento della Cresima, segno e conferma della sua maturità spirituale e impegno, davanti alla comunità garante, di annunziare la realtà del Cristo conosciuto e imitato nella sua vita quotidiana.
Il cresimato è l’esemplare del credente, imitatore di Cristo e trasmettitore della realtà e della volontà del Padre che ama e raduna i Suoi figli, come fa la chioccia con i suoi pulcini, sotto le sue ali. La Chiesa è simbolo della chioccia che raduna, protegge e nutre i fedeli fino all’età matura, poi li lascia liberi di scegliere e vivere la loro vita autonoma, sostenuta anche dagli insegnamenti ricevuti dalla madre (Chiesa = chioccia).
La Riconciliazione, l’Ordine, il Matrimonio cristiano, sono mezzi per aiutare il fedele:
· a ritornare a Dio, qualora se ne fosse allontanato ( = confessione);
· a dedicare la propria vita alla ricerca e alla trasmissione della volontà del Padre - a tempo pieno (sacerdoti), o nel mondo (diaconi) - ( = Ordine);
· a vivere la vita coniugale realizzando insieme l’unità fisica-psichica-spirituale per una trasmissione, nei figli e nel mondo, della Realtà trinitaria dello Spirito che tutto permea, tutto dirige, tutto sostiene e illumina per un cammino orientato verso il Faro eterno ( = Matrimonio cristiano).
L’Eucarestia è segno e mezzo di unità. Rendimento di grazie e comunione dei fedeli fra loro e col Padre salvatore del mondo.
Così sia con Maria.
[14/195] 6 aprile 1992 - ore 10
Sei stanca?
(Sì, Signore, ma io volevo fare quella ricerca sulla confessione nel Vangelo, per smontare il palco fatto dalla Chiesa sui sacramenti. E adesso cosa faccio? La mia mente è stanca e distratta!...).
Ti aiuto Io.
Prendi il Vangelo:
Gv 20,22-23: «Ricevete lo Spirito Santo. Quelli a cui rimetterete i peccati, saranno rimessi; quelli a cui li riterrete, saranno ritenuti»;
Mt 6,12: «Padre nostro... rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori».
Ogni uomo ha i suoi debiti di fronte al Padre e di fronte ai fratelli. Ogni uomo ha dei debitori che l’hanno offeso. Ogni uomo perdoni al proprio debitore direttamente, e non per interposta persona, e sarà perdonato direttamente dal Padre, e non per interposta persona (confessore)!
(E adesso, Signore?).
Mt 18,15-18: «Se il tuo fratello ha peccato va e riprendilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, tu avrai guadagnato il tuo fratello. Ma se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due persone affinché tutto l’affare sia regolato sulla parola di due o tre testimoni. Ma se egli non vuole ascoltare neppure loro, dillo alla Chiesa. Se non vuole ascoltare neppure la Chiesa, sia per te come il “gentile” o il “pubblicano”. In verità vi dico: tutto ciò che legherete sulla terra, sarà legato in Cielo».
Attenti a non legare, sulla terra, ciò che Io posso slegare!
Mt 16,19: «Ed Io darò a te le chiavi del Regno dei Cieli e ciò che tu legherai sulla terra, sarà legato nei Cieli, e ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei Cieli».
Significa: darò a te, uomo singolo - credente nel Cristo, il Figlio del Dio vivente - le chiavi del Regno, cioè la Mia Parola che insegna a perdonare, ad amare ogni fratello, anche nemico, slegandolo dai lacci dell’odio (maligno) e legandolo nell’amplesso dell’Amore eterno. Ogni uomo è libero di amare o di odiare. Pietro, simbolo di ogni uomo credente, insegni a legare all’Amore il fratello lontano. Non può un uomo rimettere i peccati di un altro uomo. Io (Dio) solo posso rimettere i peccati dell’uomo consapevole e pentito delle sue colpe.
Mt 9,2-7: «Perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha autorità di rimettere i peccati sulla terra... Io te lo dico: levati...».
Oggi è giunta l’ora, per l’uomo evoluto e libero nella sua mente, di comprendere ciò che è stato detto.
Mt 10,24-27: «Nessun discepolo è più del suo maestro... Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli di casa sua... Ciò che vi dico nel segreto, Mie voci, ditelo nella luce e ciò che udite nell’orecchio predicatelo dai tetti».
Così sia con Maria.
(Signore, ma Luca 12,2-3 dice: «Quanto avrete detto nelle tenebre sarà udito nella luce e quanto avrete raccontato all’orecchio - confessore? - nelle stanze più interne - confessionale? - sarà predicato dai tetti». E’ diversa tale versione da Matteo 10,27, sei Tu che parli - «Vi dico» -, o gli uomini - “Avrete detto” -? Non capisco, Signore!).
Sì, due sono le parole dette nel “Segreto”. Nell’intimo dell’uomo scelto per ascoltare la Mia voce Io parlo, e voglio sia trasmessa sugli alti monti (magistero) tale Mia voce. Questo è il compito della gerarchia è: trasmettere al popolo ciò che recepisce dal Vangelo spiegato ai piccoli (Mie voci).
Le parole raccontate invece dal peccatore all’orecchio del confessore saranno predicate sui tetti.
(Cosa vuol dire?).
Tutti i peccati personali sono conosciuti da tutti i credenti che di questi peccati, più o meno, hanno esperienza (e talvolta vengono confessati dalle “entità” ai sensitivi riceventi, sulla terra. E perciò vengono liberati). Non condannate il peccatore singolo, Io solo vedo nel suo intimo, ma condannate sui tetti, apertamente e chiaramente, il peccato contro lo Spirito. Questo è l’unico peccato “cosciente” che solo Io potrò perdonare, dopo la purificazione del peccatore coscientizzato (Geènna?).
(Perché dici “potrò?” Ma Tu sei nel presente!).
Sì, ma voi creature siete nel tempo e nel divenire, perciò il Mio perdono avviene “dopo” la vostra purificazione. Il futuro è per voi, creature. Per Me è sempre il “Presente”.
[14/196] 11 aprile 1992 - ore 9
Gli Angeli tolgono la pietra che chiude il sepolcro del Figlio dell’uomo. Gli angeli toglieranno, nel tempo sulla terra, la pietra che ha nascosto e rinchiuso, nel tabernacolo dorato, le spoglie del Salvatore del mondo.
La Mia presenza reale è uscita dalla tomba dove Mi avevano seppellito gli uomini pietosi.
Così oggi, i farisei ignoranti della Mia presenza che è reale, è viva, è risorta alla luce del mondo, ed è sentita nel cuore di chi veramente Mi cerca, Mi ama, Mi crede presente in sé stesso e nel fratello, così i sommi sacerdoti oggi Mi hanno rinchiuso nelle loro casette dorate (tabernacoli) e Mi custodiscono come i soldati al sepolcro!
Io sono nelle loro mani, alla mercé dei loro riti, dei loro orari. Aprono e chiudono quelle porticine dove Mi tengono per il loro uso e consumo!
Hanno in mano le chiavi del Regno, ma il loro regno è il tempio, il loro trono è l’altare, è il pulpito elevato al di sopra della folla dei piccoli, dei poveri che hanno fame di Me, fame di Luce e di giustizia, fame di Amore e di vita eterna. Aprite, spalancate quel sepolcro fatto da voi, uomini di Chiesa. Io sono Risorto!
La Mia presenza è reale ovunque l’uomo Mi cerca, Mi crede, Mi ama.
La Mia presenza è nel cuore dell’uomo puro e amante il Dio vivente in eterno.
Così è e così sia con Maria.
(Cosa c’entrano gli angeli?).
Siete voi, Mie Voci, gli angeli che dovete aprire il sepolcro oggi, rovesciare la pietra tombale, e farMi sentire vivo e presente in voi e nel cuore di ogni credente fedele, sincero amante del Dio vivente in eterno!
Così è e sarà.
... Guai agli “egoisti spirituali” che Mi vogliono e Mi tengono solo per sé stessi!
[14/197] 12 giugno 1992 - ore 11,30 - in chiesa, davanti al tabernacolo.
Non fermarti qui... TrovaMi dentro di te e sentirai la Mia Parola.
Così sia con Maria.
[14/198] 14 giugno 1992 - Festa della Trinità, alla Messa.
«Ricevete lo Spirito Santo» (Gv 20,22), «ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in Cielo» (Mt 18,18).
L’unione con i fratelli e l’unità col Dio trinitario, esempio di unità, è ciò che dovete realizzare (legare) sulla terra per una unione perenne. Perché tutti siano uno nell’Uno.
Così sia.
[14/199] 14 giugno 1992 - alla Comunione.
L’amore lega. Dio è Uno, Dio è amore. Legatevi all’Amore e legatevi con amore fra voi Mie creature. Solo se sarete legati con amore all’Amore avrete in voi lo Spirito Santo.
Non l’assolvere il peccato di un altro (confessore al peccatore) ma l’aiutare chi è diviso in sé stesso (lontano dall’Amore) e diviso dagli altri (peccato = deviazione, divisione, odio, ecc.) a riunirsi con Dio e col prossimo, è opera del credente unito con Dio.
Io Uno e trino, apparentemente diviso in tre Persone, realmente sempre Uno, per voi, in voi, con voi Mie creature amate. Siate uno, moltiplicato per tutti.
Così sia con Maria,
una col Padre, unita con lo Spirito fattosi Figlio in Lei, per Lei e per tutti, perché tutti siano uno nell’Uno.
[14/200] 22 luglio 1992
«Io sono voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore...» (Gv 1,23);
«Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta Uno che voi non conoscete...» (Gv 1,26);
«Ecco l’agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo... Dopo di me viene uno che è più grande di me perché esisteva prima di me... Io non lo conoscevo, ma Chi mi ha mandato a battezzare nell’acqua mi ha detto (rivelazione privata!...): Colui su cui vedrai discendere e posarsi lo Spirito è Colui che battezza nello Spirito Santo. Io ho visto e posso testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio» (Gv 1,29-34).
«Egli vi battezzerà nello Spirito Santo e col fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile» (Lc 3,16-17).
Non si assuma, la Chiesa, la prerogativa di assolvere i peccati degli uomini, ma aiuti i peccatori a riconoscere i peccati soprattutto il peccato contro lo Spirito - presunzione di mettersi al posto del Salvatore -.
Io solo posso ripulire la Mia aia (mondo) dalla pula (zizzania seminata dal maligno per avviluppare il grano - cfr. Mt 13,24-30; Mt 13,36-43 -) e tale pula sarà bruciata dal Fuoco eterno che purifica il peccatore dalle scorie raccolte dai Miei angeli.
I Miei angeli sono coloro che identificano tali scorie (confessori e anime ispirate) e le raccolgono, dopo averle separate dal grano, per essere bruciate.
Io Fuoco eterno, ripulisco la Mia aia e ripongo il grano pulito nei granai eterni (cfr. Mt 3,12).
Così è con Maria.
[14/201] 29 luglio 1992 - ore
8
(Ho fatto un
sogno. Ero entrata in una grandissima Chiesa quasi vuota. Dal fondo vedevo
sull’Altare maggiore un alto Tabernacolo, con un arco sovrastante, dove c’era
l’esposizione del Santissimo fra luci e fiori. Ad un tratto ho sentito un
rumore e ho visto il Tabernacolo crollare. Era come una fitta pioggia di
pezzetti di cristallo coloratissimi che scendevano continuamente verso terra.
Cosa vuol dire?... Poi in un’altra sala vuota, c’era una suora e mi diceva che
avevano raccolto loro le particole e avevano ripulito e risistemato tutto. Il
tutto mi aveva lasciato un senso di vuoto, di provvisorio e di grande
desolazione! Cosa vuol dire? Forse queste cose stanno più a cuore e sono più
sostenute dai religiosi - fede devozionale... - che non dai laici?).
«Non più nel
tempio o a Gerusalemme adorerete il Padre, ma è giunto il tempo in cui Lo
adorerete nel vostro spirito e in Verità» (Gv 4,21-23).
Così
sarà per i secoli eterni.
[14/202] 11 agosto 1992
Il “segno” non è
il fine, ma il “mezzo” per raggiungere il “Fine”.
Il soggetto tende
all’Oggetto come il segno tende al Fine.
Così per i sacramenti,
così per la Chiesa, così per la Messa e i riti ecclesiali, sono tutti “mezzi”
per avvicinarsi, ricordare, ripensare, conoscere sempre più il Creatore (Fine)
a cui tende la creatura. Non fermatevi al segno, piccoli uomini, mettendo
in evidenza soprattutto questo soggetto formale e visibile, ma coglietene lo
Spirito che è adombrato nel segno e lo vivifica.
E’ lo Spirito l’Oggetto
da scoprire, da sentire vivo e parlante nel soggetto che lo identifica. Mettete
in luce l’Oggetto e il soggetto ne sarà illuminato e alla fine sparirà il segno
perché immerso e vivificato dal Fine che tutto incorpora, tutto comprende,
tutto vivifica di Vita nuova. E il segno, il mezzo, diventerà “l’immagine pura”
del Fine eterno, Oggetto unico e assoluto per ogni soggetto a Lui relativo.
Così
è, così sia per Maria all’infinito.
[14/203] 30 settembre 1992 - ore
9
(Leggo: Tb 12,17-20: «L’Angelo disse loro:... Quando ero
con voi... a voi sembrava di vedermi mangiare, ma io non mangiavo nulla: ciò
che vedevate era solo apparenza. Ora benedite il Signore sulla terra e
rendete grazie a Dio. Io, ritorno a Colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste
cose che vi sono accadute». E salì in alto).
Come nell’Antico
Testamento, l’Angelo si mostra a Tobia e mangia con lui... così Cristo risorto,
nel Nuovo Testamento, si mostra e mangia con i discepoli = corpo psichico di
Cristo apparente alla psiche degli uomini terreni. Così per i veggenti e udenti
nello spirito... Così per i “profeti” passati, presenti e futuri...
Così
è.
[14/204] 1 ottobre 1992 - ore 6
Tre giorni nel
silenzio, tre giorni nella tomba. Così il Cristo ucciso dall’uomo. Poi la Risurrezione.
Lo Spirito è
esploso, ha vinto la morte, ha tolto la pietra tombale, è risuscitato alla
vita, alla vista dell’uomo incredulo e stupito. Così per te, ti hanno costretta
al silenzio, chiusa nell’indifferenza di un mondo che, ignaro della Verità,
crede e vuole seppellirla nel buio, nel silenzio. Ma Io ti risollevo dalla
tomba, ridò voce al tuo spirito e il Mio Spirito parla nuovamente nel tuo cuore
credente e amante.
Così avviene per
chi si accosta a Me con fede. Io parlo, Io pulso nel cuore dell’amante sincero
e attento al Mio Essere, vivo e parlante sempre. Io adombrato nel pane e nel
vino chiuso nel tabernacolo, tomba rinnovata, indorata dagli uomini che credono
di tenerMi nelle loro mani, prigioniero dei loro riti, dei loro orari. Mi danno
in pasto ai piccoli che hanno fame di Me, fame di Assoluto, e poi Mi
rinchiudono per un rinnovato incontro deciso da loro, managers dell’Infinito!
Ma guai a chi si
crede padrone e manager dell’Infinito, rimarrà vuoto nelle sue mani sacrileghe
quel pane che dicono di trasformare nel Mio Corpo ma che sarà vero cibo solo
per coloro che credono al Mio Essere eterno che supera lo spazio, la forma, il
luogo e il tempo. Non l’uomo Mi può far sentire vivo e parlante nel cuore del
vero credente, ma lo Spirito che urge in quei cuori assetati di Luce e di
Amore.
Lo Spirito è
esploso dalla tomba in cui avevano rinchiuso un Corpo.
Lo Spirito ha
ridato forma apparente a quel Corpo psichico visto dai discepoli con gli
occhi dell’amore.
E la Voce è
risonata per ripetere le Scritture! Così per te, piccola colomba, dopo il
silenzio, la Voce riesplode.
Canta e gioisci.
Il tuo Signore ti parla e tu ascolti e trasmetti, adorando.
Così è
con Maria.
Porta sugli alti
monti questo scritto perché scendano dalle loro nuvole e riempiano le valli del
nome del Signore.
Così
sia.
[14/205] 4 ottobre 1992
(Signore, Tu mi
dici che la Chiesa deve rivedere i sacramenti, la Trinità, il centralismo del
Papa, ecc., ma se cadono questi pilastri che hanno sostenuto da secoli la
Chiesa, che cosa resta? Su che cosa si regge la Chiesa se tolgono l’autorità del
Capo, Vicario di Cristo; i sacramenti come mezzi aggreganti di un popolo che ha
bisogno di segni che considera magici; una Trinità Divina per cui il popolo si
può attaccare, appellare o al Padre, o al Figlio-uomo come noi, ma più potente,
o a uno spirito indefinito ma potente e svolazzante come un Essere magico,
potente ma invisibile e forse terribile?... “Io vi dono lo Spirito Santo”, ha
detto un vescovo ai bambini cresimandi!... Cosa può dire, cosa può dare la
gerarchia se non ha più questi punti forti di riferimento e di appoggio per i
fedeli? Casca tutto Signore!).
Gente di poca
fede!
Vi appoggiate
sugli uomini maestri, vi appoggiate su un capo a cui inneggiate, vi appoggiate
a segni che diventano abitudini necessarie, ma non andate oltre il segno, oltre
il capo, oltre le buone abitudini che però non cambiano la vostra vita!
Andate oltre il capo,
oltre i segni (sacramenti), oltre le tre Persone definite con mentalità
antropomorfica!
Andate oltre e
scoprite l’ “Uno” Creatore e Salvatore vostro, del quale vi è data un’immagine
terrena da imitare nel tempo (Cristo). Andate oltre i segni
Sacramentali!
Il Battesimo è
iniziale immersione, e progressiva, nella Realtà Divina a cui potete
accedere se purificate il vostro cuore confessando le vostre colpe e
mancanze di amore. Se cercherete sempre più l’unione (Eucarestia) col
vostro Padre, Redentore vostro che vi illumina col Suo Spirito - scoperto
da voi attraverso il primo incontro coscientizzato - nel segno della Cresima,
dove ricevete chiaramente il mandato ad essere testimoni della Sua
Realtà Divina; se cercherete il Tutto, anche attraverso i segni
Sacramentali, le Scritture e l’amore al prossimo bisognoso di Luce e di Verità,
sarete veramente Miei discepoli e camminerete, non invano o stancamente, verso
il Faro che, illuminandovi, vi indica la Via, la Verità e vi da la Vita eterna.
Così
sia per Maria.
[14/206] 8
ottobre 1992
«Tutto ciò che
legherete sulla terra, sarà legato anche in Cielo» (Mt 18,18).
Ambivalenza della
parola “legare”.
Legare, in senso
positivo, indica l’unione fraterna, l’unione con Dio amore = “Comunione dei Santi”
(perdono, aiuto reciproco, dar da mangiare agli affamati nel corpo e
nello spirito, ecc.). Legare in senso negativo indica l’unione di persone
che si accordano e si aiutano per fare il male: solidarietà per danneggiare il
prossimo (guerre, lotte di partiti per sopra valere sui deboli, messe
nere, ecc.), unione con Satana e i suoi adepti.
Nella Chiesa c’è
chi lega il fedele a Dio e al prossimo insegnando la preghiera, il perdono,
l’amore, il dare più che l’avere, ecc. «Se due o più sono uniti nel Mio
nome, Io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). Ma nella Chiesa c’è anche chi
lega i fedeli a sé stessa, impone la sua dottrina (dogmi, imposizioni
dottrinali false o fatte per legare al proprio potere i piccoli imponendo
l’obbedienza alla propria autorità, che non viene dall’alto ma dal
basso). Tutto ciò è legato anche in Cielo perché ciò, sulla terra, tiene
fermo (legato) l’uomo succube di tale autorità fasulla.
«Il Cielo patisce
violenza» (Mt 11,12), tanto in positivo (amore, preghiera, sacrifici,
ecc.), quanto in negativo, finché c’è uomo sulla terra, perché
lascia libero l’uomo di fare ciò che vuole nel tempo.
Dio rispetta la
libertà dell’uomo.
Ma tanto nel tempo, quanto più nella Vita oltre la vita, il Cielo illumina
il viandante e lo spinge, anche attraverso la “Comunione dei Santi”, ad unirsi
e a legarsi al consorzio celeste dove ogni creatura, liberamente e
coscientemente, comprenderà l’Amore Supremo e cercherà l’unione perenne con Lui
e col prossimo felice. Così alla fine il legame eterno sarà con l’Uno, e tutti
saranno uno nell’Uno.
Così
sarà con Maria.
Io sono lo Spirito
Creatore.
Io sono lo Spirito
demolitore (del male).
Io sono lo Spirito
restauratore (del bene).
Così è
con Maria.
[14/207] 4 dicembre 1992
Nella Messa non è
l’offerta sacrificale al Padre del pane e vino ( = simboli del Corpo di
Cristo offerto a noi creature come segno di partecipazione totale di un Dio
alla natura umana delle Sue creature), ma è il memoriale di
questa unione divina con l’umanità - decaduta fino alla morte per
la protervia di colui che si crede principe del mondo ma alla fine lo
porta alla morte -.
Questa comunione
del Divino (Spirito Santo) con l’umano (Corpo di Cristo) arriva
fino alla morte in croce di quel Corpo che però, dopo la morte, risuscita
vivo e glorioso. Questo è il segno dell’Amore, il memoriale da ricordare
in ogni Messa e da rivivere in ogni comunione del fedele col suo
Creatore.
Come Cristo è
morto e risorto, per miracolo mostrare, così il credente, unendosi a Lui (mangiare)
e imitandone la vita, risorgerà come Lui e con Lui per essere, alla fine,
assunto nella Sua gloria. Questo è il senso specifico della Messa e della
Comunione, che diventa Eucarestia, cioè rendimento di grazie al Padre.
Così è
e così sia con Maria.
Dio (Padre,
Figlio, Spirito Santo) è Uno, l’uomo si unisca sempre più a Lui per
diventare Sua immagine perfetta.
Così
sia.
(Nella Messa noi
creature offriamo al Creatore la nostra nullità - umanità - perché Lui la
riempia della Sua Divinità, e diciamo: PADRE, MANDA IL TUO SPIRITO A SANTIFICARE
LA NOSTRA UMANITÀ PERCHÉ DIVENTI TUA IMMAGINE, SEMPRE PIÙ SIMILE ALL’UMANITÀ DI
CRISTO, TUO FIGLIO NELLA CARNE MA UNO CON TE E CON LO SPIRITO).
Così
sia.
[14/208] 7
dicembre 1992 - ore 8,30
Il controllore è
colui che, salito sul tram, deve controllare se gli utenti hanno acquistato il
biglietto di ingresso al mezzo di trasporto prescelto per fare un tratto del
tragitto del loro cammino. Se trovano uno sprovveduto di tale biglietto devono
dare la multa perché nessuno ha diritto di usare di un servizio senza pagarne
il pedaggio. L’operaio ha diritto alla sua mercede per quello che fa (cfr.
Lc 10,7).
Nella Chiesa,
mezzo di trasporto per una parte del tragitto del viandante, il controllore è
il sacerdote confessore. C’è poi la guida spirituale che dirige
il viandante indicandogli il mezzo più adatto al suo cammino spirituale. E guai
al guidatore che indica al viandante un mezzo non adatto al cammino specifico
di tale viaggiatore. Il guidatore deve conoscere bene i vari percorsi, i vari
mezzi di trasporto e soprattutto il cammino specifico del viandante per
suggerire a lui il mezzo più adatto per fare il tragitto più breve per
raggiungere la meta ricercata dal viandante. Il guidatore si accosti al
viaggiatore, lo prenda per mano e faccia una parte del tragitto insieme
a lui. Questa è la guida spirituale più utile e adatta al viandante smarrito.
E insieme cammineranno
e si aiuteranno a vicenda. L’uno (il guidatore) è esperto della via da
scegliere, l’altro (il viandante) può insegnare, lungo il tragitto insieme,
molte cose diverse ancora sconosciute dal guidatore.
Non un cieco guida
di un altro cieco (cfr. Mt 15,14), ma un illuminato può prendere luce
anche da un presbite o da un miope.
«Chi ha dia a chi
non ha» (cfr. Lc 3,11). Scambio di doni (energie, sapere, ecc.).
Così
sia con Maria.
[14/209] 15
dicembre 1992
«Fate questo in
memoria di Me» (Lc 22,19).
Questo ho detto
quando ero nel tempo con i Miei discepoli, alla vigilia della Mia Passione e
morte.
La memoria è il ricordo
di un fatto vissuto nel tempo e visto con gli occhi della carne e sperimentato
attraverso i “sensi” fisici del corpo fisico. Così la stessa azione si può
ripresentare e rivivere nella mente umana e rivedere con gli occhi della mente.
Entra in funzione il corpo psichico attivato da impulsi derivanti da energie
trascendenti che incidono non più sul corpo fisico ma sul corpo psichico (mente),
riattivando la scena che è rimasta impressa nella materia cerebrale dell’uomo
(apostolo) che ha assistito fisicamente all’azione poi impressa nella
sua mente.
Se tale azione non
è stata vista dagli occhi fisici dell’uomo non presente fisicamente all’azione,
ma ne è stato informato dal racconto di testimoni oculari (che hanno vissuto
nel tempo quell’azione vista con i loro occhi fisici), tale
informazione resta incisa nella mente dell’uomo istruito dal racconto
del testimone oculare, e così si trasmette l’informazione.
Dal conscio di chi
ha “visto”, all’inconscio di chi ascolta il racconto, lo memorizza nella sua
mente (corpo psichico) e poi a sua volta lo trasmette con la parola, ad
altri ascoltatori. Così viene trasmesso il ricordo di una azione realizzata nel
tempo fisicamente, e riprodotta poi nella mente dei posteri attraverso i
successivi racconti. Tale memoria di un fatto accaduto realmente nel
tempo, suscita nell’ascoltatore attento, lo stesso stupore e lo stesso effetto
suscitato nella persona presente fisicamente al fatto.
Come un fatto
negativo (una uccisione, uno stupro o altro) visto dagli occhi fisici di
un uomo presente a tale fatto, lascia una impressione negativa nella mente del
testimone oculare, così la stessa impressione negativa si imprime nel cervello
dell’ascoltatore postumo e produce lo stesso effetto negativo tanto in chi ha
commesso, o visto con i suoi occhi fisici, tale fatto negativo, quanto in chi
lo memorizza per sentito dire.
Così avviene per
un fatto positivo. L’effetto positivo di un’azione lascia traccia nella mente
del vedente e di colui al quale è ricordata tale azione positiva. «Fate questo
in memoria di Me», vuol dire ripetere i gesti e le parole realizzate da Me
nell’ultima cena, e quel gesto simbolico (mangiare pane e vino) voleva
insegnare che come la vita fisica dell’uomo è sostenuta dal cibo, così la vita dello
spirito è sostenuta, attivata e accresciuta dal cibo spirituale che Io vi ho
dato nel tempo (Corpo), con l’esempio di vita o con le parole da Me
realizzate per voi nel tempo. Come allora, così ora ricordando tale Mia vita e
imitandone i fatti, potrete come Me raggiungere e superare la morte con la risurrezione.
Come allora fisicamente, così ora psichicamente col ricordo, poi con l’attuazione
pratica del ricordo, potrete realizzare la vostra vita a imitazione
della Mia.
E risorgerete
gloriosi come Me, per non più morire. Dopo la morte, la risurrezione.
Fate questo in
memoria di Me e raggiungerete la gloria.
Così
è.
(Il ricordo della
vita di Cristo ci spinge ad imitarLo nella nostra vita quotidiana).
[14/210] 9
gennaio 1993 - alla Comunione.
E’ la “Comunione
dei Santi” che percepisce più distintamente la Mia presenza reale sempre.
Perciò l’Eucarestia,
Comunione dei fedeli credenti in Me, è il momento più chiarificatore della Mia
presenza in mezzo a voi.
Le onde dei fedeli si uniscono in un coro di fede. Ma per chi crede alla Mia
presenza reale sempre e ovunque la sua fede si unisce alle onde degli
Angeli e Santi che sempre inneggiano al Creatore.
Unisciti ai fedeli
nell’Eucarestia e agli Angeli e ai Santi nel rendimento di grazie continuo.
E così un giorno
tutti saranno uniti nella Mia gloria. Uno con tutti e tutti con l’Uno.
Così
sia.
[14/211] 19
marzo 1993 - ore 9,30
Come un tempo (Antico
Testamento) i capi della sinagoga hanno frainteso la Parola dando un senso
letterale a ciò che era simbolico, e hanno costruito riti e precetti per
comandare su un popolo di piccoli e insipienti, così oggi sono state fraintese
alcune Parole del Figlio dell’uomo («Questo è il Mio Corpo...» - Mt 26,26 -
ecc.) e si sono costruiti riti e sacramenti dove regna l’abitudine, la
superstizione, ma non si è colta l’Essenza di tale Parola.
Muovetevi uomini
“Sapiens”, spiegate l’essenziale che è lo Spirito sottinteso nella Parola.
E’ giunto il tempo
della «Verità e la Verità vi farà liberi» (Gv 8,32).
Così
è.
[14/212] 6
settembre 1993
Pane spezzato,
Corpo di Cristo, Vita umana di Cristo, questa è da assumere (mangiare) per
essere trasformati in Lui. Cibo che diventa carne, carne = vita, vita umana a imitazione
della Vita umana di Cristo che rende grazie al Padre perché Lo ha ascoltato
(“Tu sempre Mi ascolti”). Questa è l’Eucarestia.
[14/213] 1
novembre 1993
Tu sei lampada
vivente che illumina chi ti sta vicino e sta cercando la Luce.
Io sono la tua
Luce. La Mia Parola che tu cerchi, mangi, assimili in te, illumina la tua mente
perché tu trasmetta la Mia volontà, la Mia Realtà, il Mio pensiero, il Mio Amore
a quanti Mi cercano con cuore sincero.
La Mia Presenza
reale è in chi Mi cerca e Mi ama con cuore sincero e si unisce a Me mangiando
il Mio Corpo, cioè assimilando in sé stesso (memoria) tutto ciò che Io
ho detto e ho fatto durante la Mia vita esplicitata nel tempo, per voi piccoli
uomini, che avete bisogno di vedere l’Uomo perfetto per poter imitarne
la vita umana da trascorrere, nel tempo, in mezzo e con altri uomini, limitati
come voi, ma tendenti alla perfezione del Padre: «Siate perfetti come il Padre»
(Mt 5,48).
Io, Padre vostro,
Mi sono fatto vostro fratello nella carne, nella vita vissuta sulla terra
perché voi ne imitaste le gesta e sempre più assomigliaste a Me (Cristo Uomo)
per diventare un po’ alla volta, vere immagini del Dio vivente fra
di voi Mie creature create per amore, cresciute per amare, per godere all’infinito
la Luce e la gloria dell’Amore eterno, Cristo risorto.
Così
è.
[14/214] 8 novembre 1993 - ore 7,30
(Alberto aiutami
sto impazzendo!?). No,
vivi in pace e canta.
Non tu puoi cambiare la
Chiesa, non demolirla ma ripuliscila dalle false incrostazioni umane, terrene
che hanno, in parte, ricoperta la sua struttura portante.
Non feste o riti
teatrali attirino i fedeli, ma la Parola letta e spiegata con semplicità e
autenticità, legando i fedeli alle Verità fondamentali e non alle
sovrastrutture inventate dagli uomini, sacerdoti fasulli.
Non fumi o incensi
mondani, ma l’amore, la giustizia, la Verità profonda ed essenziale sia
riscoperta.
Vivi in pace, cerca
nella Parola la “mentalità” di Gesù Uomo perfetto, imita la Sua umiltà, la Sua
discrezione, il Suo equilibrio umano. Non voler importi a nessuno e per nessuna
ragione, ma proponi con amore, calma, pazienza, umiltà, perseveranza ciò che la
tua coscienza ti suggerisce. La Verità va proposta, non imposta.
Prega l’Altissimo che
confermi e porti avanti tale Verità, proposta anche da te, nel cuore e nella
mente di chi ti ascolta con cuore sincero.
Sii serena, affidati
totalmente allo Spirito che soffia anche in te e in coloro che Lo credono
presente.
Ti sono vicino e prego per
te. ... Credi! Ti abbraccia il tuo Alberto.
(Grazie Alberto,
aiutami..., sono confusa..., e i sacramenti? Sono veri?).
Sono “segni”, simboli di
una realtà che trascende tali segni visibili e tangibili dall’uomo terreno.
Battesimo = inizio di una immersione
nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo - conoscenza e quindi imitazione -
per un cammino illuminato dallo Spirito, verso la Casa del Padre comune.
Eucarestia = unione con lo Spirito
del Padre per essere sempre più consapevoli della Vita del Dio incarnato (Gesù)
per imitarne le gesta umane realizzate nel tempo.
Cresima = Confermazione
cosciente delle promesse (fatte per noi dalla comunità) di una ulteriore
ricerca, conoscenza e quindi imitazione del Dio vivente fra noi. Per
esserne Suoi testimoni sulla terra.
Confessione = esame e revisione
della vostra vita nel tempo. Scoperta, illuminata dallo Spirito, e - inizialmente
con l’aiuto di una guida illuminata - delle proprie deviazioni (peccati) dall’Amore, dalla
Verità, dalla Giustizia. Richiesta di perdono di fronte all’Altissimo e di
perdono di fronte a coloro che abbiamo offeso, e che abbracciamo se ci hanno
offeso. Impegno cosciente di non ricadere nell’offesa, e richiesta di aiuto.
Ordine = impegno a seguire, a
tempo pieno, le orme del Crocifisso portando nel mondo il Suo Nome (sequela totale
del Cristo).
Matrimonio = unione perenne e
totale fra maschio e femmina per essere una carne sola (cfr. Gen 2,24; Mc
10,7).
Esempio di unità, carità, complementarietà per una diffusione della specie
umana santificata. La coppia animale deve diventare coppia spiritualizzata (coppia “Sapiens”) per la sua unità
perenne. Esemplare di unità, perché tutti siano “uno nell’Uno”. Così per noi:
tu con Me, lo con te per sempre!
Unzione degli infermi = preghiere comunitarie
per chi è ammalato nel corpo e nello spirito. Così si avvera la promessa: «Venite
benedetti perché avete dato da mangiare...» (Mt 25,34-40).
Così siano compresi e
vissuti, nel tempo, questi segni (sacramenti) proposti dal Creatore
per le varie circostanze e le varie categorie umane, in cammino verso la Casa
del Padre, dove è Luce e Gloria per l’uomo purificato dalle scorie terrene.
Così
sia con Maria Madre dell’Amore.
[14/215] 6
dicembre 1993 - ore 4,30
La Chiesa
magistero (operai) ha avuto dei talenti in prestito da amministrare per
i fedeli.
I talenti sono:
Parola e sacramenti per aiutare i fedeli ad avvicinarsi al Padre.
La Parola è
del Padre, non venga adulterata con misere interpretazioni personali che
mettono in luce più il potere umano dei maestri che non la volontà e l’amore di
Dio!
I precetti
sono parole d’uomo! La tradizione è spesso ripetizione di errori di
interpretazione della Parola, letta alla lettera senza averne colto lo Spirito
che vi è sottinteso.
I sacramenti
sono “segni” dell’amore di Dio.
·
Dio
chiama a Sé il fedele, anche attraverso i Suoi “operai” = Battesimo.
·
Dio
lo unisce a Sé dandogli la Sua Carne, unione intima del credente con l’Uomo-Dio
per imitarne la vita terrena e comunione dei fedeli fra loro = Eucarestia.
·
Dio
riaccoglie il peccatore pentito - anche illuminato dalla guida spirituale (talento
dato al confessore preposto alla correzione fraterna) -, e lo
perdona. Non, “io ti perdono”, ma “Dio ti perdona se ti converti” = Riconciliazione.
·
Dio
chiama al Suo servizio, a tempo pieno, colui che ha scelto per essere Suo
operaio = Ordine.
·
Dio
chiama l’uomo e la donna ad una unione totale e perenne per una trasmissione della
vita fisica e spirituale = Matrimonio.
·
Dio
chiama il credente maturo a rendere testimonianza della sua fede adulta = Cresima.
·
Dio
chiama la comunità a pregare per il malato fisico e spirituale = Unzione
degli infermi.
I talenti: Parola
e sacramenti, sono doni dati agli eletti perché ne trasmettano l’efficacia al
fedele in ricerca.
Il dono viene
dall’Alto, il Magistero non lo usi come dono “proprio”, ma lo trasmetta come
dono del Padre.
Così
sia per Maria.
[14/216] 23 dicembre 1993 - ore
8
«Fate questo in
memoria di Me» (Lc 22,19).
·
La
“memoria” è il ricordo di un fatto passato, di parole dette nel tempo,
di situazioni vissute da persone in tempi e luoghi lontani dalla mente di chi
li ricorda.
·
La
memoria di un fatto, di un detto, è incisa nel nastro della Vita che
scorre nel tempo e poi continua all’infinito. In questo nastro è incisa la
storia della salvezza dell’uomo, creato per amore, uscito dall’Amore per amare
il proprio simile e per tornare - unito al proprio fratello e cosciente del
Padre comune - alla Casa d’origine.
·
La
memoria della storia umana, incisa nel nastro della Vita, resterà per sempre e
servirà, nel tempo, a rivedere e ripensare e riscoprire quanto ha fatto il
Padre per i Suoi figli, per riportarli alla Sua casa donde erano usciti e dalla
quale spesso si allontanano per seguire la volontà del “deviatore”, portatore
di tenebre.
·
La
Memoria della Mia Incarnazione in un corpo vergine da Me uscito, da Me usato
come tempio nel tempo, la Mia vita terrena vissuta da uomo, come voi Mie
creature, vi serve come memoria esemplare di una Vita data per voi Mie
creature, per insegnarvi la Verità, per indicarvi la Via del ritorno alla Casa
paterna, per ridarvi la Vita osteggiata dal deviatore.
Ricordate piccoli
uomini, ogni Mio gesto, ogni Mia Parola detta per voi e incisa nel nastro della
Vita.
Così la cena, il
pane spezzato per voi, dato a ognuno di voi, è simbolo e memoria del Mio Corpo
dato a voi come esemplare da imitare nella vostra vita terrena, Mie creature
amate.
«Fate questo in
memoria di Me», imitate il Mio “dare”, imitate e seguite il Mio “dire” e
risorgerete come Me, Uomo risorto, e con Me vostro Padre e Fratello e Forza
propellente per la vita eterna beata.
Così
è.
(Memoria incisa
nel nastro della Vita = “onda” che parte dall’Energia pura e si
snoda nel tempo e nello spazio e raccoglie tutte le vibrazioni dell’umanità,
comprese quelle uscite dall’Uomo-Dio, e ritorna memorizzata, cioè incisa in
modo indelebile, all’Energia fonte).
Tutto rimane
scritto nel libro della Vita inciso nel tempo e riaperto, come memoria, nell’eternità
beata (Ap 5,1-10; Ap 10,2; Ap 10,8-10; Ap 20,11-12).
Così è
e sarà all’infinito.
[14/217] 2 gennaio 1994 - ore 8
“Ricordare”:
la vita del Cristo nel tempo sulla terra.
“Credere”:
in Cristo, Uomo-Dio incarnato nel tempo sulla terra.
“Imitare”:
la vita terrena di Cristo risorto nel tempo sulla terra.
Questo è
l’essenziale per l’uomo credente in Cristo-Dio incarnato, morto e risorto per
indicarvi la Via, dirvi la Verità, darvi la Vita.
Così
sia con Maria.
[14/218] 2 gennaio 1994 - ore 10,30 - alla Comunione.
Io sono presente
in te come nell’Ostia, segno del Mio Corpo. Anche tu sii segno evidente del Mio
Corpo, immagine della Mia vita terrena vissuta per voi, Miei figli fedeli.
Così è
e così sia con Maria.
[14/219] 7 gennaio 1994 - ore 8
(Che differenza c’è
fra “presenza reale” di Cristo e “presenza” di Dio nell’Universo?).
... Fidati di Me e
scrivi...
La “presenza
reale” di Cristo nell’Eucarestia è detta così dalla cultura trasmessa da uomini
che hanno interpretato alla lettera le Mie parole dette nell’ultima cena: «Questo
è il Mio Corpo...» (Mt 26,26). Tale comprensione letterale della Parola
ha poi portato la riflessione della Chiesa - guidata da teologi non ispirati
dall’Alto ma solo legati ad un ragionamento umano razionale - a fissare con un
dogma tale interpretazione letterale della Parola. E’ così uscito il dogma
della “transustanziazione” che è pure legato a termini, parole, comprensioni
umane legate ad un termine “sub-stantia” inteso in modo errato.
Sub-stantia è da
intendere come “ciò che sta sotto” (sub-istemi) e non come ciò che è materia
visibile (pane e vino), ma ciò che è intimo alla materia visibile, ma
invisibile da occhio terreno.
Perciò la sub-stantia
è l’Essenza, invisibile, della materia visibile. Transustanziazione è da
intendere non come il cambiamento di ciò che è visibile nella materia (pane e
vino), poi convertito in corpo e sangue, ma è l’Essenza - ciò che sta sotto
(sub-istemi) alla materia visibile (pane e vino) - che passa in voi,
uomini razionali che intendete erroneamente con la parola sub-stantia ciò che è
materia!
Sub-stantia è quindi
da comprendere allo stesso modo di Essentia.
Transustanziazione
è quindi un moto di conoscenza, comprensione, consapevolezza profonda di ciò
che è “intimo” alla materia visibile. Il pane e il vino sono solamente “segni”
di ciò che vuol essere rappresentato alla memoria di colui che si unisce
consapevolmente con tale sub-stantia, cioè col Corpo e il Sangue del Signore
che ha dato la propria “Vita” temporale come esemplare di vita terrena dell’Uomo
perfetto.
Mangiare il Corpo
del Signore vuol dire quindi unirsi consapevolmente a tutto ciò che è
stato detto e fatto, nel tempo, dall’Uomo-Dio che nell’ultima cena ha lasciato
un “segno” come memoriale di tale “Vita”, vissuta nel tempo. E l’assunzione di
tale segno fa rivivere - nella memoria di chi Lo assume consapevolmente - le
gesta dell’Uomo-Dio vissuto nel tempo, e lo spinge a imitarne la “Vita” durante
la propria vita terrena.
L’assunzione del
“segno”, fatta consapevolmente, porta quindi un po’ alla volta a diventare “alter
Christi”, perché modifica la vita intima dell’uomo terreno da uomo animale
a uomo “Sapiens”.
L’Essenza dell’Uomo-Dio
entra nella sub-stantia dell’uomo che si unisce consapevolmente, attraverso il
segno, alla realtà dell’Uomo-Dio per imitarne la “Vita” terrena, durante
la propria vita nel tempo. Così avviene un po’ alla volta, la
transustanziazione del Corpo del Signore nel corpo dell’uomo che ne riceve la
“sub-stantia” per diventare nel tempo “alter Christi”. Questo è l’effetto della
presenza reale del Dio vivente anche nel “segno” dell’Eucarestia. La presenza
reale del Dio vissuto nel tempo (Cristo), è presenza reale dell’unico
Dio vivo e presente, da sempre e per sempre, ad ogni uomo che Lo pensa, Lo
crede, Lo sente in sé e fuori di sé.
Dio personale e
impersonale, Dio presente realmente ovunque e per sempre, perché Dio è
l’Essente, il Vivente eterno nell’Universo infinito.
Così
è.
... Non c’è una
presenza reale e una presenza irreale, ma Io sono sempre presente realmente
in ogni uomo che Mi crede e Mi sente vivo. «Tu sei il Figlio del Dio vivente» (Mt
16,16). Questo ripeta la Chiesa!
La presenza reale
del Dio visibile nel tempo ( = Figlio) è “segno” della presenza
reale del Dio invisibile nel tempo ma realmente vivo nell’Universo e nell’Eternità
infinita.
Così
è.
CRISTO È LA PARTE
VISIBILE DI UN “TUTTO” INVISIBILE.
[14/220] 10
gennaio 1994
Agápē = incontro
amoroso, banchetto, riunione fraterna dove il credente si unisce col fratello
per ricordare insieme le Mie gesta e la realtà del Padre comune. Unione
fraterna, memoriale di una cena fatta una volta nel tempo, testamento dell’Uomo-Dio
- alla vigilia della Sua dipartita dalla terra - desideroso di lasciare un
“segno” unificante a ogni commensale, a ricordo della Sua vita terrena,
simboleggiata nel pane e vino (simboli del Corpo e Sangue), e
data in eredità ai Suoi seguaci perché ne seguano le orme.
«Io sono la Via,
la Verità, la Vita» (Gv 14,6). Questo
Mio Corpo e Sangue ( = vita temporale di Cristo, simboleggiata nel
pane e vino) è dato per voi perché unendovi a Me (mangiare) e
seguendo la Mia vita terrena, non cadiate nelle tentazioni del
deviatore.
La Mia Verità vi
libera dalle menzogne del deviatore, vi indica la Via del ritorno alla casa del
Padre, vi dona la Vita eterna beata. Perciò la imitazione della Mia vita
terrena, datavi come esempio (memoriale), vi dona la vita
eterna beata (cfr. Gv 13,15).
E’ questa la
remissione dei peccati: chi Mi ama e Mi segue, non pecca imitando la Mia vita
terrena, vive con Me («Abiteremo con Lui» cfr. Gv 14,21; Gv 14,23)
e risorgerà come Me e vivrà eternamente con Me.
Così
è.
Questa è l’eredità
che vi ho lasciato nell’ultima cena, memoria dell’Alleanza sancita con voi,
Miei figli per aiutarvi a seguire la Mia “Via” per ritornare, risorti e
consapevoli, alla Casa del Padre donde siete usciti per un viaggio di
ricerca libera nel tempo.
Il Faro sono Io
che vi illumino. Aprite gli occhi, le vostre orecchie odano la Mia Voce, la
vostra volontà segua la Mia Via che riporta al Padre, Salvatore delle Sue
creature.
Così
sia con Maria.
QUESTO È IL
VANGELO DELLO SPIRITO.
(Gv 16,13: «Lo Spirito di Verità
vi guiderà alla Verità tutta intera... e vi annunzierà le cose future»).
... Il racconto
evangelico è in parte reale, vissuto nel tempo, e in parte analogico. Il
simbolo vi aiuta a comprendere il Reale.
[14/221] 15 gennaio 1994 - ore
3
Si sta scoprendo
un po’ alla volta il grande “falso” perpetrato nella Chiesa. La grande “eresia”
perpetrata per secoli e sostenuta da ministri ignari della Verità, si sta
scoprendo. Ma ancora, chi incomincia a scoprire l’errore, è costretto a tacere.
Chi ha definito alcuni dogmi ne sta ora per pagare le conseguenze.
La Chiesa
istituzionale andrà un po’ alla volta deserta e sorgerà, a fianco, la Chiesa
dello Spirito dove la Parola sarà riscoperta nella Sua integrità e nel Suo
senso simbolico ma vero e profondo.
Non più teoria
sacramentale dove tutto è “misterico” ma la Realtà della presenza reale del
Padre che si è fatto Figlio; è entrato nell’acqua del Giordano per insegnare la
purificazione dei peccati; si è fatto conoscere come Figlio che ha in mano il
ventilabro per spazzare la Sua aia (Chiesa) dalla pula; ha parlato di
Geènna dove il Fuoco illumina, riscalda, brucia la zizzania; ha parlato di
grano ripulito da riporre nei granai eterni (cfr.
Mt 13,24-30; Mt 13,36-43); ha parlato di rinascita per opera dello «Spirito
che soffia dove vuole»; ha parlato di morte e risurrezione.
E il Padre,
mostratosi Figlio è morto (corpo fisico) come ogni uomo, ucciso dal
deviatore, ma è risorto per mostrare che solo “Lui” è padrone della vita.
Non la Chiesa dà
la vita a chi è già nato dal Padre, ma la Chiesa deve far conoscere che tutti
sono figli del Padre, ma devono imparare a conoscerLo come Creatore e Salvatore
delle Sue creature.
Il Padre si è
fatto Figlio per indicare la Via, dire la Verità, ridare la Vita al peccatore
deviato.
Non la Chiesa
assolve o condanna il peccatore, ma il Padre attira e attende il figlio prodigo
per l’eterno riabbraccio! Non il pane che diventa Corpo di Cristo per le parole
di un ministro presuntuoso di farsi dio, ma Cristo dà la Sua vita terrena in
pasto ad ogni credente che ne vuole imitare la Vita di Uomo perfetto!
«Io sono la risurrezione
e la Vita» (Gv 11,25). Le Mie parole
sono fonte zampillante per la vita eterna. Riscopritele uomini di Chiesa! Non
mettetevi al posto di Dio, ma siate umili imitatori della Sua Vita amando,
perdonando, insegnando ai fedeli a seguire la Sua Via, la Sua Verità e vivete
la Sua Vita fino alla risurrezione.
Questo riveda la
Mia Chiesa fondata da Me. Io ne sono il Capo e voi le membra obbedienti e
collaboranti col Capo per la salvezza del mondo.
Così
sia con Maria.
(Sono pazza,
Signore?). Sì,
d’amore!
[14/222] 15 gennaio 1994 - ore
10
Chiesa: non
“massa” ma pugno di lievito per sollevare il mondo.
Così
sia con Maria.
[14/223] 16
gennaio 1994
Memoria e
desiderio sono i due primi moti della mente umana che provocano poi un’azione
nel tempo.
Memoria di un
gesto, di una parola, memoria del tono di una voce che ha pronunciato quella
parola, ricordo di un gesto visto fare da una persona in un tempo passato, fa
rivedere, riscoprire, ricordare nel presente quella persona che nel passato ha
pronunciato, con quel tono, quella parola, ha fatto nel passato quel gesto,
ripetuto nel presente tale e quale quello del passato.
Il passato ritorna
nel presente e riutilizza l’azione. L’azione passata ritorna nel presente con
la stessa forza, con la stessa modalità, con lo stesso effetto. Così la memoria
di un’azione, un gesto, una parola realizzata nel passato torna a realizzarsi
nel presente attraverso l’identico gesto, azione, parola rifatta nel presente.
E l’effetto, nel presente, è identico all’effetto prodotto nel passato da tale
azione, gesto, parola.
Così per la
“memoria”, ricordo che riattualizza nel presente il fatto passato.
Esempio: «Maria...
Rabbunì!» (Gv 20,16). Il tono di voce del Risorto che chiama per nome la
Maddalena le rende presente la Persona (Gesù) che nel passato l’aveva
chiamata con lo stesso tono di voce.
Così per i
discepoli di Emmaus che riscoprono, nel gesto dello spezzare del pane, la
stessa persona che avevano visto fare tale gesto nel passato.
Così
nell’Eucarestia, la memoria dell’ultima cena, rifatta dal celebrante con gli
stessi gesti e parole di Gesù prima di morire, riporta lo stesso effetto, nel
presente, di ciò che Gesù aveva voluto insegnare nel passato: spezzare il pane,
cioè darsi a ogni persona affamata di Verità, come esemplare di vita di un Uomo
perfetto che ama, aiuta, istruisce, perdona, si unisce intimamente e
personalmente al povero («Venite benedetti per ciò che avete dato al più
piccolo...» Mt 25,34-40).
Non c’è né passato
né presente, né futuro, ma tutto è presente. Tutto è in atto. Solo nel tempo l’uomo
ricorda un passato, agisce nel presente e provoca un futuro. Ma nella realtà
eterna tutto è presente.
Dio è l’ «IO SONO»
(Es 3,14).
Così voi uomini
creati: vissuti (inconsciamente prima della nascita temporale) in “potenza” in
Me (l’Eterno), entrati in “atto” nel tempo (inizio della consapevolezza
dell’uomo), ritornati nell’eternità ma consapevoli del vostro “essere”
in Dio, da Dio, per Dio, con Dio.
Così
è.
[14/224] 25 gennaio 1994 - ore 8
La fede cieca
nell’efficacia dei sacramenti assunti come “legge” per la salvezza, è tale e
quale la fede cieca dei farisei che imponevano la “legge” farcita con i loro
precetti (circoncisione, sabato, ecc.) e la imponevano come unico mezzo
di salvezza.
Non la
circoncisione sterile e formale serviva alla salvezza, ma la circoncisione del
cuore e della mente. Cioè il ricordo, la memoria di tutto ciò che Dio aveva
detto ad Abramo: «Io sono il tuo Dio e tu sarai il Mio popolo» (Es 6,6-7).
... «Parti dalla tua terra» (Gen 12,1). ... Anche se trovo un solo
giusto Io non distruggerò il popolo a causa di quel giusto... (Cristo?)... (cfr. Gen 19,23-32).
La memoria di ciò
che Io ho detto, fin dall’inizio, da Abramo in poi, fino alla Mia Parola
rivelata nel tempo della Mia Incarnazione, serve a comprendere il cammino della
salvezza.
La via della
salvezza sono Io. «Io sono la Via, la Verità, la Vita» (Gv 14,6). Io do la Vita non la circoncisione, né oggi il Battesimo
dei cosiddetti cristiani che si appoggiano a “segni”, formali e sterili se non
sono avvalorati e resi fecondi dalla Mia Parola ricordata, rivissuta attraverso
la memoria e attraverso la realizzazione, nella propria vita temporale, di ciò
che è stato detto e fatto da Me nel tempo.
Non la
circoncisione formale, non il Battesimo o altri sacramenti assunti in modo
superficiale o come riti magici, servono alla salvezza, ma l’attenzione, il
ricordo, la realizzazione di tale Parola compresa nel suo senso profondo e
spesso simbolico servono a indicare la via per il ritorno alla Casa del Padre.
Così
sia per Maria.
Lo Spirito che
abita nel cuore di ogni credente e amante il Dio vivente, vi illumina la mente
e vi spinge, oggi più che mai, a comprendere ciò che per secoli è stato
insabbiato da parole di uomini insipienti, egocentrici e ignoranti la Verità
profonda e simbolica insita nella Parola.
Non la tradizione
delle parole e delle interpretazioni umane limitate dalla mente di cosiddetti
“consacrati”, ma la tradizione della Mia Parola intesa e tramandata da uomini
scelti e consacrati dall’Alto (San Paolo, Evangelisti, profeti di
ogni tempo) serve e servirà a comprendere la Verità.
Ascoltate lo
Spirito, uomini “Sapiens” e lo Spirito prenderà del Mio e ve lo spiegherà
meglio (cfr. Gv 16,13-14). Io sono l’Uno perché tutti siano uno nell’Uno.
Così
è.
[14/225] 13 maggio 1994
Io sono in te, tu
sei con Me, non temere, cammina, Io ti sostengo. Canta e vivi in pace.
Così è
e così sia.
(Che cos’è la
“prima Comunione?”).
E’ l’inizio di un
rapporto cosciente della creatura col suo Creatore.
Rapporto
razionalizzato, ratificato, celebrato ufficialmente dalla Chiesa che introduce,
con un rito festoso, il bambino nel seno della comunità che si è impegnata, col
rito battesimale, a far crescere tale bambino nella conoscenza del
Padre-Figlio-Spirito Santo.
Col rito della
prima Comunione il bambino inizia questo incontro cosciente e ne esterna
ufficialmente tale rapporto che è e sarà sempre più intimo fra la creatura e il
suo Creatore. Se tale incontro sarà ripetuto sempre più coscientemente
dal fedele, credente nel Dio incarnato (Gesù), ne diventerà “imitatore” durante
la sua vita terrena, diventerà sempre più “alter Christi”, diventerà sempre più
“immagine” del Padre.
Così
sia con Maria.
L’Eucarestia non
sia incontro formale o abitudinario, ma unione cosciente della creatura col suo
Creatore. Non buttate le perle ai porci (cfr. Mt 7,6).
Ma l’incontro e l’unione
col Creatore può avvenire anche al di fuori del rito eucaristico, in ogni
momento e in ogni luogo in cui la creatura pensa, cerca, crede alla Presenza
reale del suo Creatore.
[14/226] 22
maggio 1995
«Voi adorate ciò
che non conoscete... Non più sul monte o a Gerusalemme adorerete il Padre... E’
giunto il tempo in cui i veri adoratori adoreranno il Padre nello spirito e nella
Verità...» (Gv 4,21-23).
(Signore, manda il
Tuo Spirito ad illuminare la Tua Chiesa. Noi adoriamo ciò che non conosciamo,
adoriamo un pezzo di pane, lo mangiamo credendo di mangiare Te, ma è falso ciò
che facciamo! Infatti oggi la Chiesa è confusa, parla di presenza reale nell’Ostia
fabbricata dagli uomini, consacrata dagli uomini, distribuita e moltiplicata
dagli uomini per i fedeli ignari e bambini. Signore, fa che Ti conosciamo
veramente dentro nel nostro spirito, fa che la Tua Verità, il Tuo Vangelo, sia
riconosciuto nel suo spirito e non secondo la lettera che adombra la Verità. Fa
che la Tua Chiesa docente riconosca il Tuo Spirito e non si fermi al Tuo Corpo
fisico. Fa che questo Tuo corpo serva alla Tua Chiesa come esemplare di vita
umana da imitare e non da mangiare per appropriarsene e farsi dio! La Tua
Chiesa Ti ha catturato, Ti ha messo nella casetta d’oro e Ti espone, e Ti dà
quando vuole, come vuole e poi Ti rinchiude nel silenzio del Tabernacolo.
Signore parla, Signore fa sentire la Tua Verità, non permettere che tale Verità
sia distorta, sia fraintesa, serva solo per la gloria di pochi uomini
presuntuosi. Signore fa che Ti conosciamo veramente e Ti adoriamo nel nostro spirito
dove alberga il Tuo Santo Spirito che ci spiega la Tua Santa Verità. Ti prego
Signore, fatti sentire! E’ giunto questo tempo?).
E così
sia.
[14/227] 21
febbraio 1996
Oggi si è
ripetuta, nella Chiesa Magistero, la stessa tentazione di Satana che ha chiesto
a Gesù di far diventare pane i sassi (cfr. Mt 4,3). Tentazione del
potere umano che vuole superare la natura. E Gesù mette in primo luogo la
“Parola” di Dio che non stravolge mai la natura ma, semmai, supera e riporta ordine
nella natura sconvolta dalla deviazione maligna (guarigioni del corpo:
malattie, e dello spirito: indemoniati e increduli).
Così nella
presunzione del Sacerdote che dice di cambiare (nell’Eucarestia) il pane
nel Corpo di Cristo! (Teoria della transustanziazione).
Non le parole o il
potere di un uomo - sia pure cosiddetto consacrato dal vescovo - può cambiare
la sostanza del pane e farla “diventare” Corpo di Cristo, ma la fede del
credente può sentire l’unione intima fra la Persona dell’Uomo-Dio e la persona
del fedele che ripetendo le Parole di Gesù: «Prendete e mangiate questo Mio
Corpo» (Mt 26,26), comprende questo segno (mangiare il pane) come
simbolo di unione intima con la vita umana di Cristo: vita da conoscere, da
amare e da imitare durante il cammino temporale dell’uomo imitatore del Cristo
in terra. Cambiamento quindi, nel tempo, dall’uomo animale in uomo “Sapiens” (
= uomo sapiente dove predomina lo Spirito Santo).
(Grazie Signore fa
che i Tuoi sacerdoti siano più umili e sapienti e non desiderino i “regni del
mondo” posseduti da Satana).
Regni del mondo
sono:
l’avere = ricchezze;
il
potere = autorità;
il
sapere = scienza
e cultura terrena;
il
godere = sessualità
animale.
[14/228] 26 maggio 1996 -
Pentecoste.
«Ricevete lo
Spirito Santo..., a chi rimetterete i peccati saranno rimessi...» (Gv 20,22-23).
Solo lo Spirito
Santo può rimettere i peccati. Gesù di fronte all’adultera aspetta la condanna
verbale (giudizio) degli accusatori, ma prima li costringe a guardarsi
dentro!
Nessuno può
giudicare se non è puro in sé stesso: «Togli prima la trave dal tuo occhio» (Mt
7,5).
Solo al buon
ladrone (cfr. Lc 23,39-43) che alla fine ha riconosciuto la sua vita
peccaminosa e ha riconosciuto il Cristo come Padre (padrone del Paradiso) e
Gli ha chiesto misericordia e perdono, solo a un tale peccatore, Cristo promette
il Suo Paradiso. Non l’uomo può rimettere i peccati degli altri, o condannarli,
ma l’uomo può e deve autogiudicarsi con la Luce dello Spirito, riconoscendo le
proprie colpe, chiedendo perdono e affidandosi alla misericordia di Dio (Fuoco
eterno) che assolve e salva ogni uomo pentito che ricorre al Suo Amore.
Così
è.
Dio non giudica,
Dio non condanna, Dio assolve e salva ogni uomo che si riconosce peccatore e
riconosce il Cristo come suo Redentore e Padre.
(Grazie Signore).
[14/229] 3
agosto 1996 - ore 8
«Ricevete lo
Spirito Santo... quelli a cui rimetterete i peccati saranno rimessi, quelli a
cui li riterrete, saranno ritenuti» (Gv
20,22-23).
E’ lo Spirito
Santo che rimette, cancella i peccati. Solo Dio può cancellare i peccati!
Gesù, con l’adultera
(cfr. Gv 8,1-11), scrive sulla sabbia i suoi peccati, e tace, ma aspetta
che siano gli uomini (gli accusatori dell’adultera) ad andarsene senza averla
condannata perché hanno riguardato, ognuno dentro di sé, i propri peccati (la
trave tolta dal proprio occhio, permette di vedere la pagliuzza dell’altro
- cfr. Mt 7,5 -).
E i peccati
scritti sulla sabbia sono cancellati dal vento dello Spirito che illumina colui
che condanna il fratello e fa vedere a ciascuno il proprio peccato (non
quello degli altri).
Ogni uomo deve
autogiudicarsi di fronte a Dio (coscienza) e nessuno può giudicare né
condannare gli altri. Al massimo l’uomo purificato può correggere e illuminare
il fratello che è ancora nelle tenebre.
Così
è.
Ogni uomo può
perdonare l’offesa fatta a lui da un fratello e tale offesa, perdonata dall’
“offeso”, è perdonata anche in Cielo. Ma nessun uomo può perdonare le offese
fatte dai fratelli ad altri fratelli.
Ogni offesa
(peccato) è personale e va denunciata, cioè riconosciuta davanti a Dio,
al Quale si chiede misericordia e perdono.
Solo Dio cancella
il peccato scritto sulla sabbia. Sabbia
= spazio e tempo terreno, transeunte.
L’uomo consapevole
del proprio peccato, anche nel tempo, e ne chiede perdono, sarà perdonato anche
in terra. Altrimenti se ne renderà consapevole nella Geènna, perché
direttamente illuminato dal Fuoco eterno (Spirito Santo) che lo illumina,
riscalda e ne brucia le scorie (cancella i peccati).
Così
è.
[14/230] 8
agosto 1996
Tutto è simbolo
sulla terra.
Come i “sub”
quando si immergono nel profondo del mare, vedono e scoprono un mondo
meraviglioso, reale, vivo, fatto di vegetali e animali coloratissimi; vedono
luci, colori, forme, paesaggi mai visti dall’uomo che vive in superficie sulla
terra, così è nel mondo dello
spirito.
Immergetevi,
uomini terreni, nel profondo del vostro spirito e nuovi cieli e nuove terre
vedrete.
Le cose prima
invisibili all’uomo - che vive solo sulla superficie terrena e si immerge solo
negli interessi mondani e temporali - verranno alla luce e un nuovo mondo
scoprirà.
Le cose vere e
meravigliose dello Spirito saranno sempre più visibili e palesi all’uomo che si
immerge nelle profondità dello spirito. E l’uomo inizierà una vita nuova, leggera,
luminosa dove scoprirà all’infinito le meraviglie dell’Infinito.
Tutto è simbolo
sulla terra! Cercate, immergetevi nel vostro spirito e scoprirete un mondo
meraviglioso e sempre nuovo illuminato dallo Spirito Santo.
Così
è.
(Grazie Signore,
aiutami a vederTi).
[14/231] 24
gennaio 1997 - ore 9
Tre sono le parole
che la Chiesa gerarchica usa spesso, oggi, per camuffare la sua ignoranza della
Verità: “Mistero, Grazia, Sacramento”.
·
Tutto
ciò che è difficile da comprendere e quindi da spiegare con parole umane - perché
è un fatto che trascende la vostra ragione limitata e quindi può sembrare
razionalmente illogico - viene denominato “Mistero”.
·
Tutto
ciò che avviene nell’essere umano ma non è dovuto alla volontà, capacità,
possibilità dell’uomo, viene denominato “Grazia”.
·
Tutto
ciò che supera l’azione umana perché ne trascende i limiti, è detto “Sacramento”.
L’uomo religioso
ha bisogno di questi termini per definire ciò che lo trascende.
Ma guai a quella
Chiesa che usa questi termini per chiudere la bocca e la ragione di colui che,
con cuore sincero, cerca di comprendere con la sua mente le ragioni superiori,
cioè le “Forze superiori” che agiscono in quella realtà o situazione visibile
da lui, ma non comprensibile né spiegabile con concetti umani terreni.
Tutto è “Mistero,
Grazia, Sacramento” ciò che viene dall’Alto e supera le facoltà intellettive
dell’uomo nel tempo!
La fede è credere
che l’Autore di tali situazioni visibili, ma non ancora comprensibili dalla
ragione umana limitata, “sono IO”, il Signore! Ma non create, voi uomini di
Chiesa, certe situazioni paradossali che dovete denominare “misteri” perché
illogiche, essendo create solo dalla vostra mente limitata e confusa!
(Signore Ti prego,
dammi qualche esempio di tali misteri!...).
La “TRINITÀ”... tre
è uguale ad uno?!... Ma non avete ancora capito che “IO SONO UNO”?!
Tre i nomi,
attributi e visibilità Mie, diverse, per voi uomini terreni!
Così “l’EUCARESTIA”
è per voi - Mistero -; ma siete voi sacerdoti che create il mistero dicendo di
cambiare il pane nel Mio Corpo! Ma il pane resta pane e la vostra Eucarestia
non ha minimamente cambiato il mondo, in tanti secoli! Credete umilmente che
“Io sono”, non voi, il Salvatore del mondo!
Così
è.
(Signore, ma come
faccio a far capire queste cose?). Lascia stare per ora.
La Chiesa si sta
“giubilando”. Dopo il Giubileo, inizierà a uscire la Verità! Ci penso IO!
Vivi in pace e
trasmetti questi scritti a chi Mi cerca e ama con cuore sincero.
Così
sia con Maria.
(Sono stanca
Signore! Aiutami!).
[14/232] 4 marzo 1997
- ore 4,15
Continua il grande
“falso” perpetrato dalla Chiesa docente che oggi vuole ancora celebrare la Mensa
eucaristica inventata dall’uomo a imitazione e falsificazione dell’ultima Cena.
Perché, uomini
presuntuosi, volete imbrattare tale Mensa, istituita da Me come “memoria” di
quell’ultima Mia agápē fatta con i discepoli, prima della Mia morte, dove Io
proponevo la visione di quel Mio Corpo offerto come esemplare di vita umana da
imitare da voi, fedeli alla Mia Parola?
Perché volete imbrattare
tale mensa ponendo un “segno” (pane e vino) come “centro” da adorare e
consumare da voi, uomini presuntuosi? Io non sono nel pane e nel vino, ma siete
voi che dite di farlo “diventare” il Mio Corpo e il Mio Sangue, con le vostre
parole umane!...
E fate ciò per
attirare le masse dei fedeli ignari, che credono nel vostro gesto magico, e per
sottomettere il popolo al vostro potere!...
Ma non così si
attira un popolo, falsando il “centro” che continuamente dovete riconsacrare
con le vostre parole! Non così intendevo la Cena, data a voi come ricordo dell’offerta
del Mio Corpo sollevato sulla croce come vittima esemplare, come maestro di
vita umana che vi ha insegnato ad amare il Padre vostro e a fare la Sua
volontà, che è volontà di amore, di perdono, di aiuto e di guarigione; volontà
di Verità espressa nelle Mie parole umane che vi hanno insegnato, fin
dall’inizio, a cambiare l’acqua in vino! Cambiare cioè la vostra vita animale terrena
in vita spirituale che cammina verso la vita eterna.
(«Quando sarò
innalzato, attirerò tutti a Me» Gv 12,32). Questa è la Verità che Io ho
voluto lasciare a voi in quell’ultima Cena. «Fate questo in memoria di Me» (Lc 22,19).
Così è
e così sia.
[14/233] 7 marzo
1997 -
alla Comunione.
(Ma dove sei
Signore?).
Qui c’è solo un
epitaffio della Mia figura ma Io sono nel cuore di chi Mi crede e Mi sente
dentro di sé, Io sono con lui.
Così
è.
[14/234] 14
marzo 1997
«Lazzaro vieni
fuori... scioglietelo e lasciatelo andare...» (Gv 11,43-44).
Lazzaro è simbolo
dell’amico del Signore che però si ammala, muore, ed è ricoperto di bende,
messo in una tomba ricoperta da una pietra. Questo è il simbolo del credente
legato ai riti, ai dogmi; il credente nelle parole della Chiesa che ha
imbalsamato il Corpo di Cristo, racchiuso nei tabernacoli costruiti dall’uomo
per conservare un morto che la Chiesa tira fuori quando vuol attirare le folle
plaudenti i gerarchi.
Solo Cristo fa
risuscitare chi è morto alla vera fede ed è legato dalle bende umane (parole,
riti, orpelli umani) che seppelliscono Dio e legano il fedele a un morto.
Ma Io sono vivo! Il
credente nel Dio vivente sia sciolto da tali bende umane, religiose. «Tu solo
sei il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16): questo dica la Chiesa (Pietro)
e il credente slegato dalle bende mortuarie rivedrà e risentirà il Cristo
vivo e parlante nel cuore di ogni uomo sciolto dalle bende e lasciato libero di
camminare nella vita realizzata a imitazione del Dio vivente, libero e amante
le Sue creature in eterno.
Io sono risorto
libero, Lazzaro esca dalla tomba ecclesiale, sia sciolto dalle bende religiose
umane e cammini in libertà dietro di Me, risorto dalla morte.
Così
sia.
[14/235] 6 novembre 1997 - ore
1
La realtà dell’Eucarestia
oggi, è una situazione riflessa nella tua mente da una Luce superiore che
illumina ora la tua ragione su tale problema divenuto mistero per voi. E’
giunto il tempo in cui tale realtà deve essere conosciuta anche dal fedele,
oggi più evoluto nella mente che non può più essere turlupinata dalla falsità
presuntuosa di maestri ignoranti la Verità.
“Mangiare il
corpo” di Cristo significa assimilare in sé stessi le Parole e le azioni
realizzate dall’Uomo-Dio durante la Sua Vita umana nel tempo, esempio
luminoso e reale per ogni uomo imitatore della Vita umana dell’Uomo perfetto (cfr.
1 Pt 2,21).
Così
è.
E’ questo il
grande “falso” perpetrato per secoli (talvolta in buona fede) dalla Chiesa
gerarchica, illusa maestra di un popolo ignorante che vuol appropriarsi e
toccare l’Intoccabile.
Io sono nell’intimo
dell’uomo che cerca e crede alla realtà del Dio incarnato anche nell’uomo
credente e amante. Il Mio ritorno fra voi è la presenza reale del Mio
Spirito che illumina la vostra mente e fa memoria della Mia vita umana vissuta
nel tempo.
Così
è.
«E’ giunto il
tempo, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre nello spirito e
nella Verità. Dio è Spirito» (Gv 4,23-24).
[14/236] 22 ottobre 1998
La preghiera è un
incontro col Signore.
·
Pregare
è entrare in sintonia con lo Spirito Santo.
·
Pregare
è cercare di entrare nella mentalità del Signore per comprendere e assimilare
la Sua Verità, per viverla, imitando la Vita del Signore incarnato in Cristo.
·
Pregare
è credere nella presenza reale e continua dello Spirito Santo che abita nel
nostro intimo spirito, lo illumina, parla e insegna la Sua Verità.
·
Pregare
è ascoltare la Sua Parola, chiedere la Luce per comprenderla, viverla e
trasmetterla a tutti.
·
Pregare
è chiedere di amare come Lui, di perdonare come Lui, di aiutare il prossimo
come, dove e quando Lui spinge.
·
Pregare
è ringraziare e lodare il Padre.
·
Pregare
è vivere all’unisono col Signore, ora e sempre.
Così
sia con Maria.
[14/237] 12 dicembre 1998 - ore
7
Il Rosario
raccomandato dalla Madonna a Lourdes, a Fatima, a Medjugorje e in altri luoghi,
è importante non tanto per la ripetizione mnemonica delle “Ave Maria”, ma
soprattutto per il ricordo, la memoria che si fa dei Misteri riguardanti
la vita terrena di Gesù.
Meditando le varie
situazioni vissute da Gesù (Misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi) ripercorrete
e vi mettete in sintonia con la vita umana dell’Uomo-Dio che vi insegna
così la “Via” da percorrere anche qui nel tempo.
Solo così sarete imitatori
e seguaci del Dio incarnato che vi insegna e vi ha mostrato la “Via” per
raggiungere la risurrezione finale.
Così
è.
[14/238] 9 febbraio 1999
Mangiare il Corpo
di Cristo e bere il Suo
Sangue vuol dire assimilare dentro di noi la Sua Parola, che è
per noi cibo che ci nutre per la vita eterna.
Imitare la vita
umana di Gesù
vuol dire aver assimilato i Suoi insegnamenti e viverli nella nostra vita
terrena, fare cioè quello che Gesù ha fatto nel tempo, come uomo: ha amato, ha
perdonato i suoi nemici, ha guarito i malati, ha insegnato la Verità, ha aperto
gli occhi ai ciechi, ha fatto camminare i paralitici, ha proclamato la
salvezza.
Questo vuol dire
mangiare il Corpo di Cristo: «va e fai così anche tu» (Lc 10,37).
Così
sia.
(Signore sono
stanca, aiutami).
[14/239] 19 maggio 1999
La costruzione e
l’adorazione del “vitello d’oro” dell’Antico Testamento (cfr. Es 32) è
un preambolo simbolico, equivalente all’adorazione che talvolta si fa oggi, davanti
all’Ostia, creata e consacrata da mani umane!
Guai se l’Ostia di
pane diventa un surrogato della presenza di Dio in mezzo al Suo popolo ignorante,
e presuntuoso di fabbricare con le proprie mani e con i suoi materiali, il suo
“Idolo” da adorare!
Il “segno” deve
riportare alla “Realtà” della vera presenza di Dio, invisibile, ma vivo sempre
in mezzo al Suo popolo e sensibile nel cuore di ogni vero credente e amante.
Non voi uomini
potete fabbricare Me! Ma Io solo posso farvi rinascere nel Mio Regno.
Così
sia.
[14/240] 27 maggio 1999 - alla
Comunione.
(Tu sei con me, è
vero Signore?).
Sì, ma non solo
quando ricevi l’Ostia, “segno” della Mia presenza, ma sempre Io sono con
te e con tutti quelli che Mi pensano, Mi credono, Mi amano.
Così
è.
[14/241] 6 aprile 2000
Eucaristia = buon
ringraziamento.
Perciò l’Eucaristia
ha senso come “segno” di riconoscenza e ringraziamento al Padre che ci ha dato
la vita, ci mantiene in vita e si è incarnato per mostrarci e insegnarci la
Vita dell’Uomo perfetto. E soprattutto perché ci ha mostrato la Sua Risurrezione,
preambolo ed esempio anche della nostra risurrezione futura.
Così
sia.
(Grazie Signore, Ti prego aiutaci a trasmettere la Tua
Verità e il Tuo Amore).
Così
sia.
[14/242] 6
dicembre 2000
Prega credendo; credi
pregando.
Se vuoi vincere il
pressappochismo, l’individualismo, il qualunquismo dell’uomo moderno che non è
attento al “bene comune”.
Così
sia con Maria.